Il questore di Torino Francesco Messina, all0indomani dei fatti che hanno portato all’arresto di 11 persone in seguito a quella che è stata definita una vera e propria guerriglia urbana, ha commentato, come riferisce Repubblica nella sua edizione online: “C’è stata una solidarietà che francamente non capisco. C’erano i No Tav, gli studenti indipendenti e di Manituana, Askatsuna e addirittura degli esponenti del consiglio comunale. Queste persone hanno dato solidarietà a un gruppo di eversori dell’ordine democratico dello Stato che voleva riprendersi un edificio sequestrato su ordine del tribunale perché covo di una cellula sovversiva con base a Torino”. Resi noti nelle ultime ore i nomi degli 11 finiti in manette. Si tratta di Fulvio Erasmo, 30 anni; Carlo De Mauro, 29 anni; Giulia Gatta, 25 anni; Irene Livolsi, 34 anni; Andrea Giuliano, 37 anni; Antonello Italiano, 40 anni; Francesco Ricco, 45 anni; Nicholas Medone, 27 anni; Martina Sacchetti, 31 anni; Giulia Travaina, 27 anni e Caterina Sessa, 24 anni. A detta del questore, riferendosi agli undici arrestati, “parlerei quasi di prigionieri per come sono andate le cose. Sono molto contento del sangue freddo che hanno dimostrato i miei uomini”. Identificate altre 215 persone ma le indagini proseguono al fine di stabilire tutte le responsabilità del caso. Ad ogni modo, sempre secondo il questore si è trattato di “gente addestrata e venuta in piazza per mettere in atto strategie sovversive”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
MELONI “I SOLITI 4 IMBECILLI FIGLI DI PAPÀ”
Gravissimi disordini verificatisi nella tarda serata di ieri a Torino, dove un gruppo di anarchici ha messo a ferro e fuoco la città, in risposta allo sgombero dell’Asilo di via Alessandria. Condanna unanime da parte del mondo della politica, a cominciare dagli esponenti del Centrodestra, come ad esempio Giorgia Meloni, segretaria dei Fratelli d’Italia: «I soliti 4 imbecilli figli di papà – scrive su Twitter – mettono a ferro e fuoco #Torino. FdI chiede lo sgombero di tutti i centri sociali violenti, pene più severe per chi aggredisce le Forze dell’ordine e l’arresto in flagranza di reato per chi partecipa a manifestazioni con il volto coperto». Simile il pensiero di Giovanni Toti, presidente della regione Liguria: «Follia a #Torino. Non è accettabile che una città sia ostaggio di #criminali violenti. Siamo al fianco degli agenti che rischiano per la nostra #sicurezza. Serve rigore e pene severe per chi devasta le nostre strade e attenta all’incolumità dei #cittadini». Infine il commento di Mariastella Gelmini, capogruppo FI alla Camera, e consigliere comunale a Milano: «#Torino a ferro e fuoco, teatro di scontri vecchia maniera, non si può accettare! La sicurezza è anche, soprattutto questo. Evitare che ciò accada. Adesso ci siano pene esemplari per i colpevoli. Solidarietà alle persone coinvolte e alle Forze dell’Ordine». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
TORINO, GUERRIGLIA URBANA: ARRESTATI 12 ANARCHICI
Notte di ordinaria follia a Torino dove un gruppo di anarchici ha messo in scena una durissima protesta a seguito dello sgombero forzato dell’Asilo di via Alessandria, storico centro sociale occupato da 25 anni a questa parte. Alla fine il bilancio è di dodici persone arrestate, un manifestante in ospedale in codice giallo, e qualche poliziotto ferito in maniera lieve. Ma in mezzo vi sono scene di devastazione inaudita, fra auto danneggiate di passanti estranei alla protesta, vetrine fatte a pezzi, autobus assaltati e cassonetti bruciati. Condanne bipartisan nei confronti dell’azione ignobile del movimento anarchico, ma c’è anche chi prova in qualche modo a “difenderli”, come ad esempio l’ex cinque stelle Montalbano: «Altro che sgombero, bisognava dialogare con questi. E di politico in strada ci sono soltanto io. Mi sentiranno lunedì in Consiglio». In piazza anche i residenti delle zone devastate, che dopo l’azione criminale hanno voluto protestare contro gli stessi anarchici e contro l’amministrazione locale. E l’Asilo di via Alessandria potrebbe essere soltanto il primo di un lungo elenco di centri sociali nel mirino di Salvini. «È’ finita la pacchia anche per loro», ha ribadito ieri il ministro dell’interno… (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
TORINO, GUERRIGLIA DEGLI ANARCHICI
La protesta a Torino degli anarchici contro lo sgombero dell’Asilo si è trasformata in una guerriglia. Alla fine il bilancio, riporta Askanews, è di undici fermati, due manifestanti feriti, di cui uno in ospedale ma non in gravi condizioni e l’altro colto da un malore, e decine di poliziotti contusi. Questi ultimi sono stati colpiti dal lancio di pietre e oggetti contundenti. Ma tra gli episodi più violenti, su cui la Digos sta conducendo gli accertamenti, è quello che ha coinvolto un autobus di linea, con i finestrini andati in frantumi. In serata la situazione si è normalizzata, ha spiegato il questore di Torino Francesco Messina. Unanime la condanna delle violenze, a partire dalla sindaca della città, Chiara Appendino. «Quanto accaduto non può essere confuso in alcun modo con l’esercizio della democrazia: gli episodi di violenza perpetrati da alcuni manifestanti oggi a Torino sono di una gravità inaudita». E ha espresso «piena solidarietà alle persone rimaste coinvolte e sostegno alle forze di polizia che stanno operando a tutela della città». Il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino ha ringraziato ed espresso vicinanza «alle forze dell’ordine che hanno contenuto le intollerabili violenze compiute nel centro città da gruppi di anarchici». E poi ha concluso: «Sono atti gravi che – ha concluso – non possono trovare alcuna giustificazione». (agg. di Silvana Palazzo)
TORINO, VIDEO GUERRIGLIA E SCONTRI A CORTEO ANARCHICI
Guerriglia a Torino: scontri al corteo degli anarchici. Un gruppo di black bloc ha assaltato un pullman di linea seminando il panico tra autista e passeggeri. I manifestanti sono saliti a bordo e hanno vandalizzato il bus e lanciato sostanze lacrimogene. L’autista sotto choc ha raccontato a Repubblica: «Non ho mai visto niente di simile, sono saliti incappucciati sfasciando tutto. Tremo ancora adesso». Ma questo è solo un capitolo di un pomeriggio da incubo nel centro di Torino. Hanno dato manganellate alle auto parcheggiate, hanno bruciato cassonetti in mezzo alla strada, hanno lanciato bombe carta a cui la polizia ha risposto con lacrimogeni e idranti. E hanno fatto i nomi degli anarchici che sono stati arrestati negli ultimi giorni. Hanno anche sfondato la porte dell’assessorato ai servizi educativi del Comune e spaccato la vetrata della Smat, l’azienda dell’acqua potabile. Non si sono fatti mancare nulla: lanci di pietre in mezzo al traffico, che peraltro non era stato bloccato. I blindati delle forze dell’ordine erano stati posizionati nei punti cardinali della città a protezione di piazza Castello, ma non sono mancati i disordini, anzi.
LA PROTESTA DEGLI ANARCHICI
La protesta degli anarchici nasce dallo sgombero dell’Asilo, l’edificio di via Alessandria occupato negli anni ’90 e liberato con uno sgombero che si è concluso ieri al termine di due giorni di proteste. Stando a quanto riportato dall’AdnKronos, gli scontri principali sono avvenuti sul ponte di corso Regio Parco. Durissima la reazione del ministro dell’Interno, Matteo Salvini che parla di una città «ostaggio di qualche centinaio di delinquenti dei centri sociali» e invoca la «galera per questi infami». Il vicepremier ha poi aggiunto: «Ridotti quasi a zero gli sbarchi, adesso si chiudono i centri sociali frequentati da criminali». Tra i manifestanti – riferisce il Corriere della Sera – numerosi rappresentanti dei gruppi anarchici di Ivrea, Rovereto, Pinerolo, Trento, Milano e una trentina di esponenti del centro sociale Askatasuna. Uno schieramento di forze dell’ordine ha risposto allo scoppio di petardi e ai diversi atti vandalici con cariche e lacrimogeni.