Le accuse a carico di Mirko Altimari, 31enne di Verona e dallo scorso gennaio in manette si fanno sempre più gravi. L’uomo è infatti sospettato di aver violentato, filmato e poi ricattato tre giovani baby-sitter proprio con la complicità della moglie Giulia Buccaro. Le violenze contestate si sarebbero svolte tra dicembre 2018 e gennaio 2019 e proprio nei giorni scorsi, la Questura di Verona gli ha notificato la terza ordinanza di custodia cautelare (contro le due emesse nei confronti della moglie) per le presunte violenze commesse nei confronti di altrettante giovani vittime. Il nuovo fatto emerso dalle indagini, come riporta Il Messaggero, e che viene contestato ad Altimari, in carcere a Trento, è di aver costretto una donna a spogliarsi nuda ed a fare la verticale appoggiata ad un albero prima di forzarla ad avere rapporti sessuali. La scena sarebbe poi stata ripresa dal cellulare e con il video realizzato ricattava la vittima. Un copione già avvenuto in passato per un altro episodio smascherato dalla polizia. Le indagini a carico dell’uomo e della moglie erano partite dopo la denuncia di una prima baby-sitter che aveva rivelato di essere stata vittima di violenza, presentata lo scorso 12 gennaio.
VIOLENTA, FILMA E RICATTA BABY-SITTER: MIRKO ALTIMARI RESPINGE ACCUSE
Sono tre, in tutto, gli episodi contestati a Mirko Altimari, tutti aventi il medesimo copione: l’uomo con la complicità della moglie (almeno in due casi) contattava ragazze con annunci per baby-sitter ma le giovani finivano poi per subire abusi in posti spesso degradati, fuori città a Verona. Nell’ultimo caso Altimari era arrivato anche a filmare la giovane e poi ricattarla: “Se mi denunci, pubblico tutto su internet”. La vittima però non è rimasta in silenzio ma ha deciso di denunciare permettendo così di ricostruire anche altri due episodi di violenza. “Non vi sono altri video sul cellulare dell’indagato ma riteniamo che vi possano comunque essere state ancora altre vittime. Si tratta di una coppia con un profilo di serialità nel modus operandi e invitiamo ogni potenziale vittima a presentarsi in questura e a denunciare”, ha spiegato il dirigente della Mobile, Roberto Di Benedetto, come riporta Il Fatto Quotidiano. Intanto Altimari, nonostante i video, nel corso dell’interrogatorio avrebbe provato a difendersi e come riferisce TgVerona, avrebbe non solo negato di aver stuprato le baby-sitter ma aggiunto che i rapporti con le tre giovani sarebbero stati consenzienti e dietro pagamento: “cercavano lavoro, ho chiesto se per denaro avrebbero accettato rapporti sessuali con me e hanno accettato”.