Caos al Campidoglio dopo l’arresto di Marcello De Vito: anche Daniele Frongia, assessore allo Sport nonché fedelissimo della sindaca Virginia Raggi, è finito nell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma con l’accusa di corruzione. Frongia, in seguito al provvedimento, ha deciso di autosopendersi e rimettere le Deleghe al sindaco, comunicando la sua decisione su Facebook:”Come ho già dichiarato stamani ho piena fiducia nella magistratura e, come sottolineato anche dai miei legali, confidiamo in una rapida archiviazione del caso. Tuttavia, per una questione di opportunità politica, nel rispetto del M5S, degli attivisti e di chi ci sostiene ogni giorno, ma soprattutto nel rispetto degli stessi principi che mi spinsero molti anni fa ad aderire al Movimento, una forza politica trasparente e in cui credo fermamente, ho deciso di autosospendermi dal M5S e di riconsegnare le deleghe attribuitemi dal sindaco Virginia Raggi in qualità di assessore allo Sport di Roma Capitale. Ricordo nuovamente che il mio caso trarrebbe origine dall’interrogatorio di Parnasi del 20 settembre 2018, già uscito all’epoca sui giornali, in cui lo stesso sottolineava più volte di non aver mai chiesto né ottenuto favori dal sottoscritto. Comprendo, per cosi’ dire, la necessità di alcuni giornali di scagliarsi ora, ferocemente, contro la giunta capitolina. Ma il mio caso non ha nulla a che fare con ciò che è emerso ieri. I principi etici del M5S sono alla base della mia azione politica”. (agg. di Dario D’Angelo)
I LEGALI DI FRONGIA
Continua a tremare il Campidoglio. Dopo l’arresto di Marcello De Vito, presidente del Consiglio comunale M5s, risulta indagato anche l’assessore allo Sport Daniele Frongia, fedelissimo della sindaca Virginia Raggi. Dopo il comunicato di Frongia, sono intervenuti gli avvocati Alesandro Mancori ed Emiliano Fasulo, difensori dell’assessore capitolino allo Sport. «Intendiamo precisare che da informazioni assunte personalmente dalla Procura, la posizione del nostro assistito sarà definita a breve con una richiesta di archiviazione», hanno scritto in una note. Ma hanno anche invitato a evitare «accostamenti alla recente vicenda giudiziaria “congiunzione astrale” alla quale, ci viene ribadito, il dott. Frongia risulta essere completamente estraneo». Subito è partito l’attacco, con il deputato Pd Michele Anzaldi che ha dichiarato: «Ieri il presidente del consiglio comunale De Vito arrestato, oggi Frongia indagato per corruzione: con la Raggi rappresentano il nucleo storico del movimento 5 stelle a Roma. La sindaca dirà di non conoscere nemmeno lui, come praticamente ha detto di De Vito». Il deputato di Fdi Federico Mollicone, invece, insieme ad altri colleghi ha scandito “O-ne-stà, o-ne-stà” imitando lo slogan M5s. (agg. di Silvana Palazzo)
L’ASSESSORE ALLO SPORT SI DIFENDE
«Mai compiuto alcun reato, confido in archiviazione». Così Daniele Frongia commenta l’iscrizione nel registro indagati da parte della procura di Roma. L’assessore allo Sport, che è stato anche vicesindaco della Capitale, è accusato di corruzione. Un’altra scossa per la Giunta di Virginia Raggi, di cui Frongia è descritto come la mente politica. Definito lo “scacchista” del Campidoglio, è considerato una delle più lucide persone che affiancano la sindaca di Roma. I due, come riportato dal Messaggero, sono legati da un’amicizia cominciata all’epoca di Ignazio Marino sindaco ma con l’elezione si è fatta ancora più forte. Frongia era uno dei “quattro amici al bar”, il nome della chat in cui la sindaca scambiava messaggi e impressioni con Salvatore Romeo e Renato Marra. Dall’inchiesta su quest’ultimo Frongia è uscito indenne e pulito, ma la sua storia in questa consiliatura resta tormentata. (agg. di Silvana Palazzo)
ROMA, ASSESSORE FRONGIA INDAGATO PER CORRUZIONE
L’assessore allo Sport del Comune di Roma è indagato per corruzione. L’iscrizione di Daniele Frongia è avvenuta nell’ambito dell’inchiesta che come oggetto principale il progetto del nuovo stadio e che vede al centro Luca Parnasi. L’imprenditore è accusato di essere a capo di un’associazione a delinquere che ha commesso una serie di reati contro la pubblica amministrazione, tra cui episodi di presunta corruzione. Da questo procedimento è nato anche il filone di indagine che ha portato ieri all’arresto di Marcello De Vito, presidente dell’assemblea capitolina. Frongia è indagato per una vicenda raccontata da Parnasi ai pm in uno dei suoi interrogatori. Prima del suo arresto, l’imprenditore aveva chiesto all’assessore M5s il nome di una persona da inserire come responsabile delle relazioni istituzionali di Ampersand, una sua società. Frongia, secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano, avrebbe proposto una donna di circa 30 anni, ma la possibile assunzione svanì quando arrivarono gli arresti.
DANIELE FRONGIA “CONFIDO IN ARCHIVIAZIONE”
Ma Luca Parnasi, parlando con i pm nei suoi interrogatori, è sempre stato chiaro: non ha mai ricevuto pressioni o richieste di favori da parte dell’assessore allo Sport del Comune di Roma, per questo – secondo il Fatto Quotidiano – la posizione dell’assessore potrebbe andare verso l’archiviazione. «Ho appreso di essere coinvolto nell’indagine “Rinascimento” del 2017, per la quale non ho mai ricevuto alcuna comunicazione, elezione di domicilio o avviso di garanzia», ha spiegato Daniele Frongia al Fatto Quotidiano. Inoltre, ha precisato che il procedimento a suo carico «trarrebbe origine dall’interrogatorio di Parnasi del 20 settembre 2018, già uscito all’epoca sui giornali, in cui lo stesso sottolineava più volte di non aver mai chiesto né ottenuto favori dal sottoscritto». E quindi ha concluso: «Con il rispetto dovuto alla magistratura inquirente, avendo la certezza di non aver mai compiuto alcun reato e appurato che non ho mai ricevuto alcun avviso di garanzia, confido nell’imminente archiviazione del procedimento risalente al 2017».