Allarme inquinamento a Taranto: i valori della diossina sono aumentati del 916 per cento nel 2018 rispetto all’anno precedente. Lo ha rilevato una centralina di Arpa Puglia, registrando il passaggio dagli 0,77 Teq picogrammo per metroquadro al giorno ai 7,06 dello scorso anno. I dati dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale verranno ufficializzati nei prossimi giorni, ma sono stati anticipati dal coordinatore dei Verdi Angelo Bonelli e dal consigliere comunale Vincenzo Fornaro, che nel 2009 fu costretto ad abbattere oltre 1100 pecore e capre e a smaltire le carcasse come rifiuto speciale, visto che il valore allora era di 8 picogrammi. I valori del cancerogeno sono in aumento anche nell’area interna all’acciaieria «con un valore di 11 picogrammi» e «nel quartiere Tamburi, nella stazione di rilevamento Orsini, con valore pari a 5,5 picogrammi». In Francia e in Germania, per intenderci, i «valori limite sono pari a 5 e 4 picogrammi». Gli ecologisti annunciano un esposto all’autorità giudiziaria affinché venga aperta una nuova inchiesta.
EX ILVA: +916% DIOSSINA A TARANTO, SINDACO CHIUDE DUE SCUOLE
La denuncia dei Verdi segue di poche ore l’ordinanza firmata dal sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, che ha disposto la chiusura di due scuole nel quartiere Tamburi, Deledda e De Carolis, per il rischio che all’interno dell’istituto arrivino le polveri velenose. Inoltre, ha disposto il trasferimento di 708 studenti, a cui si aggiungono docenti e non docenti. Le due scuole sono vicinissime alle “collinette ecologiche” ex Ilva, sequestrate dalla procura alcune settimane fa perché grave fonte di inquinamento. Si infiammano le polemiche attorno all’ex Ilva. Come riportato da Tgcom24, in una nota ArcelorMittal Italia ha fatto presente nei giorni scorsi di «essere impegnata a realizzare un piano ambientale che prevede l’investimento di più di un miliardo di euro entro il 2023, e che renderà lo stabilimento di Taranto il migliore stabilimento d’Europa in termini di tecnologie utilizzate e progetti realizzati».