Anche la trasmissione Lombardia Nera condotta da Marco Oliva su Antenna 3 si è occupata del drammatico caso del disastro aereo in Etiopia e che ha provocato la morte di 157 persone tra cui otto italiani. Anche il nostro Paese, dopo l’accaduto, ha fermato i Boeing 737 Max 8. Come ricordato dallo stesso giornalista, infatti, c’è una compagnia, Air Italy, che vola proprio da Malpensa usando questo velivoli da alcuni mesi. In Italia in tutto sarebbero dovuti volare circa 20 modelli che oggi sono sotto accusa dopo il terribile incidente preceduto da un altro episodio simile alcuni mesi fa in Indonesia. Il dubbio è che vi sia un problema nel software caricato in questo modello di aereo e che potrebbe provocare grossi problemi come quello verificatosi nei giorni scorsi. A seguire l’esempio dell’Italia, prima ancora sono stati anche Francia, Germania, Regno Unito, Australia, Argentina, India e Corea del Sud hanno chiuso a questi voli. Francesco Speroni, tecnico di volo di Alitalia, in merito al blocco dei Boeing 737 da parte del nostro Paese ha commentato: “L’hanno fatto parecchie Nazioni, è una precauzione che si adotta spesso quando c’è un incidente e di cui non si conoscono bene le cause”. A suo dire si sarebbe trattato di un atteggiamento precauzionale mentre l’America va avanti in quanto ha già affrontati un incidente simile.



BOEING 737 MAX 8, UN PROBLEMA DI SOFTWARE?

Ezio Denti, consulente investigativo e pilota di aerei ed elicotteri è intervenuto in studio a Lombardia Nera per spiegare ciò che, secondo lui, sarebbe accaduto in Etiopia: “La fase di decollo è una delle più importanti, quanto accaduto potrebbe anche essere un difetto del software come si parla ma quello che mi lascia perplesso è che i piloti non siano intervenuti manualmente” anche se “la quota non era così elevata da poter effettuare un’emergenza”. Secondo Denti, dunque, il punto è proprio uno: capire se si tratta di un problema tecnico o di un errore umano. Denti si è quindi domandato se i piloti fossero realmente addestrati ad agire manualmente. Sull’opportunità o meno di fermare in Italia questi voli, si è espresso anche l’avvocato Pierpaolo Cassarà che ha commentato: “Assolutamente sì, questi sono eventi che superano la situazione di eventi standard. Questa avaria appartiene ad una situazione completamente anomala che potrebbe interessare anche altri apparecchi quindi la tutela per il nostro Paese di tenere a terra gli stessi Boeing rientra in una procedura normale e il contrario sarebbe stato atipico.



LE IPOTESI POSSIBILI

Parola anche ad un esperto, il Primo Ufficiale Claudio Bencardino, il quale è stato intervistato per la trasmissione condotta da Marco Oliva: “Questi tipi di velivoli che sono tecnologici al massimo rappresentano l’eccellenza in campo aeronautico. Ipotesi attuali sulla sciagura non si possono avere dettagliatamente poichè si stanno ancora studiando tutti i dati che si stanno prendendo dalle scatole nere. Non possiamo ipotizzare esattamente una causa perchè nel mondo aeronautico normalmente ci sono delle concause. Non si può ancora ipotizzare un guasto del computer”, ha spiegato. Il rapporto tra la macchina e il pilota, a suo detto, è sempre più difficile e in questi casi in caso di problematiche, l’uomo ha sempre la possibilità di agire in modo manuale, staccando tutti gli automatismi. Sempre a detta dell’esperto, l’unica correlazione tra i due incidente è proprio relativa allo stesso modello di mezzo aereo, “altro non possiamo ipotizzare”. Ed in merito ai passeggeri, ha aggiunto: “Devono stare veramente tranquilli perchè la sicurezza è al primo posto nel mondo aeronautico”. Speroni si è detto d’accordo sulle parole Bencardino: “Non sappiamo se questo incidente ha realmente analogie con quello indonesiano”.

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