Ezzedine Arjou, l’uomo accusato dell’omicidio dell’ex moglie Marisa Sartori e del tentato omicidio della cognata Deborha, ha fornito una versione nebulosa dei fatti. Lo rivela Il Giorno, spiegando che il 35enne tunisino è apparso alterato nell’incontro con il pm Fabrizio Gaverini. «Avevo bevuto e avevo assunto cocaina, ma non ricordo di aver ucciso mia moglie Marisa». L’uomo ha spiegato di essere andato sotto casa dei suoceri, in via IV novembre a Curno: «Volevo parlare con lei, con Marisa, per convincerla a tornare con me». Quindi è sceso nel garage perché sapeva che sarebbe arrivata in auto dopo la giornata di lavoro al negozio di parrucchiera. «Nell’autorimessa, dentro il box dei rifiuti, su un cassonetto ho trovato il coltello». Poi il tunisino lo avrebbe gettato in un cespuglio e fatto ritrovare ai carabinieri. Quando Marisa è arrivata, ha visto che c’era la sorella. «È stata Deborha a convincere la sorella a fare la denuncia» al Centro aiuto donna per maltrattamenti, stalking e minacce.



MARIA SARTORI, EX MARITO: “NON RICORDO DI AVERLA COLPITA”

Ezzedine Arjou ha fatto anche il nome della datrice di lavoro di Marisa Sartori. La sorella e Sonia «ostacolavano la nostra relazione. Avevano convinto Marisa che non ero adatto a lei, che non ero l’uomo giusto». Secondo la sua versione, quando la cognata Deborha lo ha visto, gli è andato incontro: «Mi ha gridato di andarmene perché mia moglie mi aveva dimenticato e stava già frequentando un altro». Stando a quanto riportato da Il Giorno, questa frase potrebbe aver scaturito l’omicidio. «Dopo aver sentito quelle parole non ci ho capito più nulla e ho colpito Deborha con l’arma. Non ricordo assolutamente di aver accoltellato Marisa. Ho un lungo vuoto». Il tunisino 35enne ha aggiunto di essersi ritrovato con le mani sporche di sangue e di essere andato poi dai carabinieri. Ma questa versione non convince gli inquirenti, secondo cui l’uomo avrebbe inferto i due colpi mortali, al cuore e al petto alla moglie e dopo avrebbe colpito la cognata che cercava di soccorrere la sorella. Intanto il gip ha convalidato l’arresto confermando la detenzione in carcere, anche perché potrebbe tornare a colpire la sorella della vittima, che ha lasciato il reparto di Terapia intensiva ed è fuori pericolo.

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