Roberto Straccia è stato ucciso per un errore, uno scambio di persona? Dovranno chiarirlo le indagini, visto che sono state riaperte. Un premio alla tenacia del papà, che non ha mai smesso di lottare e chiedere la verità sulla tragica morte del figlio. Il giovane universitario di Moresco, scomparso in circostanze misteriose nel 2011 a Pescara, fu ritrovato cadavere lungo il litorale di Bari. «La famiglia non ha mai creduto alla tesi del suicidio, ma neppure io per la modalità della morte e per come è stato trovato il corpo. Era una tesi comoda, ma non la verità», ha dichiarato l’avvocato Marilena Mecchi, che assiste la famiglia Straccia, a “La Vita in Diretta”. Ora si sospetta che Roberto Straccia sia stato vittima di un omicidio per scambio di persona nell’ambito di un regolamento di conti di stampo mafioso. Per questo il legale ha chiesto che siano ascoltate tutte le persone che hanno fornito elementi al riguardo, tra cui la fidanzata di un pentito di ‘ndrangheta che, nel corso di una intercettazione ambientale carpita nel carcere di Lanciano, affermò che Roberto Straccia era stato ucciso da alcuni pregiudicati calabresi, indotti in errore da una foto pubblicata sul profilo Facebook del ragazzo.
ROBERTO STRACCIA, I DUBBI SU RITROVAMENTO E VESTITI
«Abbiamo casualmente scoperto che era stato aperto un fascicolo per omicidio volontario che risaliva al 2012. Era rimasto nel dimenticatoio e la famiglia Straccia non ne sapeva nulla», ha spiegato l’avvocato Marilena Mecchi a “La Vita in Diretta”. All’interno di questo fascicolo era presente l’intercettazione sopracitata. «Otto mesi dopo è stata avvallata da una dichiarazione di una appartenente alla famiglia che si è recata alla Guardia di Finanza e ha spiegato che si è trattato di uno scambio di persona», ha proseguito il legale. «Ogni verità può essere ritardata ma non nascosta, alla lunga esce fuori. Sono dispiaciuto per il ritardo, ma comunque contento. E ringrazio l’avvocato. Ci è stata data una teoria falsa», ha dichiarato il papà. Ma l’avvocato non crede che Roberto Straccia si arrivato a Bari via mare, con i calzini e le scarpe perfettamente allacciate, con l’ipod al braccio, senza considerare la presenza del Gargano. «Non aveva nessun segno di impatto con gli scogli, i vestiti integri e una bustina di zucchero perfettamente integra, dopo 24 giorni in mare». Infine, ritiene che quando sia stato gettato in mare fosse già morto.