«La ricostruzione di questo ponte sarà l’immagine rilancio del Paese»: lo ha detto il Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli arrivando a Genova per la demolizione del Ponte Morandi. Assieme al Premier Conte sta assistendo alle varie fasi di smontaggio del moncone ovest, non prima di incontrare alcuni sfollati dei quartieri sotto quel che resta del immenso ponte sospeso sopra il Polcevera: «Ho incontrato alcuni sfollati, Ennio e Giuseppina. Stanno bene e supereranno questo momento anche grazie al nostro governo». Nel frattempo è in corso il taglio dei “denti” che tengono l’impalcato del moncone ovest e durerà circa 8 ore: sul cantiere al momento sono presenti 60 operai delle aziende Fagioli e Omini che, assieme alla Ipe progetti, sono incaricate della demolizione del Morandi. «Orari però preferiamo non darne, perché tutti sanno cosa devono fare ma è un lavoro delicato, che semplicemente va fatto quando tutto è pronto», spiegano al Secolo XIX i responsabili della demolizione.
TONINELLI E CONTE A GENOVA
Proseguono le operazioni di demolizione del Ponte Morandi di Genova e stamane i lavori diverranno maggiormente visibili visto che verrà smantellato il moncone ovest. Alla presenza del premier Giuseppe Conte, del presidente della regione Liguria, Giovanni Toti, e del ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli, si procederà a smontare l’enorme trave gerber fra le pile 7 e 8. Un’operazione che dovrebbe durare all’incirca 7 ore e che renderà appunto “visivo” lo smantellamento del viadotto sul Polcevera, crollato lo scorso 14 agosto, e causante la morte di 43 persone. «Sarò a Genova per dare inizio alle operazioni di demolizione del Ponte Morandi – le parole del presidente del consiglio, Giuseppe Conte, sulla propria pagina Facebook – nei giorni successivi alla tragedia abbiamo spesso ripetuto una frase “Genova nel cuore”. Domani (oggi, ndr) ritorno a Genova, che dal mio cuore e dai miei pensieri non è mai uscita. Ci sarò e tornerò anche successivamente per seguire le operazioni di ricostruzione. Dobbiamo fare presto per inaugurare quanto prima il nuovo ponte. Sarà il simbolo del riscatto di Genova, della Liguria, dell’Italia». Intanto il ministro dell’economia e delle finanze, Giovanni Tria, ha firmato il decreto per autorizzare i primi 60 milioni di euro destinati alla ricostruzione del ponte. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
PONTE MORANDI, DEMOLIZIONE AL VIA
Scatta oggi 7 febbraio 2019 l’inizio ufficiale della demolizione del Ponte Morandi con diversi quartieri di Genova implicati nella lunga fase di smontaggio di ciò che resta di quella immane tragedia avvenuta lo scorso 14 agosto 2018: nel pomeriggio di oggi partirà lo smontaggio dei primi 40 metri del ponte crollato in estate con le ditte demolitrici che provano a seguire il calendario dettagliato fissato dal Commissario alla Ricostruzione (e sindaco di Genova, ndr) Marco Bucci. Per poter iniziare al meglio i lavori, è stata chiusa dalle 6 di stamane («fino a cessata esigenza») la via 30 giugno. «Il taglio inizierà giovedì pomeriggio e proseguirà sino al giorno dopo. Da contatti con gli operatori, tutto sta procedendo secondo i piani», ha annunciato stamattina il sindaco Bucci, spiegando come si partirà con lo smontaggio della trave continua in più tronchi collegati dalla Pila 8. Sarà tagliata, smontata e poi calata giù dall’altezza di 48 metri: ci vorranno più o meno 7 ore quindi si attende che lo smontaggio arrivi a conclusione (per questa prima fase) domani mattina all’alba.
NUOVE OMBRE SULLA GESTIONE DEL MORANDI
Come annuncia una nota dell’Ati, i demolitori sul ponte Morandi, la situazione dei lavori continuerà a spron battuto finché le condizioni meteo lo permetteranno: «A Ponente sono state rimosse dall’impalcato oltre 2000 tonnellate di peso tra asfalto e new jersey, mentre a levante sono stati effettuati i primi sopralluoghi tecnici sul viadotto. A terra sono state effettuate le prove di carico su piastra nelle aree dove andranno posizionate le torri di supporto. Già da oggi 6 febbraio si prevede la realizzazione dei plinti di fondazione in cemento armato di 200 metri quadrati ciascuno dove verranno posizionate le torri che sono state preassemblate nei giorni scorsi in via Porro e via Fillak». Intanto, mentre tra il pomeriggio di oggi o più probabilmente la mattina di domani è atteso a Genova il Premier Giuseppe Conte per assistere alle prime fasi di demolizione, si apre un nuovo “caso” sulla gestione del Morandi nei mesi che hanno preceduto l’infausta tragedia. Second quanto riportato dal Secolo XIX, «I dati sulla salute del ponte Morandi trasmessi da Autostrade per l’Italia al ministero, a corredo dell’ormai noto progetto di “retrofitting”, di consolidamento, sarebbero stati “alterati”». Pare che tale ipotesi sia sorta durante il report sui vari periti che hanno avuto a che fare con il Ponte durante le indagini sulle reali cause del disastro che ha ucciso 43 persone e condannato una città intera alla sofferenza per i prossimi anni. Secondo le gravi accuse raccolte dai colleghi del Secolo, «i tecnici del Provveditorato alle opere pubbliche incaricati di esprimere un parere sulla ristrutturazione del viadotto (oggi tutti indagati), avrebbero valutato la situazione sulla base di dati fallati». In attesa che se ne scopra di più e che la Procura di Genova prenda provvedimenti, nuove ombre si addensano in quello che è il passato del Ponte Morandi: il futuro, si spera da oggi con la demolizione, non può (e non deve) che essere migliore.