Santa Luisa de Marillac è la Patrona delle Opere sociali che la Chiesa Cattolica celebra ogni anno il 15 di marzo. La vita di Santa Luisa de Marillac unisce armoniosamente due fattori. La pietà verso i soggetti emarginati in primis. Una stabile e solida abnegazione in Dio poi, che non la lascerà neanche in punto di morte. Luisa nacque nel 1591 in una famiglia ricca di agi e che ben presto le insegnò il normale e routinario svolgimento dei lavori di casa. La chiamata del Signore non tardò ad arrivare, con la ragazza desiderosa fin da giovanissima di entrare nella congregazione delle Suore Cappuccine. Un sogno, tuttavia, al momento irrealizzabile, visti i problemi di salute che fecero capolino quasi contemporaneamente. All’età di soli 22 anni Luisa era già orfana sia di padre che di madre, con la contingenza degli eventi che la costrinsero a sposare Antonio le Gras, un uomo pio e irreprensibile. Lo stesso anno, Luisa ricevette da Dio la gioia di diventare madre per la prima volta, senza dimenticare tuttavia una devozione verso tutte le persone con le quali la vita non era stata affatto così magnanima e generosa. Luisa rimase vedova nel 1625. Un avvenimento che, paradossalmente, la spogliò di ogni dovere coniugale, liberando la sua personalità ed indirizzandola esclusivamente verso il servizio a poveri ed ai bisognosi.
SANTA LUISA DE MARILLAC, LA PATRONE DELLE OPERE SOCIALI
E’ la città di Parigi a conoscere la forza e la spiccata diligenza di Luisa. Questa, insieme a San Vincenzo de’ Paoli, diede slancio alla fondazione di una congregazione, denominata Figlie della Carità. Il loro habitat è la strada, in mezzo a chi aveva più necessità non soltanto di un supporto materiale, ma anche di un supporto morale, quello dell’anima, quello che nessuna cifra in denaro potrà mai eguagliare per importanza. Perfezionarsi in maniera graduale ma costante e fare del bene al prossimo erano i due imperativi della Congregazione, con l’incedere del tempo che altro non farà che moltiplicare opere caritatevoli che vanno dall’accoglienza di ragazzi senza fissa dimora alla fondazione di piccoli istituti scolastici fino ad arrivare all’assistenza dei soggetti più deboli, gli anziani. Le fatiche della santa e delle suore appartenenti alla congregazione da lei fondata trovarono quasi immediatamente compenso in risultati e numeri strabilianti. Solo nel primo anno, infatti, furono quasi 800 le persone aiutate. Stanca, malata e con i segni dell’età che non risparmiarono neppure lei, il 15 marzo del 1660 Luisa spirò per l’ultima volta, ricongiungendosi ad al Signore, per la quale ha sempre provato un amore profondo.
Il 15 marzo è una giornata dedicata anche ad altri santi. Il primo citabile è San Menigno di Pario. Profondamente turbato dalla notizia della persecuzione ai danni dei cristiani avvenuta a Decio, Menigno troverà definitiva dimostrazione della forza che fin dalla sua nascita caratterizzava la sua fede verso Dio. Una forza che lo sospinse, qualche giorno dopo, fino al tribunale della città, dove ebbe luogo un atto tanto eclatante quanto degno di stima. Egli, infatti, strappò dalle mani del pretore il decreto di persecuzione, lacerandolo. Un affronto troppo grande per il presidente del tribunale, che decise la sua decapitazione, tenutasi sotto la sguardo impotente della moglie. Nonostante l’ordine di non seppellire i resti, i cristiani riuscirono a raccogliere la testa ed il corpo, trovando per questi una degna sepoltura.