Dopo essere tornato in piscina, in concomitanza con l’inizio della riabilitazione, Manuel Bortuzzo ha rotto nuovamente il silenzio riferendo ai giornalisti le sue attuali sensazioni. Il 19enne rimasto gravemente ferito nella notte tra il 2 ed il 3 febbraio scorso, all’Axa, periferia di Roma, come riferisce TgCom24, ha spiegato cosa vede nel suo futuro: “Dove mi vedo tra 10 anni? Spero in piedi”, ha replicato con la sua forza che ormai da qualche settimana abbiamo imparato a riconoscere da lontano. Oggi paralizzato agli arti inferiori, ha anche spiegato cosa reagirebbe alla vista di Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, i due suoi sicari reo confessi ed attualmente in carcere per tentato omicidio: “Incontrare chi mi ha sparato? Non cambierebbe nulla, ma se me lo trovassi davanti mi metterei a ridere perché non ha senso quello che hanno fatto. Non si tratta di perdonarli o meno”, ha proseguito. Nelle sue parole si fatica a vedere del rancore ma piuttosto è presente la sua immensa voglia di ricominciare quanto prima e soprattutto quella forza di volontà già dimostrata nei giorni scorsi, quando si è fatto filmare mentre nuotava nella vasca della piscina del centro di riabilitazione Santa Lucia dove il ragazzo è stato trasferito dopo essere stato dimesso dal San Camillo.
MANUEL BORTUZZO AI MEDIA: IL SUO OBIETTIVO NON CAMBIA
Nell’ambito di un incontro con i giornalisti che si è svolto oggi al polo natatorio di Ostia, Manuel Bortuzzo, 19enne promessa del nuoto, ha poi spiegato anche il suo obiettivo, che resta invariato rispetto agli eventi che per il momento hanno mutato irrimediabilmente la sua strada: “Il mio obiettivo erano le Olimpiadi e non è cambiato, la speranza c’è sempre”, ha spiegato. Per il momento, dunque, non ci sono affatto le Paralimpiadi: “Non ci penso. Voglio prima vedere dove posso arrivare”, ha replicato in merito l’atleta del gruppo sportivo delle Fiamme Gialle. Manuel da quasi un mese e mezzo è costretto su una sedia a rotelle ed è attualmente in fase di riabilitazione. Per la prima uscita ha deciso di recarsi proprio a Ostia presso il centro federale della Fin, dove si allenano i campioni della nazionale di nuoto. Qui è stato accolto dal grandissimo affetto di molti dipendenti. Nonostante la sua vita sia radicalmente cambiata, il ragazzo continua comunque ad essere positivo e a pensare che, forse, sarebbe potuta andare anche peggio: “Per guardare avanti non bisogna guardare indietro. C’è un problema logistico ma sono quello di sempre. Potevo battere la testa e non essere più me stesso”, ha concluso il 19enne.