Il fantasma di Totò si aggira a Napoli? Gira voce che il principe Antonio de’ Curtis da cinque anni entra ed esca da palazzo San Giacomo, il municipio di Napoli. L’incredibile vicenda è stata approfondita dal Corriere del Mezzogiorno, secondo cui ci sono quattordici testimoni, tre dei quali si sono intrattenuti pure in una conversazione con lui. Prossimamente arriverà un cacciatore di fantasmi, Massimo Merendi, che ha già aperto un dossier su Totò. C’è un testimone che racconta di averlo visto il 12 settembre scorso intorno alle 22 nei pressi del Maschio Angioino. Incrocia il turista, gli indica l’edificio comunale, si presenta e chiede: «Sono il principe de’ Curtis, questo è il palazzo San Giacomo?». Il passante allora risponde: «Lei è una controfigura di Totò?». Nessuna risposta dall’illustre principe, che però partorisce una profezia: «Napoli sarà sempre più grande, la prima in Italia; diventerà la capitale di un regno». Non è l’unico a notare il giovane alto ed elegante vestito di grigio. Sono in tre quella sera. Si è deciso allora di chiamare una squadra di “acchiappafantasmi”.
IL FANTASMA DI TOTÒ: I “GHOSBUSTERS” A NAPOLI PER CERCARLO
La vicenda è finita sulla scrivania di Massimo Merendi, re dei “ghostbuster” italiani e presidente della “National Ghost Uncover”. Dal gennaio 2010 ha esaminato oltre duemila segnalazioni su apparizioni di fantasmi, vampiri, Ufo… Nell’ultimo mese invece si è confrontato con il fantasma di Totò. A Napoli arriverà a fine marzo con rilevatori sonori sofisticati, decifratori di raggi gamma, telecamere a infrarossi e strumenti a onde elettromagnetiche. «Mezzi che non servono ad accertare la presenza dei fantasmi — precisa Merendi al Corriere del Mezzogiorno —, ma semplicemente a escludere che la suggestione possa essere riferita a situazioni diverse». L’esperto spiega che si cercano spiegazioni scientifiche, solo quando arrivano ad escluderle tutte affermano che ci si trova di fronte a qualcosa di inspiegabile. Intanto hanno fatto le loro rilevazioni, ascoltato 12 dei 14 testimono e disposto una serie di verifiche. Non manca in Merendi un po’ sana ironia per raccontare il mestiere che si è scelto. E infatti ha raccontato che «i fantasmi più pericolosi sono solo nella mente e nel cuore» e che «non esiste alcune immagine di fantasma. Dunque o vuol dire che non è possibile fotografarli o che magari non esistono».