A una settimana dallo stupro avvenuto sulla Circumvesuviana sono apparsi numerosi volantini dal contenuto a dir poco truce, lasciati in bellavista dal personale della stazione, perché “Non si tratta di pubblicità, è pur sempre un gesto non violento. Non c’è necessità di rimuoverli”.
Ecco alcuni testi (con tutte le bugie della pubblicità e la menzogna dell’ideologia a grado zero):
“In questo posto dimenticato da Dio i vostri figli annoiati e violenti possono scendere in strada e stuprarmi mentre aspetto il treno in banchina”.
“In politica ad un uomo scomodo si spara, una donna scomoda viene stuprata”.
“Come possiamo ambire alla parità dei sessi quando la donna viene ancora vista come un buco dove depositare il proprio sperma?”
Infine, preceduto da un’immagine di santa Maria Goretti: “E’ il modello che ci hanno dato: la donna deve resistere fino alla morte, altrimenti è consenziente e complice dello stupratore”.
Spiace citare questi esempi di cattiveria. Lo si fa per dovere di cronaca e per richiamare altre parole, forse più taglienti, certo più realistiche e buone. Sono quelle che san Paolo scrive ai cristiani di Roma, abitanti di una città pagana, che presto li avrebbe perseguitati. La parola dell’apostolo è tagliente e rivela la fonte dell’impurità e della violenza di Roma, caput mundi: “Hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno adorato e venerato la creatura al posto del creatore. Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami, in balia di un’intelligenza depravata, colmi di ingiustizia, di malvagità, pieni di omicidio, di frodi, senza cuore, senza misericordia”. Cultori delle leggi, ma non dei buoni costumi, aggiungerebbe Tacito.
Ce n’è per tutti. Per i colpevoli, per i genitori che li hanno non solo difesi, ma anche apprezzati, per gli uomini di legge che si stanno organizzando per toglier loro la patria potestà, come se bastasse un pezzo di carta per cancellare il legame con l’origine, anche qualora essa si riveli bieca. Per coloro che lasciano correre, nascondendosi dietro la normativa.
Nella misteriosa pagina del peccato originale, a Eva viene detto che sarebbe stata dominata da Adamo. La storia, non solo la cronaca recente è una riprova di questa condizione della natura ferita, non di quella uscita dalle mani del Creatore, bella e intatta. Forse occorrerà scendere a questa profondità semplice per tentare di scorgere qualcosa dell’enigma del cuore umano. Dio non ha abbandonato la sua creatura nella tristezza solitaria del male, ma le ha confezionato le tuniche di pelle prima di precludergli l’Eden. Ognuno di noi le indossa, quale pegno di una gioia compiuta, e sono le cose buone della vita: il cibo, il vino, l’amicizia, la musica, le stelle.
Il male c’è e si difende agguerrito. Ma, conclude san Paolo: “Dio ha rinchiuso tutti nella disobbedienza per usare a tutti misericordia”.