Il giorno dopo il via libera alla costruzione dello Stadio della Roma a Tor di Valle arriva la “stangata” per ben 15 persone legate alle lunghe indagini avviate dalla Procura di Roma in merito ai presunti illeciti per la costruzione della nuova struttura della società giallorossa. Stamane la procura ha firmato la richiesta di rinvio a giudizio per l’appunto a 15 persone, tra cui anche il costruttore Luca Parnasi e suoi stretti 5 collaboratori (Luca Caporilli, Giulio Mangosi, Nabor Zaffiri, Gianluca Talone e Simone Contasta). Lo riporta poco fa Repubblica, spiegando anche come il pm Barbara Zuin assieme al procuratore aggiunto Paolo Ielo ritengono che i vari protagonisti iscritti al registro degli indagati siano sospettati di finanziamento illecito, corruzione e anche associazione per delinquere. In particolare Parnasi, il vero “dominus” su cui ruota l’intero prossimo processo sullo Stadio di Tor di Valle, è ritenuto dai pm la figura “apicale” dell’associazione che secondo l’accusa avrebbe cercato di pilotare ogni passaggio delle procedure amministrative legate al masteplan approvato nella conferenza dei servizi lo scorso febbraio.

IL PROCESSO SUL CASO-STADIO

Proprio in quel provvedimento da cui poi è partita l’inchiesta, si arrivò tra le altre decisioni all’abbattimento del 50% delle cubature rispetto all’ipotesi iniziale: l’elenco degli indagati per i presunti illeciti dietro la costruzione dello Stadio della Roma a Tor di Valle vede implicati anche Michele Civita (consigliere regionale Pd), Adriano Palozzi (ex vicepresidente del Consiglio della Regione Lazio di Forza Italia), Francesco Prosperetti (soprintendente ai beni culturali di Roma) e anche Davide Bordoni, consigliere comunale di FI. Seguono poi, oltre a Parnasi e ai suoi collaboratori, anche gli indagati Vanessa Aznar Ababire ( amministratrice formale della Pixie Social Media srl), Claudio Santini (ex capo di Gabinetto al Mibact), Giampaolo Gola (assessore allo sport del X Municipio), l’architetto Paolo Desideri e Daniele Leoni, funzionario del Dipartimento Urbanistica del Comune di Roma. Nelle scorse settimane, la procura di Roma aveva ottenuto il giudizio immediato per l’ex presidente di Acea Luca Lanzalone per l’accusa di corruzione al traffico di influenze llecite: i magistrati di piazzale Clodio hanno invece deciso di stralciare il filone di indagine che riguarda il finanziamento alla politica. In tutto sarebbero circa 400mila euro che Parnasi, per sua stessa ammissione nell’interrogatorio, ha garantito alle fondazioni vicine al Pd e Lega ma anche alle utilità in favore di un esponente del Consiglio Comunale in quota M5s.