Nuovi aggiornamenti sui fatti di Prato, con l’infermiera-prof e la relazione con l’alunno 13enne. Come riporta La vita in diretta, gli inquirenti sono al lavoro sullo scambio di sms tra i due, ma sul telefonino del ragazzo la chat quasi del tutto cancellata: recuperare tutto ciò che i due si sono scambiati su chat e social è un elemento importante per questa inchiesta e pare che tutto ciò che era nei dispositivi della donna sia rimasto. E c’è di più: la Procura potrebbe ascoltare nuovi testimoni nei prossimi giorni. Il marito aveva mostrato sin da subito il timore che il bimbo gli venisse tolto, sente questo bambino come suo, e sul suo profilo Facebook compaiono dei post in cui confermerebbe di sapere già da prima del fatto e, nonostante ciò, lo abbia accolto tranquillamente. L’uomo continua a rimanere molto vicino alla moglie, tanto che non si farebbe vedere a lavoro da giorni. Il programma di Rai 1 riporta inoltre la testimonianza di una vicina di casa: «Non volevo crederci, una mamma non può fare questo a un figlio. Lo sapevano un po’ tutti di questa relazione, non lo nascondeva: io ero incredula. Andava a dire in giro che anche il marito lo sapevano, li ho visti l’altro giorno ed erano tranquilli. Fino all’ultimo istante mi sono chiesta se stessimo calunniando una persona per sbaglio». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



LA MADRE: “MI FIDAVO DI LEI”

Potrebbe esserci già la settimana prossima l’incidente probatorio in merito al caso del 14enne che ha fatto sesso con l’infermiera-prof che gli dava ripetizioni e che ha avuto un figlio proprio dall’adolescente: è questa una delle principali novità che emergono dall’odierna puntata de La Vita in Diretta durante la quale si è tornato a parlare della vicenda che ha destabilizzato l’intera città di Prato. A confermarlo è stato il Procuratore della Repubblica del centro toscano che intanto avrebbe sentito pure delle persone vicine al minorenne e alla donna; quello che si cerca di capire è quando sia nata la relazione tra i due e se qualcuno ne fosse a conoscenza. Da quello che si apprende l’infermiera si sarebbe vantata con qualcuno della cosa, mentre ad altre persone avrebbe parlato di una relazione extra-coniugale con un istruttore di palestra. Anche per questo motivo la prossima settimana il 14enne sarà sentito in Camera di Consiglio in un ambiente protetto e assistito da uno psicologo, ricordando che quello che dirà in seguito sarà acquisito come prova per il futuro processo affinché non debba parteciparvi. “Mi fidavo di quella donna, ci ha traditi” è invece quanto ha detto la madre del baby papà davanti agli inquirenti, dichiarazioni che peraltro sono state riportate durante la stessa trasmissione di oggi. (agg. di R. G. Flore)



ECCO COSA RISCHIA LA PROF-INFERMIERA

Si continua a discutere in merito alla vicenda dell’insegnante di Prato che ha partorito un figlio da un suo alunno di soli 14 anni. La donna, che di professione fa l’infermiera, avrebbe instaurato una relazione clandestina con il ragazzino, e durante una ripetizione a casa i due avrebbero consumato un rapporto sessuale da cui è appunto nato un bimbo. Inizialmente quasi nessuno credeva alla paternità del giovane, ma l’esame del dna ha fugato ogni dubbio. Ora bisognerà capire cosa deciderà la giustizia, visto che in Italia è assolutamente vietato dalla legge avere dei rapporti sessuali con persone al di sotto dei 14 anni: in ogni caso, indipendentemente dall’età, si tratta di violenza sessuale, anche se vi è il consenso del minore. Resta quindi da capire quanti anni aveva il padre del bambino al momento del rapporto, se 14 anni compiuti o meno, un dettaglio che farebbe la differenza.



PRATO, SESSO CON ALUNNO 14ENNE

C’è poi da valutare anche la posizione del marito della stessa infermiera, che a quanto pare sapeva della relazione fra la moglie e l’alunno, e di conseguenza del fatto che il figlio fosse del ragazzino; notizia certa se marito e moglie non dovessero aver avuto rapporti sessuali ai tempi del concepimento. Ora la madre ha un mese di tempo per disconoscere la paternità del figlio, mentre il marito, il padre legale e non biologico, potrebbe fare altrettanto entro i prossimi 7 mesi, come sottolinea l’edizione online di Repubblica. A sua volta anche il 14enne può decidere se riconoscere o meno il bambino avuto con l’insegnante di ripetizione di inglese, mentre lo stesso piccolo appena nato potrà, una volta divenuto maggiorenne, disconoscere in qualsiasi momento il padre biologico, oppure, al compimento di 14 anni di età chiedere al tribunale che venga nominato un curatore speciale. Resta infine un’ultima domanda cruciale: la donna verrà rinviata a giudizio? Le indagini stanno proseguendo e a breve avremo le risposte ricercate.