E’ mistero attorno alla morte dei due ragazzini di 11 e 14 anni, caduti dall’ottavo piano di un palazzo di Bologna. Le forze dell’ordine stanno cercando di scoprire il perché di tale terribile gesto, ma probabilmente la verità finirà sepolta assieme alle due piccole salme di Benjamin e David. Numerose le testimonianze, alcune delle quali da brividi, come quella di un vicino di casa che ha spiegato di non aver sentito urla ne grida, ma solo il tonfo dei due corpi che cadevano a terra, un indizio che fa pensare quasi ad un gesto volontario. Un altro testimone racconta invece che quando i soccorsi sono giunti sul luogo incriminato, i due ragazzini respiravano ancora, anche se a terra agonizzanti. «Ero con un amico quando li abbiamo visti, lui ha chiamato l’ambulanza», le parole di Franco Pizzuti, un residente della zona. Quindi l’arrivo dei medici «Ma gli infermieri – aggiunge – si sono messi le mani nei capelli». Il padre e la madre sono stati ascoltati a lungo in questura, mentre la polizia scientifica si è protratta per ore nella zona della duplice morte, ma al momento si brancola nel buio. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
BOLOGNA, RAGAZZINI MORTI DOPO VOLO DI 30 METRI
Nessuno è ancora riuscito a realizzare quel dramma che ha colpito Bologna e un’intera comunità, la morte dei due ragazzini di 11 e 14 anni, precipitati dall’ottavo piano di un palazzo. Benjamin e David, così si chiamavano le due vittime, sono stati ritrovati al suolo senza vita, e nessuno sa per ora spiegare cosa sia loro accaduto. Sconvolte le insegnanti dell’istituto comprensivo alle porte di Casalecchio: «Mi hanno chiamata in lacrime – racconta la dirigente della scuola ai microfoni di Repubblica – nemmeno riuscivano a parlare, il grande era tornato dalla gita a Mantova giovedì scorso, era felice, si era divertito, li avevo visti arrivare dalla finestra del mio ufficio verso sera coi pullman. Una cosa terribile. Quando cominci questo percorso professionale mai immagini di dover fare i conti con una tragedia così». Per riuscire a superare tale enorme mancanza, una psicologa assisterà le insegnanti e poi gli alunni: «Sarà il primo passo di un percorso – spiega la dirigente – dobbiamo rispettare i bambini e tutelarli, devono capire che siamo lì per loro e sempre ci saremo». Gli inquirenti sono intanto al lavoro per cercare di dare un senso a questo folle gesto, e fra le ipotesi al vaglio vi è quella che uno dei due bambini (che erano stati messi in castigo dal padre), possa aver voluto fare un gesto di ripicca nei confronti del padre, trascinando con se il fratello. Ma non è da escludere che i due ragazzini abbiano tentato di “fuggire” di casa entrando nell’appartamento dei vicini dal balcone, perdendo poi l’equilibrio e cadendo di sotto. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
BOLOGNA, 2 BAMBINI MORTI DOPO CADUTA
Un volo di 35 metri ha posto fine all’esistenza di David Nathan e Benjamin, i fratellini caduti dall’ottavo piano di un palazzo alla Barca di Bologna. I genitori dei ragazzi, Eitz Nathan Chabwore e la moglie, Lilian Dadda, sono stati ascoltati separatamente negli uffici della Questura e, verso le 19, sono tornati a casa. Il padre in particolare avrebbe raccontato agli inquirenti che al momento della caduta dei piccoli si trovava in bagno per fare la doccia, mentre la mamma era sul posto di lavoro insieme agli altri due figli. L’uomo avrebbe anche riferito di una recente sgridata ai due figli, per un motivo apparentemente banale, ma non è chiaro se questo episodio possa essere ricondotto in qualche modo alla tragedia. La madre dei bambini ha parlato agli agenti del marito come di “un padre amorevole”. (agg. di Dario D’Angelo)
BOLOGNA SOTTO CHOC
Un’intera comunità è sotto choc per la morte dei due fratellini di 14 e 11 anni caduti dall’ottavo piano di un palazzo di Bologna, con la polizia scientifica e gli uomini della squadra mobile che stanno conducendo i rilievi del caso per cercare di capire se la tragedia di questa mattina potesse essere evitata o meno. Come riportato dall’Ansa, uno dei primi ad accorgersi della presenza dei corpi di due ragazzini sull’asfalto in un’area interna di via Quirino di Marzio è stato un residente, il signor Franco Pizzuti, che ha raccontato:”Ero con un amico quando li abbiamo visti, lui ha chiamato l’ambulanza”. Secondo quanto riferito da Il Resto del Carlino, la famiglia colpita dalla sventura è di origine keniana ma ben integrata all’interno del tessuto sociale locale: la mamma è parrucchiera mentre il padre è impiegato in un’impresa di polizia. L’uomo, stando a quel che si apprende, ai poliziotti avrebbe detto di non essersi accorto di nulla. (agg. di Dario D’Angelo)
INTERROGATO IL PADRE DEI BAMBINI
Due giovani fratelli sono morti dopo essere caduti dall’ottavo piano di un palazzo della periferia di Bologna. La tragedia è avvenuta in una sorta di cortile interno, una rientranza di via Di Marzo che porta a vari numeri civici dei palazzoni di questa zona popolare. I due ragazzini, di origine kenyana, vivono da tempo con la loro famiglia in Italia. Il padre, secondo quanto riportato da lacnews24, è stato portato in Questura per accertamenti. Non è chiara la sua posizione in merito a quanto accaduto. Secondo indiscrezioni riportate dai media locali, lo stesso genitore l’anno scorso avrebbe chiuso i due bimbi in bagno, costringendo le forze dell’ordine a intervenire. Ma non è chiaro se lui e la mamma dei ragazzini fossero o meno in casa quando sono caduti. Intanto prosegue il sopralluogo della polizia scientifica e della squadra mobile. La Polizia starebbe sentendo diversi testimoni. Sul posto sono arrivati anche Reno Vincenzo Naldi, presidente del quartiere, e i rappresentanti dei servizi sociali del Comune. Un testimone ha raccontato che quando il personale sanitario è arrivato, sono cominciate le manovre per rianimare i due fratelli. Poi gli infermieri si sarebbero messi le mani nei capelli. (agg. di Silvana Palazzo)
BOLOGNA, MORTI DUE BAMBINI CADUTI DA OTTAVO PIANO
Tragedia a Bologna, dove due ragazzini sono morti dopo essere precipitati dall’ottavo piano della Barca, palazzo Ater simbolo del quartiere popolare della città felsinea. Come riportato da Il Resto del Carlino, le due vittime avevano 11 e 14 anni ma è ancora tutta da chiarire la dinamica che ha portato i due adolescenti a precipitare per diversi metri dallo stabile situato precisamente in via Quirino di Marzio, alla periferia di Bologna. Dalle prime informazioni che arrivano sull’accaduto sembrerebbe che i due siano caduti di sotto intorno alle 10 di questa mattina, sabato 23 marzo 2019. Sul posto si sono prontamente precipitate le forze dell’ordine e i sanitari del 118: questi ultimi hanno tentato disperatamente di sottrarre i ragazzini al loro tragico destino ma è stato chiaro fin da subito che per i due non ci fosse più niente da fare…
TRAGEDIA A BOLOGNA
Le manovre messe in atto dai sanitari del 118 arrivati in via Quirino di Marzio per soccorrere i due ragazzini di 11 e 14 anni precipitati dall’ottavo piano del palazzo Barca di Bologna sono risultate vane. Come riferito da giornalettismo.com, a proposito dell’età delle due vittime c’è ancora qualche dubbio dal momento che a riferirla sono stati alcuni testimoni che si trovavano sul posto. Ma com’è stato possibile che i due ragazzini precipitassero dall’ottavo piano dello stabile? Per il momento la pista privilegiata dagli inquirenti è che si sia tratta di un tragico incidente. Ovviamente le forze dell’ordine stanno adesso procedendo alle indagini per verificare l’esatta dinamica dell’accaduto: sotto choc i residenti dopo aver visto i corpi dei due ragazzi sull’asfalto.