L’ha soffocata e poi ha trascorso la notte in hotel. Così Pietro Carlo Artusi ha descritto in sintesi l’omicidio di Roberta Priore. Davanti al gip Alessandra Cecchelli, che ieri mattina lo ha sentito nel carcere di San Vittore per l’interrogatorio di convalida, ha confermato tutto il racconto. L’uomo aveva infatti già confessato al pm Grazia Colacicco di aver ucciso la sua compagna. E rispondendo alle domande del giudice ha fatto chiarezza sui tempie e le modalità del delitto avvenuto a Milano. Roberta Priore sarebbe morta domenica sera, non lunedì mattina. Il 48enne, disoccupato da tempo, ha spiegato di aver ucciso la compagna premendole un cuscino sul volto al culmine di una lite furibonda, prima della quale avrebbero entrambi consumato cocaina. Le tensioni nella coppia sarebbero iniziate a cena, in un ristorante in zona Ortica. Una discussione banale cominciata, pare, «per motivi di gelosia nei confronti della Priore», ha spiegato il capo della Squadra mobile Lorenzo Bucossi, come riportato da Il Giorno.
ROBERTA PRIORE, LA CONFESSIONE DEL COMPAGNO
Dopo la discussione a cena, la situazione si sarebbe calmata, ma solo perché Pietro Carlo Artusi e Roberta Priore si sarebbero allontanati separatamente. La lite sarebbe ripresa nell’appartamento, con oggetti lanciati per tutta la casa, fino al tragico epilogo. L’omicidio sarebbe dunque avvenuto la stessa domenica sera. E infatti l’orario è compatibile con quanto riferito dal medico legale agli investigatori. Sul corpo della donna sono state trovate delle leggere bruciature dovute a pezzi di carta data alle fiamme dall’uomo in un assurdo tentativo di sbarazzarsi del corpo della vittima. Nel primo pomeriggio di martedì avrebbe poi staccato i tubi del gas per uccidersi, ma poi è uscito di casa «perché – ha detto, come riportato da Il Giorno – non ho avuto il coraggio di ammazzarmi». La figlia di Roberta, che non aveva notizie della madre da giorni e non aveva risposte suonando al campanello, ha lanciato l’allarme. La coppia si frequentava solo da quattro mesi, ma la polizia era intervenuta altre due volte.