L’auto di Veronica Panarello, presunta assassina del piccolo figlio di otto anni, Lorys Stival, è tornata al centro del nuovo servizio di Mattino Cinque nella puntata odierna. Nei giorni scorsi era già stata mostrata la copertina all’interno della Volkswagen Polo ora dissequestrata ed oggi, l’inviata del programma ha approfondito ulteriormente esaminando anche la portiera del lato passeggero e il portabagagli. L’auto in questione fu usata il 29 novembre del 2014 dalla giovane madre di Santa Croce Camerina per trasportare il corpicino del piccolo ma attorno alla vettura ruotano ancora numerosi misteri. Rimasta sempre al centro delle indagini, gli inquirenti in questi anni hanno cercato di capire se sulla vettura vi fossero davvero le prove della presenza di Lorys, sia da vivo che da morto. La sua presenza da vivo fu accertata dalle immagini delle telecamere del paese. Quando fu chiaro che l’auto non si recò mai verso la scuola del piccolo bensì verso il canalone dove poi fu ritrovato cadavere, allora l’attenzione si è concentrata sulle modalità con le quali Lorys sarebbe entrato: da vivo o da morto? Secondo gli inquirenti la madre – già condannata nei primi due gradi di giudizio a 30 anni di carcere – avrebbe nascosto il corpo senza vita del bambino sotto una copertina. Le immagini che immortalano ancora una volta l’auto mentre entra a marcia indietro nel garage secondo gli inquirenti rappresenterebbero la prova della premeditazione del delitto ma, di fatto, quell’auto non ha mai fornito prove scientifiche certe. Al suo interno si è anche cercato la prova di un presunto coinvolgimento del suocero, poi risultato del tutto estraneo alla vicenda sebbene Veronica lo abbia tirato in ballo nella sua ultima e definitiva versione.



VERONICA PANARELLO: IL MISTERO DELL’AUTO

Oggi, dunque, la trasmissione Mattino Cinque ha voluto approfondire alcuni particolari legati sempre all’auto di Veronica Panarello. La prima verifica compiuta dall’inviata ha avuto a che fare con lo sportello lato passeggero che secondo Veronica Panarello era rotto il giorno in cui è accusata di aver ucciso il piccolo Lorys Stival. Da un filmato gli inquirenti hanno appurato che Lorys nei giorni precedenti era uscito dall’auto e poi rientrato dopo aver comprato un panino da portare a scuola, usando proprio lo sportello in oggetto che sembrava perfettamente funzionante. L’inviata ha invece confermato che realmente al momento risulta danneggiato. Quindi i riflettori si sono accesi sul porta bagli che ancora oggi è pieno zeppo di oggetti, a partire dal giubbotto nero usato da Veronica la mattina del delitto. Lei aveva asserito di non averlo indossato la mattina quando si recò verso il canalone. Presente anche la tanto discussa copertina che Veronica ha raccontato di aver sempre tenuto in auto e con la quale, per l’accusa, avrebbe avvolto il corpo del piccolo per poi gettarlo nel canalone. Tra gli altri oggetti presenti anche indumenti dei bimbi e uno zainetto appartenente al fratellino minore di Lorys. La giornalista ha dimostrato quindi che, come spiegato dagli inquirenti, non avrebbe potuto mettere il corpo del figlio ucciso nel bagagliaio effettivamente pieno. Lo avrebbe dunque avvolto e con difficoltà posto sul lato passeggero. Tra gli altri dettagli ritenuti importanti, anche la presenza del terriccio del canalone, all’interno dell’auto. Se è vero, dunque, che non c’è la prova scientifica della presenza di Lorys è altrettanto vero che esiste invece la presenza di pietruzze derivanti dal luogo in cui fu abbandonato il corpo. Ha colpito la presenza della copertina e che probabilmente non sarebbe stata repertata. La giornalista a tal proposito ha chiarito: “Non lo sappiamo, sarà un elemento su cui probabilmente la difesa ancora una volta farà luce perché Veronica si proclama a prescindere innocente”.



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