Il consiglio dei ministri ha disposto lo scioglimento dell’ASP di Reggio Calabria per infiltrazioni di ‘ndrangheta, nominando una terna commissariale che ha sospeso i vertici aziendali ed ha affidato la gestione dell’azienda, provvisoriamente, agli stessi commissari. Dura la replica di Giuseppe Martorano, il segretario generale della Fil (federazione italiana lavoratori), che ha fatto sapere tramite comunicato: «Siamo di fronte all’ennesima mortificazione dei 600mila cittadini di questa provincia e dei circa 5000 dipendenti dell’Azienda che pagano colpe ascrivibili solo all’incapacità della politica regionale e nazionale che, in questi anni, non ha fatto altro che affidare le sorti di questa Azienda a persone dimostratesi incapaci e inefficaci non diciamo nel risolvere ma addirittura nell’affrontare i problemi della sanità provinciale». Martorano ricorda come già undici anni prima l’Asp reggina venne affidata all’allora commissario Cetola, senza però modificare la situazione. Secondo la Fil la gestione dell’Asp ai commissari è una pratica che andrebbe scartata: «Servono, oggi come allora, professionisti volenterosi di affrontare le criticità ormai ben note a tutti, capaci di rimboccarsi le maniche e lavorare senza nascondersi più sugli errori del passato». Martorano chiosa dicendo che la Fil è a disposizione fin da subito per qualsiasi tipo di confronto costruttivo, che possa far rinascere l’Asp. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



REGGIO CALABRIA, SCIOLTA L’ASP PER ‘NDRANGHETA

Non una bella notizia per la sanità pubblica e per la stessa pubblica amministrazione in Calabria: il Consiglio dei Ministri questa mattina ha deliberato lo scioglimento ufficiale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria per infiltrazioni della ‘ndrangheta. Nel farlo, il Governo ha affidato una nuova gestione dell’Asp ad una Commissione straordinaria nominata in breve: l’intera decisione, annuncia Repubblica, è stata presa su proposta stessa del prefetto di Reggio Michele Di Bari dopo l’esito dell’accesso antimafia eseguito nei mesi scorsi. Notizia choc che allarme tanto la Regione Calabria quanto lo stesso Ministero della Sanità: «Nelle more del perfezionamento della procedura di scioglimento, con la firma del Presidente della Repubblica, il Prefetto, Michele di Bari, con proprio provvedimento, ha disposto la sospensione dell’organo di Direzione  generale dell’Azienda sanitaria provinciale, ai sensi dell’art. 143, comma 12 del decreto legislativo 18 agosto 267», si legge nella nota ufficiale emersa questa mattina direttamente dal CdM.



CDM NOMINA COMMISISONE STRAORDINARIA

Ricordiamo come già negli scorsi mesi l’Asp di Reggio Calabria era stata commissariata per porre un deciso piano di rientro dal deficit sanitario calabrese: l’opera di Massimo Scura, nominato poi “soggetto attuatore” alla guida dell’Azienda Sanitaria Provinciale venne poi concluso con l’arrivo al Governo e al Ministero di Giulia Grillo. La stessa Ministra della Sanità poco fa su Twitter ha fatto sapere che «Lo scioglimento dell’ASP di Reggio Calabria per infiltrazioni mafiose conferma il quadro che ho descritto giorni fa. Il governo non fa un passo indietro e continua il suo impegno per cambiare radicalmente la sanità calabrese a dispetto di chi si avvantaggia di questa situazione». Con l’annuncio del Consiglio dei Ministri sono emersi anche i nomi dei tre nuovi commissari alla guida della Asp reggina: si tratta del prefetto Giovanni Meloni e dei dirigenti del ministero dell’Interno Maria Carolina Ippolito e Domenico Giordano. Gia lo scorsa settimana la Grillo aveva sottolineato le gravissime condizioni della sanità calabrese dopo un mini-tour che aveva preso parte in tre diverse strutture sanitarie della Regione, «I problemi sono sotto gli occhi di tutti. I cittadini onesti non lo meritano». Oggi l’annuncio dà seguito a quelle parole.

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