L’uomo che ha lanciato l’acido in faccia a Lucia Annibali si è pentito. In un lettera inviata un mese fa Rubin Talaban, detto Ago, ha chiesto scusa per il suo gesto, per il quale è stato condannato a 12 anni di carcere. Ma per l’avvocato Francesco Coli, che ha tutelato la donna nei tre gradi di giudizio contro il mandante dell’agguato (Luca Varani, condannato a 20 anni) e i due esecutori, il punto è un altro: i sicari tra sette mesi potranno uscire già dal carcere. Talaban il primo novembre potrà chiedere l’affidamento in prova ai servizi sociali perché avrà un residuo di pena inferiore ai quattro anni. «Sarà poi il tribunale di sorveglianza a decidere ma avendo avuto sicuramente un atteggiamento rispettoso in carcere, inviando la lettera di richiesta di perdono, non è improbabile che possa ottenere il beneficio dell’affidamento in prova. Magari anche grazie al perdono ricevuto», ha dichiarato il legale al Resto del Carlino. Quando avrà scontato la pena il 37enne albanese sarà espulso, ma fino ad allora resterà qui, «magari a fare il giardiniere al Miralfiore».



LUCIA ANNIBALI, IL SICARIO SI SCUSA: SARÀ FUORI TRA 7 MESI

Rubin Talaban è stato condannato a 12 anni di carcere per l’agguato a Lucia Annibali con Altistin Precetaj. Loro due sono stati gli esecutori, il mandante è l’ex fidanzato della donna, Luca Varani. Il 37enne albanese ha inviato alla vittima una lettera, scritta a mano, che è stata pubblicata dal Corriere della Sera. «Perdona il mio gesto indegno e brutale e perdona me che lo fatto (…) Ho provato ad essere nei tuoi panni e non posso stare più di qualche secondo nei momenti di dolore e di sofferenza causati da me. Che io sia maledetto per sempre». Quella lettera è stata ricevuta dal papà di Lucia, l’avvocato Luciano Annibali di Urbino. «Talaban si dimostrerà sincero e coerente col suo pentimento e con la richiesta di perdono a Lucia se sconterà in carcere tutti gli anni di pena senza trovare scorciatoie o mezzucci per uscire prima o se non sfrutterà proprio il perdono di Lucia per questi fini». Anche Lucia Annibali ha accettato quella richiesta di perdono, a patto che «quell’uomo sia consapevole di quello che ha fatto. Ma il perdono serve più a lui che a me. Deve fare i conti con quello che ha fatto come io convivo ogni giorno con quello che mi ha fatto, perdono o non perdono».

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