La Procura di Pavia ha chiesto ufficiale archiviazione per la scomparsa di Luciana Fantato, la casalinga 59enne che dal 10 novembre 2017 ha fatto perdere ogni sua traccia tanto da pensare alle motivazioni più svariate, omicidio, suicidio o allontanamento volontario. Il fatto che non sia mai stato trovato il corpo e nessun indizio in merito ha certamente influito nella scelta dei giudici che si apprestano a “chiudere” un caso ovviamente tutt’altro che risolto. Oggi Pomeriggio 5 torna in quel di Gambolò con l’inviata Ilaria Dalle Palle che proverà a sentire le ultime novità dopo l’annuncio della Procura avvenuta lo scorso 14 marzo: nessun messaggio particolare era stato lasciato dalla donna, se non un bigliettino con le istruzioni per utilizzare la lavatrice. «Nei giorni scorsi il pm Valentina De Stefano ha fatto notificare al marito Pierino Marcantognini e ai figli Marta e Piergiorgio una richiesta di archiviazione, sulla quale ora dovrà pronunciarsi il gip», riporta il Giorno, segnalando come i giudici non sono riusciti a reperire alcun messaggio, alcun avvistamento e nessun messaggio ulteriore in questi 2 anni di ricerche disperate.



LA LETTERA E I RAPPORTI COL MARITO

La Procura di Pavia – che nello scorso luglio 2018 aveva aperto un fascicolo contro ignoti con l’ipotesi di reato di omicidio volontario – ha chiuso le indagini senza arrivare di fatto ad alcun risultato: ad ottobre 2018 sono stati utilizzati addirittura i cani molecolari per provare a fare una accurata e amplissima perquisizione all’interno, all’esterno e vicino addirittura al fiume di Gambolò (Pavia). Nulla di nulla, neanche dall’analisi dei tabulati telefonici o da eventuali segnalazioni in questi anni: l’omicidio volontario viene per il momento deprivato di valore e l’ipotesi di allontanamento invece potrebbe a questo punto essere la reale spiegazione dietro al “mistero”. Il marito affetto da disturbo di accumulo seriale e la figlia con diversi problemi conflittuali con la madre furono forse tra i motivi dell’allontanamento di Luciana Fantato: il reparto analisi criminologiche del Racis di Roma, assieme al magistrato, sono giunti alla conclusione che la «probabilità di un’azione omicidiaria nei confronti della donna è scarsa, giudicando invece più verosimile l’ipotesi dell’allontanamento volontario seguito dal suicidio».

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