«In queste ore le Forze dell’Ordine stanno portando a termine un’operazione di pubblica sicurezza nei locali dell’Asilo occupato di via Alessandria: intervento più volte richiesto e lungamente atteso da Città e residente nel corso degli anni. Ringrazio la Questura e gli agenti»: con queste parole questa mattina all’alba il sindaco di Torino Chiara Appendino ha dato notizia dell’Asilo sgomberato nel cuore del quartiere Aurora, sede di un gruppo di anarchici ormai dal 1995. A darne notizia stanotte, attraverso il canale di Radioblack out, un tam tam sui social continuo atto a richiamare persone in corso Giulio Cesare per opporsi alle forze dell’ordine schierate, «Hanno accerchiato l’Asilo, venite numerosi». Ovviamente anche all’interno dell’Asilo occupato sono partite le reazioni per provare a scacciare polizia, carabinieri e guardia di finanze giunti in massa per sgomberare gli stabili illegalmente occupati da oltre 24 anni. «Merde, fate schifo», urlavano dal tetto 5 anarchici asserragliati per evitare l’arresto e lo sgombero: l’Asilo Principe di Napoli ha visto poi alcuni striscioni sventolati dagli antagonisti con la scritta «Basta sgomberi! Via la polizia dal quartiere».



L’ASILO DI TORINO OCCUPATO DAL 1995

Era appunto dal 1995 che quella struttura di Torino veniva occupata da diverse anime di anarchici e antagonisti e dopo la “rivoluzione” del Decreto Sicurezza locali come l’Asilo di Via Alessandria-Via Giulio Cesare sono stati messi nel mirino: oltre ai cinque sul tetto che dopo diverse ore sono stati fatti scendere, sono ben tre gli anarchici arrestati con l’accusa di terrorismo per la durissima campagna contro i Cie lanciata nel 2016 con diverse azioni di sabotaggio. Lo sgombero del centro sociale anarchico nel quartiere Aurora – sebbene fosse stato indicato tra le priorità della città da diversi mesi e chiesto dal Viminale – «è considerata un’operazione molto delicata per il rischio di problemi di ordine pubblico», riporta la Repubblica Torino. Appello al sindaco anche dalle opposizioni, in particolare Augusta Montaruli (parlamentare) e Patrizia Alessi (consigliera di circoscrizione) di Fratelli d’Italia: «Ora Appendino non ha più scuse: ordini l’immediata assegnazione dello stabile al quartiere, perché diventi un centro incontri aperto ai giovani e agli anziani del borgo nel segno della legalità. Adesso tocca al centro sociale Askatasuna».

Leggi anche

Larimar, il papà: "Ho provato a rianimarla ma sentivo che diventava fredda"/ "Speravo di salvarla"Giovanni Barreca, l'avvocato: "Appello della Procura? Del tutto infondato"/ "Critiche inconsistenti"