Il 21 marzo viene festeggiato San Nicola di Flue, Patrono della Svizzera. Nicola nacque nel cantone svizzero di Obwalden nel 1417, da un’umile famiglia di agricoltori. All’inizio della sua vita dovette rinunciare alla sua vocazione di eremita a favore di incarichi militari e civili, fino al 1445 quando prese in moglie Dorothea Qyss. Dalla loro felice unione nacquero ben dieci figli, di cui 5 maschi e altrettante femmine. Nicola divenne ben presto podestà del comune svizzero di Sachseln, giudice del cantone e consigliere. Nel frattempo proseguì la sua carriera militare, nel corso della quale si prodigò sempre a favore dei nemici, in modo che questi fossero trattati sempre con giustizia. Offrì protezione ai bambini e alle donne, impegnandosi affinché durante le guerre nessun convento o chiesa fosse distrutta. L’incontro con un sacerdote fu per lui illuminante, gli fece conoscere i Gottesfreunde, gli Amici di Dio. Proprio nel corso di una fervente preghiera, Nicola vide una nube e sentì una voce che lo spingeva a lasciarsi andare nella fede in Dio e nella sua volontà.
SAN NICOLA DI FLUE, LA STORIA DEL PATRONO DELLA SVIZZERA
Si narra che Nicola chiese a Dio tre grazie, subito esaudite, il consenso dei figli e della moglie Dorothea al suo eremitaggio, la forza di non tornare mai sui suoi passi ed infine la possibilità di sopravvivere senza nutrirsi, se non con l’eucarestia. Così Nicola comincia la sua nuova vita da asceta, vissuta nella valle del Ranft fino alla sua morte che sopraggiunse venti anni dopo, il 21 marzo del 1487, Nicola abbandonò la cella costruita dai suoi concittadini solo per salvare la Svizzera coinvolta nei conflitti con l’Austria prima e con la città di Costanza dopo, oppure per recarsi in preghiera presso la chiesa di Sachseln. Sono molti i comuni svizzeri che celebrano San Nicola di Flue, da Sarnen a Sachseln, dove sorge il Santuario seicentesco con la tomba del santo. È inoltre a Sachseln che si trova la casa natale di San Nicola di Flue, ma soprattutto le grotte dove il santo visse il suo eremitaggio, nella gola di Ranft.
Il 21 marzo sono celebrati anche molti altri santi tra i quali Elia, Agostino Zhao Rong, Martiri Alessandrini, Giovanni di Valenza, Giustiniano di Vercelli, Berillo di Catania, Martiri Alessandrini, Serapione di Thmuis, Benedetta Cambiagio Frassinello e beati quali Matteo Flathers e i Commendatori di Siviglia e Cordova.