La notizia che Luigi Patronaggio, procuratore di Agrigento, ha convalidato quest’oggi il sequestro probatorio della nave “Mar Jonio” della Ong Mediterranea è stato accolto con soddisfazione dal vicepremier nonché Ministro degli Interni, Matteo Salvini, atteso oggi dal voto del Senato (invero abbastanza scontato) in merito alla richiesta di autorizzazione a procedere per la vicenda quasi analoga della nave Diciotti. “Sono felice, finalmente c’è stato il sequestro dell’imbarcazione e per me questo è un fatto storico” ha esultato il leader del Carroccio, spiegando come il risultato a suo dire storico risieda nel fatto che le illegalità che lui ravvisava ora sono state rilevate anche dalle autorità giudiziarie e che dunque “qualcuno che si fingeva soccorritore in realtà era un fuorilegge”. Intanto proprio il comandante della “Mare Jonio”, Pietro Marrone, è stato iscritto del registro degli indagati da parte dei due procuratori aggiunti della procura siciliana, Salvatore Vella e Cecilia Baravell: il reato contestato al comandante dell’imbarcazione della Ong su cui era presente anche Luca Casarini è quello di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina dopo lo sbarco dei 49 migranti che si trovavano a bordo e che erano stati soccorsi in acque libiche. (agg. di R. G. Flore)



49 I MIGRANTI SBARCATI

Nelle prossime ore verrà interrogato l’equipaggio della Mare Jonio, l’imbarcazione battente bandiera italiana che è stata sequestrata dalla guardia di finanza, dopo aver fatto sbarcare a Lampedusa 49 migranti soccorsi nel Mediterrano. Come ricorda Repubblica, il procuratore aggiunto Salvatore Vella sentirà quest’oggi il comandante Pietro Marrone, che ha ignorato l’alt della guardia di finanza al momento dell’ingresso della Mare Jonio nelle acque territoriali italiane, nonché Luca Casarini, capomissione di Mediterranea, l’armatore Beppe Caccia, e altri membri della stessa nave. Gli interrogatori saranno effettuati dagli stessi pm che hanno iscritto lo scorso agosto il ministro Salvini sul registro degli indagati per il caso Diciotti, e al loro termine si deciderà se convalidare o meno il sequestro dell’imbarcazione. L’inchiesta ha due obiettivi: il primo, accertare se la Mare Jonio abbia agito entro le regole durante il soccorso dei 50 profughi al largo della Libia; il secondo, se anche il Viminale sta facendo altrettanto nell’impedire l’ingresso in acque territoriali dell’imbarcazione. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



MARE JONIO, NAVE SEQUESTRATA

La Mare Jonio è approdata nella serata di ieri a Lampedusa, facendo sbarcare i 49 migranti soccorsi nel Mediterraneo, al largo della Libia. Caso chiuso? Tutt’altro, perché l’imbarcazione battente bandiera italiana risulta essere al momento sotto sequestro: durante la notte appena passata la guarda di finanza ha notificato al comandante della stessa il sequestro probatorio del mezzo navale, così come disposto dalla procura di Agrigento, che nel contempo ha aperto un’indagine per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I migranti, scesi a terra, sono stati visitati e schedati ed hanno poi passato la notte presso il centro di accoglienza di Lampedusa dove hanno raccontato di essere stati rispediti cinque volte indietro prima di riuscire ad attraversare il canale di Sicilia. Stando a quanto riporta l’agenzia Ansa, il comandante della Mare Jonio, Pietro Marrone, è stato convocato d’urgenza dalla Guardia di finanza locale, dove si è recato assieme al deputato di Sinistra italiana Erasmo Palazzotto, e nell’occasione gli è stato appunto notificato l’atto di cui sopra.



MARE JONIO SEQUESTRATA, MIGRANTI A LAMPEDUSA

Nelle prossime ore proseguiranno le indagini con tutto l’equipaggio che con grande probabilità verrà ascoltato dalla polizia giudiziaria, come riferito dal ministero dell’interno: «Nelle prossime ore – fanno sapere dal Viminale – potrebbero scattare gli interrogatori dell’equipaggio». Nel frattempo si sprecano le dichiarazioni di Matteo Salvini, una vera e propria furia: «Ho informazioni, faccio il ministro – le parole a Radio Radio – è certo che questa imbarcazione non abbia soccorso naufraghi che rischiavano di affogare ma sia inserita in un traffico di esseri umani, organizzato, concordato e programmato». Anche l’altro vice-premier, Di Maio, condanna il gesto della Mare Jonio: «Questa nave ha disobbedito alla Guardia costiera libica e ha messo a rischio la vita di 49 persone attraversando il mare fino a Lampedusa. Se le navi delle Ong non rispettano le regole bisogna fermarle perché mettono anche a rischio la vita dei migranti». Attese novità nelle prossime ore.