Non si ferma all’arresto del boss superlatitante Marco Di Lauro la lotta alla camorra e alla criminalità organizzata dello Stato. Come riportato da La Repubblica, adesso che è stato catturato il secondo latitante più pericoloso d’Italia, alle spalle del solo Matteo Messina Denaro, è intenzione degli inquirenti sgominare ora la fitta rete di fiancheggiatori che ha reso possibile una latitanza durata 14 lunghi anni. In questo senso le forze dell’ordine stanno analizzando con cura quanto è stato ritrovato all’interno dell’anonimo appartamento di via Emilio Scaglione, dove nel primo pomeriggio di ieri il 39enne è stato catturato, certi che il covo possa celare delle indicazioni sugli uomini e le donne che hanno aiuto Di Lauro in questi anni. Gli investigatori ovviamente hanno sentito anche i vicini di casa, che hanno detto però di non aver notato mai nulla di sospetto. Il boss era solito uscire pochissimo da casa e non si concedeva alcun lusso: nelle ultime ore sta poi perdendo di vigore l’ipotesi secondo cui Di Lauro uscisse solo di notte travestito da donna. Intorno al suo covo non sarebbero state trovate telecamere, né gli inquirenti hanno notato vedette, che anche se in funzione non sono state abbastanza fulminee da avvisare il boss del blitz. (agg. di Dario D’angelo)



LA LUNGA CACCIA AL BOSS

Dopo 14 anni di latitanza è stato catturato il super boss di Scampia Marco Di Lauro. Le forze dell’ordine lo hanno scovato in un’abitazione fra i quartieri Piscinola e Chiaiano, in quel di Napoli, dopo averlo cercato praticamente in ogni angolo della terra, Asia e Sudamerica comprese. Alla fine il re della droga si era rifugiato sotto agli occhi di tutti, interpretando alla lettera il famoso detto “se vuoi nascondere qualcosa, non nasconderlo”. Di Lauro aveva fatto perdere ogni traccia di se quando aveva solamente 25 anni, sfuggito alla famosa “notte delle manette”, quando circa 1000 agenti invasero Scampia e Secondigliano per arrestare 53 persone. In quasi una decade e mezzo era riuscito a passare inosservato uscendo solamente travestito da donna e in compagnia di altre donne incensurate. Fino al 2011 usciva in strada fra le 3 e le 4 di notte, mentre nel 2015 si era sottoposto ad un intervento chirurgico alla faccia per cambiare i propri connotati e rendersi così irriconoscibile. Le forze dell’ordine, prima del blitz di ieri, erano già andate vicine a catturare Di Lauro in altre occasioni, come ad esempio il giorno di natale del 2016 e a marzo del 2017, quando il super boss riuscì a fuggire da una mansarda dei Camaldoli e dal rione Terzo Mondo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



MARCO DI LAURO, CATTURATO IL SUPER BOSS DI SCAMPIA

E’ stato catturato nella giornata di ieri Marco Di Lauro, boss di Scampia latitante da 14 anni. Le forze delle ordine lo hanno arrestato in un’abitazione a metà strada fra Chiaiano e Marianella, al civico 424 di una palazzina color ocra. Di Lauro, 39enne figlio di Ciruzzo “o milionario”, in grado di fare di Secondigliano e Scampia il più importante quartiere dello spaccio di droga, era ancora seduto a tavola quando è stato ammanettato. Aveva appena finito di consumare un piatto di spaghetti al pomodoro, in un locale nel suo “bunker” situato vicino ad una sorta di palestra alquanto fornita. Un’operazione da manuale quella condotta dagli uomini delle forze dell’ordine, che sono giunti sul luogo segnalato a sirene spente. La polizia ha poi circondato l’abitazione, e in quattro si sono arrampicati su un terrazzino, per bloccare un’eventuale via di fuga, mentre altri 20 sono saliti sulle scale, entrando nel covo. Di Lauro non ha praticamente avuto il tempo di rendersi conto di quello che stava accadendo, e non ha opposto resistenza anche perché non era armato e non era protetto da nessuno, ne da sistemi di videosorveglianza. Prima di lasciare la sua abitazione si è raccomandato con le forze dell’ordine: «Pensate ai miei gatti, fate che non restino da soli stanotte». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



MARCO DI LAURO, PRESO IL BOSS DI SCAMPIA

Nel covo dove è stato catturato il boss di Scampia, Marco Di Lauro, c’era anche la sua storica fidanzata, Cira Marino, detta Ciretta. La compagna del quartogenito del capo mafia Paolo Di Lauro, ha dedicato la propria vita a Marco, restando con lui in questa lunga latitanza iniziata 14 anni or sono e terminata ieri. Fra una fuga e l’altra, fra un bunker e un nascondiglio, Marco e Ciretta hanno anche avuto un figlio, un bimbo il cui nome è Paolo, proprio come il padre del boss finito nelle scorse ore in manette. Una storia d’amore all’interno di una storia incriminale, come un film hollywoodiano, e dove vi era Marco Di Lauro vi era anche Cira Marino, sempre pronta a far sentire il proprio appoggio e la propria vicinanza al marito latitante. Alla cattura del boss del quartiere di Napoli hanno lavorato negli anni numerose persone, a cominciare ovviamente dalla direzione distrettuale antimafia di Napoli, e alla sua cattura hanno partecipato oltre 100 persone tra carabinieri e polizia, che hanno poi esultato all’arresto. Di Lauro, 38 anni, è stato portato in questura e poi in carcere: al momento si trova presso l’istituto penitenziario di Secondigliano, ma a breve, dovrebbe essere trasferito. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

MARCO DI LAURO, SUPERLATITANTE CATTURATO

Come si cattura un latitante? Una domanda che assume una valenza ancora maggiore se il fuggiasco in questione è Marco Di Lauro, boss di Scampia ritenuto il secondo latitante più pericoloso d’Italia alle spalle del solo Matteo Messina Denaro. A rispondere almeno parzialmente a questa domanda è stato il Questore di Napoli, Antonio De Jesu, lasciando intendere che potrebbe esserci stato un collegamento tra il caso della donna uccisa in casa nel Napoletano e la cattura di Di Lauro. Come riportato da Rai News, il boss sarebbe stato infatti “tradito” dalla chiamata effettuata nel primo pomeriggio dall’uomo responsabile dell’omicidio (affiliato al clan) e che poi si è recato in Questura per costituirsi. Il questore ha dichiarato: “Non posso dire di più ma vi dico che c’è stata fibrillazione nel primo pomeriggio da parte dei nostri tecnici”. La telefonata dell’uomo, già noto alle forze dell’ordine, potrebbe essere stata intercettata rivelando la posizione di Marco Di Lauro: il boss “tradito” dalla “troppa” fedeltà dei suoi uomini? (agg. di Dario D’Angelo)

MARCO DI LAURO ARRESTATO: ESULTA SALVINI

Hanno cercato ovunque Marco Di Lauro. Dall’Asia al Sudamerica, senza trascurare l’Europa. E alla fine il boss era a Napoli, in un’abitazione del quartiere Piscinola-Chiaiano in via Emilio Scaglione. La latitanza del 38enne, al secondo posto nella lista dei ricercati subito dopo Matteo Messina Denaro, è finita grazie ad un’azione coordinata dalla Dda di Napoli. «Marco Di Lauro non era armato e non ha opposto resistenza», ha spiegato il questore di Napoli, Antonio De Jesu. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha fatto i complimenti alle forze dell’ordine. «Dopo l’arresto di un terrorista algerino dell’Isis mettono a segno un’altra operazione importantissima. Nessuna tregua ai criminali». Il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, parla di «vittoria dello Stato» per questo arresto che «riconsegna sempre più fiducia nella democrazia e nelle sue leggi per affermare il principio della legalità». (agg. di Silvana Palazzo)

CAMORRA, MARCO DI LAURO ARRESTATO A NAPOLI

Marco Di Lauro, boss di camorra latitante dal 2004, è stato arrestato a Napoli dalle forze dell’ordine. Una cattura di primissimo piano se si pensa che il più giovane dei figli di Paolo Di Lauro, protagonista della faida di Scampia, era considerato dagli inquirenti come il secondo latitante più pericoloso d’Italia, dietro soltanto al capo di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro. Le informazioni sull’operazione che hanno portato alla sua cattura sono ancora frammentarie: come riportato da La Repubblica, Di Lauro era latitante dal 7 dicembre del 2004, e cioè quando sfuggì al maxi-blitx che in seguito passò alla storia come “la notte delle manette”. In quell’occasione, chissà come Marco Di Lauro riuscì a sottrarsi alla cattura: un appuntamento rinviato per quasi 15 anni, fino all’arresto di oggi.

SUPERBOSS DI SCAMPIA: LATITANTE DAL 2004

Dal 17 novembre 2006 Marco Di Lauro era ricercato anche in campo internazionale e faceva parte dell’elenco dei latitanti di massima pericolosità. Secondo quanto riferisce Il Mattino, il suo arresto sarebbe avvenuto nel corso di un’operazione congiunta di polizia, Squadra mobile e carabinieri in via Emilio Scaglione, a Chiaiano. Come riportato da La Repubblica, nel 2010 un collaboratore di giustizia ha indicato Marco Di Lauro come mandante di 4 omicidi. Il Mattino sottolinea come sul quarto figlio di Paolo Di Lauro, detto “Ciruzzo ‘o milionario”, penda un ergastolo per l’omicidio dell’innocente Attilio Romanò, ucciso per errore nel gennaio del 2005 nell’ambito della prima faida di Scampia. Un arresto dunque pesantissimo, un colpo importantissimo inferto dalle forze dell’ordine ai danni della camorra e della criminalità organizzata.