Proseguono le indagini in merito alla 24enne stuprata la scorsa settimana presso la stazione della Circumvesuviana a San Giorgio a Cremano. Tre ragazzi fra i 18 e i 20 anni sono stati fermati, ritenuti responsabili della violenza, ma gli stessi rimandando al mittente ogni accusa, spiegando che la vittima era consenziente durante il triplice rapporto consumato nell’ascensore della stazione dei treni. Storie Italiane, programma in onda su Rai Uno, è andato a intervistare alcuni giovani ragazzi della zona che hanno di fatto puntato il dito contro la stessa 24enne. A loro modo di vedere, la giovane ha provocato troppo i tre per il suo modo di vestire: «Quella ragazza provoca – sostiene uno – da mattina a sera: non vedete come si veste? Andate a vedere». Pressoché simile il pensiero di un altro ragazzo della zona: «Io la conosco bene, tutti i giorni veniva qui, stava con amici, si fumava una canna. Si metteva delle minigonne, delle magliette in cui si intravvedeva anche il reggiseno. Secondo te non piaceva anche a lei?».
STUPRO ALLA CIRCUMVESUVIANA: LE PAROLE AGLI AVVOCATI
Dura la reazione in studio a tali dichiarazioni, a cominciare dalla nota criminologa Roberta Bruzzone, che ottenend di fatto una standing ovation dello studio ha ammesso: «Da oggi in avanti invito le donne ad andare in giro con un cartello “Mi vesto come voglio ma non sono sessualmente disponibile”». La tesi sostenuta dalla difesa viene ovviamente smentita dall’accusa: «La ragazza è molto provata – le parole di Francesca Di Dio, uno degli avvocati della giovane – sta soffrendo, si è chiusa ma sta provando a reagire per far valere la sua realtà. Impossibile sia stata consenziente, in un luogo così, con tre persone e in un posto del genere». Questo invece il commento di Maurizio Capozzo, altro legale della famiglia della violentata: «I tre fermati si son tagliati la barba in un maldestro tentativo di non rendersi riconoscibili avendo saputo che c’erano immagini molto chiare del sistema di videosorveglianza». Più chiaro di così…