Primi furbetti dei vaccini stanati dalle forze dell’ordine. Da oggi, martedì 12 marzo 2019, non è più possibile portare i propri figli all’asilo, nido compreso, se sprovvisti di certificazione che attesti l’avvenuta vaccinazione. Evidentemente i due genitori denunciati in provincia di Livorno hanno tentato di aggirare il sistema presentando due certificazioni risultate poi essere false. La segnalazione è scattata dai Nas di Livorno per «falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico» come prevede l’articolo 483 del codice penale. La notizia, riportata dall’edizione online de La Nazione, ha come protagonisti in negativo un padre e una madre di due bambini, che probabilmente contrari ai vaccini, hanno appunto pensato di dichiarare il falso. Tra l’altro, il reato sarebbe stato commesso sull’auto-certificazione, e non sulla certificazione da presentare da oggi, e per i due è scattata una sanzione pecuniaria oltre che una segnalazione alla procura della repubblica. L’episodio di oggi pone per l’ennesima volta attenzione sul tema dei vaccini, che ormai da anni divide in due macro blocchi coloro che sono favorevoli alla pratica, e quei genitori che invece la ritengono molto dannosa per la salute dei propri figli e responsabile di patologie gravi come l’autismo, pur in assenza di qualsiasi prova scientifica. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



VACCINI: STOP ALLE AUTOCERTIFICAZIONI

Da oggi scatta l’obbligo delle certificazioni per i vaccini nelle scuole. Tutti gli alunni dei nidi e degli asili che saranno sprovvisti di apposita documentazione, non potranno frequentare le lezioni, mentre per gli studenti di ordine superiore scatterà la multa. Repubblica prende in considerazione stamane il caso della Liguria, dove sarebbero circa 1600 i bambini non ancora in regola. Ma attenzione, non si tratterebbe di “No Vax”, ma semplicemente di sbadati: «Abbiamo una decina di casi sui 200 alunni della scuola dell’infanzia – racconta Sara Bandini, preside dell’istituto comprensivo di Sampierdarena – Non sono No Vax che si rifiutano di far vaccinare i figli ma genitori che se la sono presa comoda e alla fine si sono ritrovati a non avere tutte le certificazioni in tempo. I loro bimbi potranno rientrare regolarmente quando saranno in regola». Secondo l’assessore regionale alla sanità, Sonia Viale, sarebbe stato utile un rinvio della deadline, come auspicato negli scorsi giorni dal ministro Salvini: «La scadenza del 10 marzo – afferma sempre a Repubblica – era assolutamente fittizia. Credo ci fossero tutti i presupposti per prevedere un rinvio con un apposito decreto. È prioritario puntare sull’educazione piuttosto che sull’esclusione da scuola o sulle sanzioni». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



VACCINI, ADDIO ALL’AUTOCERTIFICAZIONE

Sono oltre 300 i bambini a Bologna che martedì mattina potrebbero vedersi chiudere le porte delle scuole per non aver presentato il certificato di vaccinazione richiesto per legge ufficialmente da domani: «su 8.000 bambini iscritti ai nidi e alle scuole d’infanzia, per circa 300 di loro, dopo l’autocertificazione, non è stata consegnata alcuna documentazione aggiuntiva sui vaccini da parte dei genitori. Per questo, è risultato non in regola circa il 4% degli iscritti», spiega il Comune sotto le Due Torri, mentre il direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl di Bologna Paolo Pandolfi sottolinea «Nella fascia d’età 0-6 anni – ha spiegato – su 34.500 bambini residenti nei 45 comuni coperti dalla nostra azienda sanitaria, 840 non ci risulterebbero in regola con i vaccini. Di questi, non tutti vanno a scuola. Noi abbiamo l’obbligo di analizzare tutti gli elenchi che riceviamo dai Comuni e dai presidi entro il 10 giugno. La sospensione è difficile che avvenga immediatamente, l’iter sanzionatorio ha dietro un grande lavoro amministrativo». Dalla Liguria i dati sono ancora maggiori: per il calcolo delle coperture vaccinali nei soli soggetti di 24, 36, 48 mesi, «è possibile stimare il numero indicativo di soggetti non ancora in regola con le vaccinazioni richieste in Liguria, pur non disponendo di informazioni complete, circa 1.600 soggetti potrebbero essere esclusi dalla frequenza dei servizi scolastici per l’infanzia in tutto il territorio regionale», scrive in na nota l’Agenzia Ligure per la Sanità, l’Alisa.



RIMINI, “DA DOMANI I NON IN REGOLA NON ENTRANO”

I bimbi non in regola con i vaccini saranno esclusi dalla scuola, primi casi registrati in tutta Italia. Dopo i fatti di Salerno, aggiornamenti da Rimini, dove ci sono 28 bambini “irregolari”. Ed arriva l’avvertimento del Comune, come riporta Repubblica: «Da domani mattina, per chi non si presenterà a scuola con il certificato richiesto, verrà dunque applicato quanto previsto dalla legge. Questo significa che nei nidi e nelle scuole dell’infanzia i bambini sprovvisti di certificato non potranno entrare». Prosegue l’assessore ai servizi educativi del Comune di Rimini Mattia Morolli: «L’iter ancora oggi troppo incerto e messo continuamente in discussione da chi, a livello nazionale, dovrebbe invece garantirne l’applicazione. A Rimini la strada è segnata, come dimostrano i dati, che segnalano un progressivo recupero nella copertura vaccinale della popolazione». (Aggiornamneto di Massimo Balsamo)

IL CASO DI SALERNO

Il caso della scuola materna di Pagani, centro in provincia di Salerno, dove tre bambini sono stati rifiutati dal dirigente dell’istituto perché non vaccinati continua a far discutere dato che, come era prevedibile, ha innescato una serie di reazioni a livello politico ma è anche il segno che la legge in vigore voluta dall’ex ministro Lorenzin funziona e potrebbe fungere da monito per tanti altri genitori in tutta Italia. “Li avevamo anche avvisati” ha spiegato alla stampa Attilio Trusio, preside del Terzo Circolo Scolastico di Pagani, segnalando però che dei tre bimbi a cui è stato vietato il ritorno a scuola solo uno è figlio di una famiglia che è apertamente su posizioni no-vax, tanto che i suoi genitori hanno confermato che non hanno affatto intenzione di vaccinare il loro piccolo, andando al muro contro muro con la scuola. Diverso il caso delle altre due famiglie che, secondo quanto si apprende, avrebbero avuto modo di palare con Trusio e “nel giro di qualche giorno provvederanno alla vaccinazione” consentendo ai loro bimbi di poter fare ritorno sui banchi della scuola materna salernitana. (agg. di R. G. Flore)

MA LA LEGGE FUNZIONA…

Da oggi – anzi, in realtà da domani come confermato dal Ministro della Salute Giulia Grillo – i bambini non vaccinati ai 10 vaccini obbligatori non saranno più accettati negli asili nido e nelle scuole d’infanzia: entra dunque in vigore la Legge Lorenzin senza le proroghe che il vicepremier Salvini aveva richiesto alla collega della Sanità per evitare problematiche legate ad esclusioni fuori dalle scuole di bambini e famiglie. È slittato di un giorno il termine previsto per la presentazione dei documenti di avvenuta vaccinazione: il Ministero della Salute ha infatti precisato come «il limite fissato al 10 marzo, essendo domenica, tecnicamente viene posticipato di un giorno. C’è tempo dunque fino a oggi per presentare il certificato vaccinale». Mentre il Governo è allo studio di un nuovo provvedimento che presenti un “obbligo flessibile”, l’Associazione Nazionale dei Presidi non fa eccezioni «Negli asili non potranno più entrare bimbi senza certificato», mentre per le scuole materne è prevista solo una multa pecuniaria fino a 500 euro ma i bambini potranno comunque entrare nelle strutture. Sempre secondo i Presidi il problema resta però imponente: «è soprattutto nella scuola primaria, dove i non vaccinati potrebbero restare a contatto con gli immunodepressi, i quali non sono tutelati da questo tipo di previsione normativa».

I PRIMI CASI-LIMITE E IL COMMENTO DEL MINISTRO GRILLO

Il Ministero della Salute ha annunciato che sono in aumento nei primi sei mesi del 2018 le coperture vaccinali dei bambini in Italia rispetto al 31 dicembre 2017; in diversi casi è stata raggiunta e superata la soglia minima raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità pari al 95%. La Legge Lorenzin insomma “funziona” dopo l’allarme scattato negli scorsi anni per la carenza di quella “copertura gregge” che limitava i casi di malattie gravi “evitate” dall’uso del vaccino: gli interventi governativi, come riportato anche dal virologo Si-Vax Roberto Burioni, sono stati più che utili «Non è quindi lo Stato che discrimina i bambini non vaccinati: sono i loro genitori che non vaccinano – egoisti e irresponsabili -, a mettere in pericolo loro e gli altri bambini. Chi fuma non entra al cinema. Non è discriminato: per entrare basta spegnere la sigaretta, guadagnandone in salute.. Chi non è vaccinato non entra a scuola. Non è discriminato: per entrare basta vaccinarsi, guadagnandone in salute anche in questo casi». Emergono i primi casi di “polemiche” dai vari territori, con il caso di Pagani (Salerno) dove tre bambini oggi non si sono presentati a scuola proprio perché non vaccinati: dei 3 piccoli, due hanno 5 anni ed uno 4 anni. Solo un bambino è figlio di no vax «Ho incontrato la famiglia – spiega il preside a Repubblica – che mi ha detto di essere contraria ai vaccini e quindi il bambino non tornerà a scuola, perché al momento non intendono vaccinarlo. Le altre due famiglie, invece, non hanno dichiarato di essere no vax e infatti mi hanno preannunciato che nel giro di qualche giorno provvederanno alla vaccinazione». Il Ministro della Salute Giulia Grillo intanto tiene ferma la decisione di dar atto alla Legge Lorenzin nonostante le pressioni di Salvini per cambiarla: «sono contraria all’obbligo per principio, ma sul morbillo deve rimanere»