“Chi sa qualcosa, parli”: è questo l’appello lanciato da Filomeno, il padre di Umberto Ranieri, l’artista di strada morto in seguito all’aggressione subita a Roma da parte di un gruppo di presunti ragazzi e dietro cui potrebbe esservi anche il movente dell’omofobia. L’uomo, che in passato aveva perso anche un altro figlio, ha ricordato che Umberto era molto conosciuto nel quartiere dove suonava e per questo pare che le indagini si stiano indirizzando proprio nelle vicinanze dato che gli autori della barbara aggressione potrebbero risiedere non solo da quelle parti ma essere anche ben conosciuti. “Non è possibile che in quel quartiere nessuno abbia visto niente e non si sappia chi siano quelli che l’hanno ridotto in quello stato” ha detto il padre anche al momento, nonostante alcune ipotesi circolate, sono ancora ignoti i reali motivi del pestaggio. (agg. di R. G. Flore)
POSSIBILE AGGRESSIONE OMOFOBA?
Non ce l’ha fatta Umberto Ranieri, l’artista di strada finito in coma dopo essere stato aggredito domenica sera a Largo Preneste, a Roma. Il pugno sferratogli da un ragazzo facente parte di un gruppetto con cui stava parlando gli è risultato fatale e adesso si cerca di capire se dietro questo atto di violenza inaudita vi siano dei motivi privati o una lite estemporanea finita come peggio non poteva. Tra le possibili piste emerse fin da subito quella che Umberto sia stato vittima di un’aggressione omofoba. Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center, nell’immediato del pestaggio, come riportato da Il Fatto Quotidiano, aveva dichiarato:”Solidarietà al professor Umberto Ranieri ed ai suoi cari per la vile aggressione ricevuta. Ad ogni modo chiediamo alle forze dell’ordine che non sia esclusa alcuna pista compresa quella omofoba, che purtroppo spesso diventa il movente di atti così vili, nei confronti di persone della nostra comunità”. (agg. di Dario D’Angelo)
UMBERTO RANIERI, MORTO ARTISTA DI STRADA
E’ morto Umberto Ranieri, l’artista che era stato aggredito domenica sera a Roma. Il 53enne di origini abruzzesi, era stato colpito in Largo Preneste, nella capitale, poi trasportato in condizioni gravissime in ospedale. Dopo tre giorni di agonia purtroppo è giunta la notizia del suo decesso, una notizia che lascia basiti soprattutto perché lo stesso artista di strada sarebbe stato picchiato senza alcun apparente motivo. Ranieri stava infatti parlando con alcuni giovani quando uno di questi, improvvisamente, lo ha colpito con un violento punto in pieno volto. Dopo il colpo subito il 53enne ha perso l’equilibrio ed è caduto per terra, sbattendo violentemente la testa. Soccorso e portato in ospedale in condizioni disperate, l’uomo è morto dopo circa 72 ore. Le forze dell’ordine sono ora alla ricerca del ragazzo che ha colpito la vittima, sia ascoltando i testimoni che hanno assistito alla terribile scena, sia attraverso l’ausilio dei filmati delle telecamere di sorveglianza presenti in zona.
AGGREDITO CON UN PUGNO A ROMA: MORTO UMBERTO RANIERI
Stando a quanto riferisce la trasmissione di Rai Tre, “Chi l’ha visto?”, nella vicenda sarebbero coinvolti più di un giovane, che ora la polizia sta cercando di individuare. Nelle scorse ore, prima della morte del 53enne artista, la tv pubblica aveva intervistato il padre dello stesso, che aveva spiegato il lacrime: «Mio figlio è sempre stato una persona sincera, non ha mai fatto male a nessuno, apprezzato da tutti. E’ stato massacrato di botte senza alcun motivo, non è possibile che una persona cammini per strada e muoia: si ammazza uno così? L’episodio si è verificato attorno alle 7 e mezza di sera, visto che l’ospedale mi ha chiamato alle 8 di sera dicendomi che mio figlio era stato aggredito: sono rimasto così scosso». Il padre poi chiude e ribadisce: «E’ stato massacrato senza motivo, chiedo a qualsiasi persona abbia visto qualcosa di parlare, di denunciare, di fare sapere alle forze dell’ordine, voglio giustizia».