Sono dichiarazioni choc quelle rilasciate a Quarto Grado dall’ex moglie di Mario D’Uonno, l’uomo che lunedì scorso ha prima speronato la macchina di Simona Rocca, sua ex, dopodiché l’ha ricoperta di liquido infiammabile e le ha dato fuoco nel parcheggio antistante l’Oviesse di Vercelli. Un’aggressione che ha sconvolto l’opinione pubblica ma che secondo la donna che con Mario D’Uonno ha anche avuto un figlio non rappresenta il finale del “classico” copione in cui una donna è vittima dell’orco. Parole ruvide, che il programma di Rete 4 condotto da Gianluigi Nuzzi ha deciso di censurare in alcuni casi per renderne più edulcorato e meno scioccante il senso:”Mario? Una persona molto impulsiva, non era tranquilla, ma lo sapeva anche lei. Questa persona da cui io mi sono separata anche per la signora, perché è una cosa vecchia di anni, prima aveva un lavoro, poi si è ridotta a vivere in macchina. Purtroppo i regali costano…Lei ha fatto i salti mortali per fargli perdere l’unica cosa che aveva: il lavoro. Lei tornava alla carica, perché era lei che tornava alla carica…”
L’EX DI MARIO D’UONNO: “LA VERITA’ STA NEL MEZZO…”
L’ex moglie di Mario D’Uonno sottolinea più volte di non voler giustificare il terribile atto dell’uomo che ha dato fuoco a Simona Rocca in un parcheggio di Vercelli, ma la sua precisazione non rende meno pesante il senso delle sue affermazioni in un’intervista telefonica a Quarto Grado:”La verità sta a metà strada, è una cosa inumana, sicuramente è successo qualcosa, lei non era la santa che descrivete. Si è innamorato della persona sbagliata, non è il primo uomo preso per i fondelli, se l’avesse fermata a suo tempo non succedeva. Lui andava sotto casa? Ma se lavorava fuori Vercelli…L’ultima denuncia probabilmente era ingiustificata e l’ha fatto uscire di testa. Perché non riuscivano a parlare? Lui era ‘caliente’ diciamo, come i napoletani. Non lo giustifico, ma se qualcuno lo avesse ascoltato prima, invece di dare per scontato che le vittime sono sempre le donne…”.