Greta Thunberg, il clima e la satira: ecco un ottimo e recentissimo esempio di “pensiero unico” applicato su più fronti. Dopo Rita Pavone, Lorella Cuccarini-Heather Parisi e Crozza, ora anche un altro comico come Saverio Raimondo (irriverente nei suoi spettacoli di stand up comedy, un po’ più ingessato sugli schermi Rai ma pur sempre brillante) si iscrive al tema “del momento”, ovvero la ragazzina di 16 anni che da tempo combatte ogni venerdì con uno sciopero nella sua Svezia contro il surriscaldamento globale e a favore di un nuovo clima. Dopo la maxi manifestazione in mezza Europa venerdì scorso, la giovanissima attivista con la sindrome di Asperger è divenuta conosciuta ai più, con due “categorie” che subito si sono schierate: la minoranza “critica” che vede in una ragazzina il simbolo dello sfruttamento delle lobby di attivisti, strumentalizzata da più parti e con teorie “ingenue” e poi la stragrande maggioranza dell’opinione pubblica che subito ha “sposato” la nuova eroina “giusta”, fatta di lotta per l’ambiente, contro lo sfruttamento animale (è vegana) e col cuore semplice di chi a 16 anni sfida il mondo e i potenti della Terra. Perdonatoci (speriamo) l’intro iniziale, ora entriamo nei fatti: ieri nel programma “Le parole” il comico Raimondo si è scagliato contro Rita Pavone che con un tweet aveva suscitato indignazione venerdì («Quella bimba con le treccine che lotta per il cambio climatico non so perché ma mi mette a disagio, sembra un personaggio da film horror», salvo poi ricredersi quando ha scoperto della sindrome di cui soffre Greta): «Voglio spezzare una lancia in favore di Rita Pavone. Guardatela, chi meglio di lei si intende di persone il cui aspetto mette a disagio perché sembra uscito da un film dell’orrore. Ho controllato, Rita Pavone sta bene, non soffre di alcuna sindrome, quindi si può dire, si può dire».
GRETA E IL “PENSIERO UNICO”
Tutti ridono, tutti sono contenti che la satira abbia sfoderato la sua arma più tagliente e abbia colpito i veri “cattivi” della situazione, ovvero chi in questi giorni si sta permettendo di sollevare “dubbi” sulla battaglia di Greta Thunberg. Ecco servito il pensiero unico: secondo voi, sembra logico che per difendere una presunta offesa-insulto fisico contro Greta si utilizzi la stessa “arma” per vendicarla? Si dirà “è la satira”, verissimo ma il problema resta: sparare a zero contro Rita Pavone – o Lorella Cuccarini, o Maria Giovanna Maglie, o il “Gretinismo” per come l’ha coniato genialmente il collega Nicola Porro – è assolutamente “giusto e corretto”, mentre farlo sulle idee e le piazze populiste-climatiche a sostegno di Greta è da considerare come minimo un atto «eversivo», «falso» e addirittura «fascista». Intendiamoci, offendere una 16enne per il solo fatto che con coraggio esprime da anni (e non solo per la moda del momento che è ora, ndr) le sue idee non è cosa “simpatica” e di questo ci distanziamo, esattamente come tutti gli attacchi piovuti in queste ore contro chi ha “osato” mettere in dubbio il pensiero unico in stile Al Gore, Obama, Onu e ora anche Friday4Future. Il punto però è un altro: si può ancora fare satira provando a colpire e irridere le idee, qualsiasi esse siano, o la censura della morale pubblica si accende solo quando sono “certe idee” ad essere attaccate? Insomma siamo tutti uguali, ma alcuni sono più uguali (e giusti) degli altri: Orwell, Gaber, dannazione, non abbiamo proprio imparato nulla dalle vostre preziose “testimonianze”..