Continua la battaglia per la verità di Antonella Tognazzi, moglie di David Rossi. E’ stata lei per prima a gridare che la morte dell’ex manager di Mps non è dovuta a un suicidio: «Non avrebbe mai e poi mai fatto una cosa del genere, era attaccatissimo alla sua vita e aveva una professionalità tale da essere in grado di gestire qualsivoglia problema al lavoro». La Tognazzi poi si è soffermata sui segni rintracciati sul corpo della vittima: «Sicuramente è stato picchiato, quei segni sono riconducibili a percosse». E c’è un dettaglio importante legato alle possibili lettere di addio rinvenute nei cestini dell’ufficio di David Rossi, con quest’ultimo che la chiama Toni: «Non mi chiamava mai, ci scherzava sopra perchè io volevo che mi chiamassi Toni. Mi prendeva un po’ in giro. E c’era anche la parola scusa, che non chiedeva mai, mai, mai». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



LA SUA BATTAGLIA PER SCOPRIRE LA VERITA’

Antonella Tognazzi non ha mai smesso di cercare la verità sulla morte del marito David Rossi, ex capo della comunicazione di Monte dei Paschi di Siena. La vedova, nata il 5 ottobre 1962, non ha mai accettato l’ipotesi del suicidio a cui le indagini hanno portato finora. Antonella Tognazzi è sempre stata convinta che il marito sia stato ucciso, che sia stato quindi vittima di un omicidio. Sono troppe le cose che non tornano per la donna, secondo cui il marito è stato costretto a scriverle quel biglietto di addio prima di essere ucciso. Ma la donna, che lavora presso la Fondazione Musei Senesi, è stata coinvolta in un procedimento a suo carico nel quale era accusata di violazione della privacy dell’ex amministratore delegato di Mps Fabrizio Viola. La moglie di David Rossi aveva fornito al giornalista Davide Vecchi mail private tra il marito e Viola, ma il giudice l’ha poi assolta perché il fatto non sussiste e aggiungendo che Antonella Tognazzi non andava processata. Per questo il procuratore si è scusato con lei.



ANTONELLA TOGNAZZI, CHI È LA MOGLIE DI DAVID ROSSI

«Non capita tutti i giorni che una Procura riconosca i propri errori e ringrazio pubblicamente il procuratore Salvatore Vitello per questo gesto che non può che fargli onore, innanzitutto come uomo». Questo il commento su Facebook di Antonella Tognazzi. «Voglio rinnovare la mia fiducia alla Procura sperando con tutto il cuore che nel nuovo percorso che andremo ad intraprendere gli uni siano di supporto agli altri come è giusto che sia». E questo perché la battaglia di verità e giustizia non è finita per la moglie di David Rossi. A proposito dell’assoluzione, il giornalista Davide Vecchi ha scritto sui social: «Le scuse di Vitello ad Antonella sono un segnale di civiltà ma varrebbe la pena che Vitello da procuratore capo si prendesse le responsabilità che a lui competono e si preoccupasse di limitare i danni. Le scuse si fanno tra amici, in procura si fanno le indagini». Questo perché il pm Aldo Natalini agì d’ufficio nei suoi confronti, senza querela, tirando in ballo Antonella Tognazzi. «Sosteneva che fosse stata lei ad avermi dato le mail così da poter ricattare la banca. L’accusa, oltre che infamante, è pure un insulto all’intelligenza umana: se devo ricattare qualcuno divulgo il materiale che lo riguarda? Per Natalini sì».

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