Non c’è bisogno di dire che la partecipazione di Adam e Ramy a Che tempo che fa abbia fatto discutere sui social. Qualcuno avrebbe voluto vedere Niccolo e Riccardo, accusando Fabio Fazio di voler strumentalizzare i due bambini, altri ancora non solo sono stati felici della presenza di Adam e Ramy ma anche del loro abbraccio con i Carabieri. Ciliegina sulla torta sono stati tutti quei commenti che pensavano a Salvini geloso per avere le felpe dei Carabinieri ma non il cappello. Insomma i commenti di certo non si sono sprecati sulla trasmissione così come non si sono sprecati in risposta alle parole di Luciana Littizzetto su Twitter. L’attrice ha postato la foto insieme a Adam e Ramy scrivendo: “Contenti che siate qui insieme a noi. Adam e Ramy. Italiani veri come canta Toto Cutugno”. Anche in questo caso, sotto il suo post che potete vedere cliccando qui, i commenti pro e contro non sono mancati. (Hedda Hopper)
IL RACCONTO DI ATZORI
Adam e Ramy, gli studenti che, a bordo de bus dirottato e incendiato, hanno evitato una strage lanciando l‘allarme, sono stati ospiti di Fabio Fazio, nella puntata di Che tempo che fa de marzo, insieme all’appuntato scelto Maurizio Atzori (che ha risposto alla telefonata di Rami) al carabiniere scelto Aldo Alberto Leone, tra i primi ad intervenire. “Non ho mai pensato che quella telefonata fosse un falso, il nostro addestramento non ci permette di pensarlo. Ho ascoltato, ho provato a tranquillizzare il ragazzo e ho inviato la pattuglia. Devo dire che, grazie alle indicazioni di Rami, ho capito che il pullman era all’altezza del Comune di Zelo e quando il ragazzo mi ha parlato del negozio della Brico ho potuto dirigere con più precisione i colleghi”, ha raccontato Atzori che ha poi aggiunto – “Rami mi ha parlato dell’attentatore, diceva che teneva in ostaggio il professore con il coltello. E’ stata dura, ma noi siamo sempre presenti” (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
“DA GRANDI VOGLIAMO FARE I CARABINIERI”
E’ stato un momento molto emozionante quello dell’ingresso nello studio di Che tempo che fa di Ramy e Adam, i due ragazzini che con le loro telefonate ai carabinieri hanno evitato che sull’autobus dirottato dall’autista Sy si consumasse una tragedia. I due giovani hanno potuto incontrare i carabinieri che si sono occupati di ricevere la telefonata di richiesta d’intervento e che sono intervenuti sul posto per salvarli dall’autista. Sia Ramy che Adam hanno confessato quello che è il loro sogno da grandi: diventare carabinieri. Da qui la bella iniziativa dei due militari dell’arma che hanno deciso di regalare ai due ragazzini il loro cappello d’ordinanza. Lo spigliatissimo Adam, dinanzi all’osservazione di Fabio Fazio, che gli ha fatto notare come prima della diretta gli avesse detto di essere indeciso tra il diventare carabiniere o calciatore, ha poi suscitato l’ilarità generale con una risposta tranchant:”Il calciatore non è un lavoro!” (agg. di Dario D’Angelo)
SINISTRA “CENSURA” BAMBINO ITALIANO?
Sempre nel “percorso” sinistra e simboli, pare interessare molto meno la storia del ragazzino – di nome Riccardo – che ha contribuito a recuperare il cellulare caduto per terra sul bus, aiutando così la successiva chiamata per avvisare i Carabinieri: ora, intendiamoci, fare una “gara” come si assiste in queste ore tra chi “è stato più eroe” è una questione tanto stupida quanto inutile. Il vero punto è un altro, ovvero che alcuni vengono considerati simboli ed eroi perché “rappresentano” uno status utile per contestare il Governo, gli altri invece interessano molto meno perché sono semplicemente “normali” e italiani. Non ha chiesto lo Ius Soli e non è immigrato, Riccardo è semplicemente uno come tanti che assieme ai compagni ha passato ore terribili ma è riuscito con arguzia e sangue freddo – proprio come gli amici Ramy e Adam – a salvarsi e salvare tutti gli altri. «Quando fummo fermati e non sui riuscì ad approvare lo ius soli quasi non potevo guardare negli occhi i tanti ragazzi nati e cresciuti in Italia ma figli di stranieri», spiegava qualche giorno fa Graziano Delrio, ex Ministro dem, bravissima persona ma anche lui “caduto” nella logica del “simbolo” con cui innalzare alcuni ed eventualmente “censurare” altri.
ADAM E RAMY A CHE TEMPO CHE FA
«Fabio Fazio a Che tempo che fa ospiterà Ramy e Adam, i due studenti che, presenti sul bus dirottato e incendiato, con le loro telefonate hanno sventato la strage e salvato i loro compagni. I ragazzi saranno accompagnati da due rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri»: con questo annuncio in previsione della nuova puntata di questa sera, si intravedono già all’orizzonte concretizzarsi tutte le ultime polemiche già sollevate da giorni dopo il botta e risposta tra Matteo Salvini e i suoi contestatori in politica (e non solo, visto cosa ha detto ad esempio Pif stamane sul Ministro degli Interni) in merito al diritto di cittadinanza da consegnare come “premio” ai due ragazzini-eroi del bus dirottato a San Donato Milanese. Si chiamano Adam El Hamami e Ramy Shehata e si trovavano con i loro compagni sul bus che li avrebbe dovuti portare in palestra della loro scuola media Vailati a Crema: ma l’autista dirottatore Ousseynou Sy aveva in mente ben altro e solo l’intervento tempestivo dei Carabinieri avvertiti con astuzia da Ramy e Adam ha evitato, con molta probabilità, una strage immane. Tutto si è risolto, nell’attesa che gli inquirenti traccino i reali motivi dietro al folle gesto dell’italo-senegalese, ma la portata politica della vicenda è (purtroppo) solo all’inizio: dopo le accuse a Salvini e Di Maio di voler “uccidere i migranti nel Mediterraneo” fatte da Sy, la sinistra – non solo di piazza – si è scagliata contro il Governo dando di fatto la “colpa” con le provocazioni in materia di immigrazione.
LA SINISTRA E LA PROPAGANDA
Roberto Saviano, Gad Lerner, molti esponenti del Pd e molti altri ancora: dopo la richiesta di Ramy di poter dare la cittadinanza, come premio a loro e a tutti i compagni di classe stranieri, lo scontro ad un “esitante” Salvini sono stati moltissimi. «Vuole lo Ius Soli e cittadinanza per i compagni? Si faccia eleggere», ha risposto ieri il Ministro degli Interni, scatenando una letterale bufera politica. Una battuta non esattamente “azzeccata” ha trasformato ormai la presenza di Adam e Ramy (due semplici ragazzini che si sono dimostrati assai più brillanti di tanti 30-40-50enni che abbiamo in mente) in una costante “propaganda” anti-Salvini riaccendendo gli antichi scontri e dissapori come già visto sui casi Riace e Diciotti. In prima serata con Fabio Fazio sarà alquanto “probabile” la richiesta dello Ius Soli, storica battaglia di sinistra, contro un Governo che invece “non ci sente” su questo tema: più moderato e condivisibile è invece il commento del sindaco di Milano Beppe Sala che, pur non condividendo nulla di Salvini e delle sue politiche, invita tutti a non mettere “cappelli” su persone (adolescenti in questo caso) e fatti gravi «Io non voglio mettere il cappello su questi fatti, come fanno in tanti, perché i temi sono complessi. Certo la battuta di Salvini ‘fatti eleggere’ mi sembra una risposta che non ha senso. È un modo per sfuggire al dibattito. Adesso si riattiverà il dibattito sullo ius soli – ha aggiunto oggi alla partenza della StraMilano – che è una questione significativa. Giusto che ne parli il Parlamento, quindi io voglio evitare di cavarmela con delle battute, ma certamente c’è un tema di tanti ragazzi che sono nati in Italia e vivono la nostra cultura».