A Serina, paese in provincia di Bergamo, è successo un fatto alquanto emblematico: nel 2013 una ragazza, Valentina Cavagna, decide di denunciare le molestie subite anni prima da un prete quando era ancora minorenne. Dalla denuncia prendono il via le indagini poi culminate nei successivi processi che si sono conclusi con la condanna di don Marco Ghilardi, che in Cassazione ha ottenuto una pena di 6 anni. Nonostante la condanna però, l’incubo per la giovane vittima non è ancora finito perché ha dovuto fare i conti con le accuse che il paese ha rivolto a lei, schierandosi chiaramente dalla parte del prete in carcere. La vicenda delicatissima è stata affrontata oggi dalla trasmissione Storie Italiane suscitando l’indignazione di Eleonora Daniele che ha commentato: “invece di dare solidarietà alla ragazza hanno dato solidarietà a chi è stato condannato?! Ma vi rendete conto?”. A replicare è stato il sindaco, in collegamento con la trasmissione: “Nessuno ha messo in discussione il responso dei giudici anche se purtroppo non hanno fatto chiarezza”. Il primo cittadino ha ricordato l’assoluzione del sacerdote in primo grado “per non aver commesso il fatto”, mentre il Appello è stato condannato. “I giudici fanno il loro mestiere”, ha proseguito, spiegando che la lettera dei cittadini inviata per solidarietà al prete è stato solo un gesto sul piano personale, “nessuno ha mai fatto menzione della vicenda processuale”.



ABUSATA DA PRETE, ELEONORA DANIELE CONTRO IL SINDACO DI SERINA

“Ma un atto così non le sembra grave?”, lo ha incalzato la conduttrice di Storie Italiane. “Nessuno ha mai speso una parola contro la ragazza”, la replica del sindaco che ha ignorato la domanda della Daniele alimentando ulteriormente la polemica in studio. Parlando del prete, ha proseguito: “ha fatto tanto bene a Serina e la gente in modo spontaneo e senza fare qualcosa contro gli ha dimostrato solidarietà in questo momento di difficoltà”. Le testimonianze del paese hanno confermato la presa di posizione dei cittadini contro la ragazza: “C’è qualcosa che non torna”, “è una storia strana, si è saputo dopo tanti anni”, “conosciamo il nostro parroco, non credo alla ragazza”, sono solo alcuni dei commenti raccolti di chi parla di un vero e proprio “errore”. “Penso sia solo un approccio umanistico nei suoi confronti”, ha ribadito il sindaco, scatenando l’ira della padrona di casa: “rimaniamo allibiti da questo!”. “Lei non ha letto la lettera”, ha accusato il primo cittadino, continuando a tirare in ballo la solidarietà della popolazione. “Ma solidarietà di ché?”, è esplosa ancora la Daniele, “lei le ha lette le carte del processo?”. “Io non ho seguito il processo”, ha spiegato, “sabato sera ero a cena con il padre della ragazza e non ci sono problemi nei loro confronti. Non vedrete alcuna intervista o parole contro la ragazza, anzi massima solidarietà alla ragazza che ha sofferto e sta soffrendo”. Eppure, la Daniele ha contestato ancora una volta la lettera di solidarietà al prete: “Non andava fatta!”. Il sindaco ha espresso il suo disappunto, ribadendo le volontà dei suoi cittadini e smentendo di essere contro Valentina e contro la sentenza: “è solo solidarietà umana”. “Ma solidarietà umana verso un violentatore?”, ha domandato la Daniele. “Chi va in galera allora voi bruciatelo perchè sono tutti colpevoli! Io non la penso così”, ha replicato il sindaco. “La solidarietà su un abuso sessuale non ci deve stare!”, ha controreplicato la conduttrice. “Siamo dalla parte delle donne e dei più deboli!”, ha chiosato.

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