Nel giorno dedicato a San Giuseppe, Sposo della Beata Vergine Maria e Patrono della Chiesa universale, il cardinale Gianfranco Ravasi, biblista e presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, intervistato da Vatican News ha parlato della devozione di Papa Francesco per il papà di Gesù. Il pontefice ne custodisce infatti una statuetta di legno cui affida le sue preghiere:”Sì, è la statua di un Giuseppe dormiente. Noi sappiamo che esiste anche nell’iconografia – il Bassano per esempio ha rappresentato un Giuseppe dormiente che in qualche modo riceve questa annunciazione o riceve i sogni, che – come sappiamo – nel linguaggio biblico sono un modo per rappresentare una comunicazione di tipo trascendente, spirituale: non è necessariamente tutto quanto noi concepiamo attraverso la visione psicoanalitica, la lettura onirica con una interpretazione “scientifica”. Mentre per la tradizione biblica, e per tutta la tradizione antica orientale, è un modo per esprimere l’esperienza religiosa profonda, e quindi un’esperienza di tipo spirituale, ascetico, mistico. Ecco, questa figura è già significativa, perché Giuseppe è per eccellenza l’uomo che riceve questi messaggi nella notte, nei momenti drammatici dell’esistenza di questo suo figlio ufficiale, un suo figlio legale. Ed è per questo motivo che possiamo dire che sia, ancora una volta, una figura suggestiva perché ha la capacità di entrare in profondità, senza molte chiacchiere. I Vangeli apocrifi aggiungeranno molti particolari, ma soprattutto c’è un Vangelo apocrifo, detto di “Giuseppe il falegname”, che rappresenta la sua morte – quindi ancora una volta sdraiato, quasi in una sorta di nebbia del fine vita – e ha accanto Cristo, e lui dice le ultime parole nei confronti di Maria: “Io ho amato questa donna con tenerezza”; e poi si spegne”. (agg. di Dario D’Angelo)



LA DEVOZIONE DI PAPA FRANCESCO

Oggi che ricorre la festività di San Giuseppe vale la pena ricordare le riflessioni che in questi anni Papa Francesco ha riservato ad un santo cui è molto devoti. Come riportato da Vatican News, per la Messa di inizio del ministero petrino, il 19 marzo 2013, il Papa disse:”Giuseppe è ‘custode’, perché sa ascoltare Dio, si lascia guidare dalla sua volontà, e proprio per questo è ancora più sensibile alle persone che gli sono affidate, sa leggere con realismo gli avvenimenti, è attento a ciò che lo circonda, e sa prendere le decisioni più sagge. In lui cari amici, vediamo come si risponde alla vocazione di Dio, con disponibilità, con prontezza”. Significative le parole pronunciate durante il discorso alle famiglie alla Mall of Asia Arena di Manila il 16 gennaio 2015:”Io amo molto San Giuseppe perché è un uomo forte e silenzioso. Sulla mia scrivania ho un’immagine di San Giuseppe mentre dorme e quando ho un problema o una difficoltà io scrivo un biglietto su un pezzo di carta e lo metto sotto la statua di San Giuseppe affinché lui possa sognarlo. Ora consideriamo il secondo aspetto: “alzarsi con Gesù e Maria”. Questi preziosi momenti di riposo, di pausa con il Signore in preghiera, sono momenti che vorremmo forse poter prolungare. Ma come san Giuseppe, una volta ascoltata la voce di Dio, dobbiamo riscuoterci dal nostro sonno; dobbiamo alzarci e agire come famiglie (cfr Rm 13,11). La fede non ci toglie dal mondo, ma ci inserisce più profondamente in esso”. (agg. di Dario D’Angelo)



SAN GIUSEPPE

Il 19 marzo si celebra San Giuseppe, sposo di Maria e padre putativo di Gesù. Non sappiamo molto sulla sua vita e quello che sappiamo di lui lo dobbiamo agli scritti religiosi, in quanto nessun altro scrittore ebbe modo di raccogliere le sue memorie e documentare la sua vita prima di aver avuto a che a che fare con la beata Vergine Maria. Quest’ultima ebbe modo di trovare in San Giuseppe l’uomo che l’avrebbe sostenuta, protetta e che si sarebbe occupato di lei senza chiedere nulla in cambio, diventando così il suo compagno fedele, nonché sposo terreno. Le sacre scritture ci raccontano come, seppur inizialmente, San Giuseppe era completamente all’oscuro dell’opera dello Spirito Santo che agì su Maria per farle avere il figlio di Dio, tant’è che stava seriamente pensando di allontanarla e di non riconoscere in lei più la sua sposa. Ma data la devozione e l’amore che San Giuseppe aveva riposto in Maria e nel loro rapporto, nostro Signore mandò un angelo a rilevare come fossero andate le cose e il disegno divino che Lui aveva per Maria e anche per Giuseppe che accettò di buon grado e assecondò il tutto, facendo quello che gli era stato chiesto e rimanendo al fianco di Maria senza avanzare alcuna pretesa. Difatti, fu il primo ad amare il figlio di Dio prima di molti altri, insieme alla Beata Vergine Maria, e grazie all’avvertimento dell’Angelo Gabriele durante il sogno riuscì a salvare la stessa Maria e Gesù dalla persecuzione in atto, portandoli sani e salvi in Egitto. Una volta che la situazione si acquietò, fu nuovamente avvertito dall’Angelo Gabriele, e tornò in Patria. Morì a Nazaret, con sua moglie Maria e Gesù al suo capezzale. Per quello che ha fatto San Giuseppe è ritenuto il protettore dei padri e dei moribondi.



SAN GIUSEPPE, LE CELEBRAZIONI

San Giuseppe è una festa particolare ed è forse uno dei santi di cui la festa è più sentita per ovvie ragioni. Durante le sagre si è soliti mangiare le famose zeppole, ovvero, questo dolce molto morbido costituito da crema e ciliegina all’amarena nella sua versione più classica, anche se sono molte le varianti. Non ci sono liturgie o festeggiamenti particolari, ma durante i pasti che si effettuano durante questo prezioso giorno, non può mancare questo dolce buonissimo, quasi come se fosse un iter ormai assodato e di cui non si può fare a meno. Durante le messe in questo particolare giorno, vengono dedicate a lui diverse preghiere che ricordano come non sarebbe stato possibile per il figlio di Dio farsi spazio nella vita terrena, continuando a vivere e a far sì che il messaggio e la grazia divina potesse far parte della vita di tutti i giorni, e potesse essere riconosciuta e tramandata fino ai giorni nostri. San Giuseppe è patrono della Chiesa Cattolica, dei padri e degli artigiani.