Roberto Saviano si schiera al fianco di Pietro Marrone e Luca Casarini, entrambi indagati per il caso Mare Jonio. Lo scrittore, a processo per aver insultato il ministro dell’Interno Matteo Salvini, ha scritto un lungo post su Facebook per esprimere solidarierà nei loro confronti: «Pietro Marrone e Luca Casarini, rispettivamente comandante e capo missione della Mar Jonio, imbarcazione di Mediterranea Saving Humans, e Mimmo Lucano, sindaco di Riace: uomini che hanno deciso di disobbedire a leggi ingiuste e inumane. Per questo Marrone e Casarini sono indagati e Lucano è stato rinviato a giudizio. Loro non scappano, come ha fatto il #MinistroDellaMalaVita, di fronte alle conseguenze delle proprie azioni e delle proprie idee. I loro corpi sono testimonianza che usano per contestare leggi inique. Pietro Marrone, Luca Casarini e Mimmo Lucano oggi ci fanno sentire fieri di essere italiani». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“NON HO VIOLATO LEGGI”
Mare Jonio, Luca Casarini indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: il capo missione della nave ong Mediterranea verrà nuovamente interrogato ad Agrigento dai titolari del fascicolo Salvatore Vella e Cecilia Baravelli. Come riporta l’Ansa, l’ex no global ha commentato: «Io non ho violato alcuna legge e ho rispettato tutte le convenzioni internazionali. C’è qualcuno che invece sta violando le leggi sulla base di un mandato a tempo. Vediamo se è più criminale chi salva vite e le porta in un porto sicuro o chi le respinge e le costringe ad andare nei campi di concentramento in Libia o a morire in mare». Non sono mancate le polemiche negli ultimi giorni, con il forzista Maurizio Gasparri che ha attaccato: «Casarinii andava arrestato non solo indagato, è pronto a reiterare il resto di concorso in immigrazione clandestina, la magistratura non fa quello che deve. #bastasbarchi». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA”
Luca Casarini, capo missione della Ong Mediterranea ed ex leader dei no global, è indagato per il caso Mare Jonio. Dopo un interrogatorio di quasi otto ore come persona informata sui fatti, è uscito dalla caserma della Guardia di Finanza di Lampedusa da indagato. L’accusa è di concorso favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Casarini, in qualità di campo missione della Ong Mediterranea, ha condiviso operativamente le decisioni prese dal comandante della nave Mare Jonio, Pietro Marrone. Quindi è anch’egli indagato con le stesse accuse. Nello specifico, è accusato in concorso di aver disobbedito all’alt impartito dal pattugliatore della Guardia di Finanza prima di entrare nelle acque territoriali italiane, violando l’articolo 1099 del codice della navigazione. Come riportato dal Fatto Quotidiano, la settimana prossima Casarini sarà, nella nuova veste di indagato, e quindi con il suo avvocato, interrogato ad Agrigento.
MARE JONIO, ANCHE LUCA CASARINI INDAGATO
Sono ormai da giorni a Lampedusa i magistrati della procura di Agrigento, che è coordinata dal procuratore Luigi Patronaggio. Vogliono coordinare personalmente le indagini sul caso della nave Mare Jonio, della Ong Mediterranea, che si è avvicinata alla costa di Lampedusa nonostante un iniziale divieto della Guardia di Finanza. La nave aveva salvato 49 migranti naufragati sulle acque di fronte alla Libia. «Sono tranquillo, ho fatto il mio dovere. Avrei dovuto lasciarli morire? Rifarei tutto per salvare le persone», il commento del comandante Pietro Marrone. I pm due giorni fa hanno convalidato il sequestro probatorio della nave, disposto ieri dalla Guardia di Finanza. La portavoce della Ong Mediteranea, Alessandra Sciurba, come riportato dal Fatto Quotidiano, ha annunciato: «Ovviamente nei prossimi giorni faremo ricorso. Noi non godiamo di nessuna immunità, ma siamo certi di avere operato nel rispetto del diritto e felici di avere portato in salvo 50 persone».