Nuovi aggiornamenti sul dramma di Torino, dove questa mattina è stato rinvenuto senza vita il 43enne Adriano Lamberti. L’uomo è stato ucciso con un colpo di pistola alla testa in zona Barriera di Milano e, secondo una prima ricostruzione, sarebbe stato ucciso altrove per poi essere trascinato nello scantinato di un palazzo. Repubblica riporta che gli agenti della squadra mobile della polizia hanno fermato una persona, al momento a disposizione degli agenti per l’interrogatorio: non si esclude che ci siano motivi economici dietro il delitto. Le indagini sono coordinate dal pm Delia Boschetto, con La Stampa che riporta che la vittima è il titolare di una carrozzeria nella periferia Nord della città. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



DRAMMA IN VIA MARTORELLI

Un uomo è stato trovato senza vita a Torino, con un colpo di pistola alla testa. Stando a quanto riportato in questi ultimi minuti dai principali organi di informazione online, a cominciare dall’agenzia Ansa, la vittima è un 43enne italiano, tale Adriano Lamberti, il cui cadavere è stato rinvenuto in uno scantinato di una palazzina di via Martorelli, nella zona del capoluogo piemontese denominata Barriera di Milano. La macabra scoperta è avvenuta stamane, dopo che i parenti della vittima hanno allertato le forze dell’ordine visto che l’uomo era uscito di casa senza rincasare. Poche ore dopo la segnalazione, le forze dell’ordine hanno rinvenuto la persona scomparsa senza vita con un foro di proiettile al capo, e da una prima ricostruzione si ipotizza un regolamento di conti per questioni di carattere economico. Pare che Adriano Lamberti sia stato ucciso altrove poi il suo corpo trascinato nello scantinato di un palazzo dove è avvenuto poi il ritrovamento durante la notte fra venerdì 22 e sabato 23 marzo. Sul caso stanno indagando gli agenti della squadra mobile della polizia, e stando a quanto riferisce l’edizione online di Repubblica, vi sarebbe già una persona in stato di fermo.



TORINO, UCCISO CON UN COLPO DI PISTOLA

Una Torino che si riscopre improvvisamente violenta, ad un mese esatto dalla tragica quanto misteriosa morte del povero Stefano Leo, accoltellato lungo i Murazzi, nel tratto di strada che costeggia il fiume Po davanti a Piazza Vittorio. Per l’assassino dell’ex commesso della K-Way, sgozzato con un taglio netto da dietro, non è ancora stato individuato il responsabile, e al momento si brancola nel buio anche perché lo stesso 33enne non sembrerebbe avere scheletri nell’armadio ne tanto meno nemici che avrebbero potuto ucciderlo in quel modo così atroce. Una scomparsa quindi senza alcun colpevole e senza alcun movente: «Prego con tutto il cuore che uno di voi – le lettera di pochi giorni fa dei famigliari di Leo – che vivete proprio qui, abbia un sussulto, un ricordo, un’associazione di idee, una sensazione di anomalia e sia in grado di indicare un giorno sospetto, un momento specifico su cui indagare, facendo una semplice segnalazione».

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