Le 3 vittime dell’aereo caduto in Etiopia appartenenti alla Onlus Africa Tremila stavano portando in Kenya delle attrezzature mediche dopo la partenza ieri da Roma e lo scalo appunto nella fatale Addis Abeba: la loro meta era un ospedale in Sud Sudan dove la Onlus di Bergamo avrebbe costruito e impiantato le necessarie attrezzature mediche, ancora in viaggio su alcuni camion che avrebbero seguito l’arrivo del presidente Spini, della moglie infermiera Vigiani e del tesoriere-volontario Ravasio. Dall’Italia intanto si piange la scomparsa tragica degli 8 connazionali, tutti impegnati in opere di bene e solidali nella sfortunata e fragile Africa: «la tragedia aerea in Etiopia, che ha visto 157 vittime e fra esse 8 connazionali, mi addolora profondamente. Il Paese guarda con riconoscenza al loro impegno professionale e di vita, speso sul terreno della cultura e dell’archeologia, della cooperazione, di organizzazioni internazionali a servizio dello sviluppo umano. Nel rendere omaggio alla loro memoria rivolgo sentimenti di partecipazione e cordoglio ai familiari delle vittime e alle istituzioni che hanno visto il loro impegno» ha fatto sapere in serata il Capo dello Stato Sergio Mattarella.



CONFERMATI GLI 8 NOMI: ANCHE 2 FUNZIONARIE DELL’ONU

Emergono dettagli maggiori in merito agli 8 nomi, purtroppo confermati, delle vittime italiane nel disastro aereo etiope: in primis, oltre all’assessore siciliano Tusa era presente sul volo della Ethiopian Airlines la funzionaria Onu Virginia Cimenti, diretta in Kenya per il World Food programme dell’Onu. Assieme a lei anche la collega Maria Pilar Buzzetti, quest’ultima autrice di diverse pubblicazioni in campo internazionale e anche consulente per l’associazione di studio, ricerca e internazionalizzazione in Eurasia e Africa. Nella tragedia aerea di Addis Abeba ha perso la vita anche Paolo Dieci, presidente della ong Cisp (Comitato internazionale per lo sviluppo dei popoli) e della Link2007, un’altra associazione di coordinamento consortile che raggruppa diverse altre ong. «Con immenso dolore la sua perdita. Era il nostro meraviglioso amico. Il mondo della cooperazione internazionale perde uno dei suoi più brillanti esponenti e la società civile italiane tutta perde un prezioso punto di riferimento», scrivono i membri della ong diretta dal compianto Dieci.



CHI SONO GLI 8 MORTI ITALIANI IN ETIOPIA

Sono 8 gli italiani che sono rimasti uccisi nella tragedia dell’aereo precipitato in Etiopia poco dopo il decollo da Addis Abeba: era diretto in Kenya, a Nairobi, e nello schianto a terra per cause ancora tutte da verificare hanno perso la vita 157 persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio. Tra queste vittime purtroppo anche 8 connazionali tutti diretti in Kenya: l’Assessore ai Beni Culturali della Regione Sicilia, alcuni volontari di una Onlus bergamasca e altri membri italiani a bordo del Boeing 737 dell’Ethiopian Airlines. I nomi, in attesa della conferma ufficiale di tutti e 8 le generalità dalla Farnesina, sono stati raccolti da La Stampa: si tratterebbe oltre a Sebastiano Tusa (l’archeologo siciliano, dove abbiamo già conferma dal Presidente della Regione Musumeci), Carlo Spini, la moglie Gabriella Viciani, poi Paolo Dieci, Matteo Ravasio, Maria Pilar Buzzetti, Rosemary Mumbi, e Virginia Chimenti. Il Ministero degli Esteri è già in contatto con i familiari di tutte le vittime italiane, mentre le autorità dell’Etiopia hanno già fatto sapere che il Governo italiano potrà partecipare alle indagini per comprendere cosa possa essere successo nella tragedia occorsa questa mattina appena dopo il decollo alle ore 8.44 vicino ad Addis Abeba.



SEBASTIANO TUSA E LE ALTRE VITTIME

La prima e più nota vittima è l’archeologo di fama mondiale Sebastiano Tusa, dall’aprile scorso anche Assessore dei Beni Culturali in Regione Sicilia, subentrato a Vittorio Sgarbi eletto in Parlamento: era diretto in Kenya dove da tempo intrattiene una missione all’interno di una conferenza internazionale promossa dall’Unesco (con la partecipazione di molti archeologi da tutto il mondo). Presente a bordo e morto nelle macerie del volo precipitato anche il presidente della Africa Tremila Onlus (società di Bergamo, lui originario di Sansepolcro e residente a Pistoia) assieme alla moglie Gabriella Vigiani. Presente anche un terzo volontario, il tesoriere e commercialista Matteo Ravasio, confermato dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori «I tre “dovevano arrivare nel Sud Sudan. Conosco quell’associazione per essere stato loro ospite. In questi anni ha sviluppato tanti progetti in campo sanitario, scolastico e alimentare, in Africa, Asia e Sud America. Esprimo alle famiglie il mio cordoglio personale e quello di tutta l’amministrazione comunale. Sono vicino anche a tutti i membri dell’associazione». Degli altri nomi mancano ancora le conferme ma riguardassero, pare, un’altra onlus: di sicuro Virginia Chimenti, l’ottava vittima sul aereo dell’Ethiopian Airlines, era funzionario delle Nazioni Unite WFP.