La famiglia è distrutta, i suoi colleghi pure e l’intero mondo accademico italiano piange il giorno dopo il famoso archeologo Sebastiano Tusa: il figlio Andrea in una intervista a Quotidiano.net stamane lo ricorda così, «Amava la Sicilia con tutto se stesso e aveva una fede incrollabile in questa Isola. Credeva nella forza della sua bellezza». Come il nonno e come il papà, anche Andrea Tusa ha seguito le orme dei suoi familiari nel lavoro di archeologo: «E’ stata la persona più forte, determinata e innamorata del proprio lavoro e della propria terra che abbia mai conosciuto – racconta ancora – un amore infinito, nonostante i tanti problemi e le tante persone che gli mettevano i bastoni tra le ruote. Credeva in quello che faceva, di più, credeva nelle potenzialità della Sicilia». La moglie, nonché mamma di Andrea, Patrizia Li Vigni al Corriere della Sera racconta invece tutto il suo dolore e quel presentimento “beffardo” che aveva provato le ultime ore prima di sapere della tragica notizia dall’Etiopia e di quel maledetto aereo caduto: «Avevo un presentimento cupo. Anche se gli amici incontrati a messa dicevano di non preoccuparmi perché le cattive notizie arrivano subito. Ed è arrivata, distruggendo la mia vita». La moglie racconta che Sebastiano Tusa è partito triste, «Ma aveva un senso profondo del dovere, dell’archeologia come messaggio di pace, cemento fra i popoli e le loro storie».



LA MORTE DI SEBASTIANO TUSA

Purtroppo c’è già la conferma: tra le vittime del disastro aereo avvenuto stamattina in Etiopia c’è anche Sebastiano Tusa, noto archeologo e dal 2018 Assessore ai Beni Culturali della Regione Sicilia per la nuova giunta di Nello Musumeci. 157 passeggeri, non ci sono sopravvissuti e tra quelli anche 8 italiani: in questa lista tremenda compare anche l’Assessore e archeologo di fama mondiale, con la conferma della Farnesina giunta proprio poco fa. Sovrintendente del Mare della Regione, secondo quanto riportato dal Giornale di Sicilia, Tusa era diretto in Kenia per un progetto dell’Unesco dove era già stato nel Natale scorso insieme con la moglie, Valeria Patrizia Li Vigni, direttrice del Museo d’Arte contemporanea di Palazzo Riso a Palermo. Sono in corso proprio in queste ore i contatti tra la Farnesina e il Presidente Musumeci per le conferme ufficiali ma pare purtroppo che non vi siano dubbi circa la presenza a bordo del maledetto Boeing 737 della compagnia aerea Ethiopian Airlines schiantatosi poco dopo il decollo da Addis Abeba.



ASSESSORE E ARCHEOLOGO: CHOC IN SICILIA

Sebastiano Tusa è il figlio dell’altrettanto famoso archeologo Vincenzo Tusa, laureato in Paletnologia: è stato ed era ancora adesso dirigente della Regione Siciliana, negli anni novanta è stato addirittura responsabile della sezione archeologica del Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro. Si ricordano numerose opere scoperte tramite i lavori di scavi di Tusa, non da ultimo nel 2003 il rinvenimento a Pantelleria di tre ritratti imperiali romani. Come riporta Fanpage, «nel 2005 ha guidato gli scavi a Mozia, riportando alla luce, sulla strada sommersa che conduce all’isola, delle strutture identificabili come banchine». Dopo aver abbandonato il “campo” di ricerca ha continuato ad occuparsi di beni culturali nei vari ruoli della Regione Sicilia fino a sostituire pochi mesi fa (l’11 aprile 2018, ndr) il suo predecessore Vittorio Sgarbi dimessosi per essere entrato in Parlamento dopo le elezioni del 4 marzo. «Inizia un fantastico viaggio nella storia e nella cultura della nostra amata Sicilia. Con la speranza e l’impegno di operare per renderla sempre più bella, attraente e ospitale con l’aiuto di tutti gli amici, i colleghi e gli appassionati», scriveva così Sebastiano Tusa su Facebook dopo la nomina ai Beni Culturali. Una vita spesa per la missione dell’arte e della bellezza, tragicamente interrotta dal beffardo disastro aereo di questa mattina.

Leggi anche

Nada Cella, la sorella Daniela: “Voglio incontrare i 3 imputati”/ La mamma: “La Cecere me l'ha uccisa”