Secondo il professor Aldo Morrone (direttore scientifico dell’Istituto Ircss San Gallicano di Roma), «l’ennesima tragedia di un neonato di 5 mesi morto a causa della circoncisione rituale fatta in casa. Una morte che si sarebbe potuta evitare se si fosse facilitata l’esecuzione di questa pratica all’interno del Servizio sanitario nazionale». Dopo la morte del neonato a Reggio Emilia non si placa la polemica, con l’esperto professore che ricorda come «Sono ancora troppi i bambini figli di immigrati non in regola con il permesso di soggiorno, cui non viene garantita l’assistenza pediatrica di base. È necessario che ogni bambino possa accedere al Servizio sanitario, se vogliamo evitare che possano ammalarsi e morire». Ad oggi sono circa 30mila i bimbi a rischio di circoncisione clandestina rituale, spiega ancora il dotto Morrone, e per questo motivo uno dei migliori Servizi Sanitari Nazionali «deve ancora impegnarsi perché sappia cogliere la domanda di salute di popolazioni diverse, cercando un’integrazione sanitaria utile a tutti noi. La circoncisione rituale in Italia è consentita, ma solo a carico di chi la richiede e quelle rare istituzioni che la erogano, hanno un costo ancora proibitivo per molte famiglie di immigrati. La circoncisione per motivi sanitari, cioè praticata come terapia per alcune patologie come la fimosi e il lichen sclero-atrofico viene erogata gratuitamente». (agg. di Niccolò Magnani)



RONZULLI, “SERVE MAGGIORE INFORMAZIONE”

Un neonato di quattro mesi è morto per una circoncisione eseguita in casa dai genitori di origine ghanese. La procura di Reggio Emilia indaga per omicidio colposo e intendono fare luce sulla tragedia. L’autopsia potrebbe rivelarsi decisiva. Il sindaco di Scandiano ha condannato l’episodio «gravissimo» e auspicato che «i responsabili paghino severamente di fronte alla legge per questo atto inaudito». Lica Ronzulli (FI), presidente della Commissione bicamerale per l’Infanzia e l’Adolescenza, si è unita alla condanna. «È gravissimo che un neonato, oggi, in Italia, possa morire per una circoncisione». Quindi ha chiesto alle autorità giudiziarie «di fare chiarezza», mentre «le istituzioni il compito di impedire che episodi di questo genere si possano ripetere. È necessario fare informazione e prevenire, creare le condizioni per una vera integrazione, imponendo dappertutto il rispetto delle leggi italiane». (agg. di Silvana Palazzo)



CIRCONCISIONE IN CASA: MUORE BIMBO DI 5 MESI

Un bambino di soli cinque mesi è morto a seguito di una circoncisione fatta in casa. La notizia ci giunge precisamente da Bologna, ed è riportata in questi ultimi minuti dai principali quotidiani online. L’episodio si è verificato venerdì pomeriggio in quel di Scandiano, in provincia di Reggio Emilia, mentre la morte è avvenuta fra la notte dello stesso giorno e sabato 23 marzo presso l’ospedale Sant’Orsola del capoluogo emiliano. Il piccolo aveva origini ghanesi e i genitori lo stavano sottoponendo ad un intervento casalingo di circoncisione quando la situazione deve essere degenerata: il piccolo è stato quindi trasportato presso la struttura ospedaliera di Scandiano e poi trasferito a Bologna, ma le sue condizioni erano troppo gravi ed è spirato poche ore dopo il ricovero. Nel contempo è scattata la segnalazione alle forze dell’ordine, e la procura reggina ha aperto un fascicolo per omicidio colposo nei confronti dei due genitori del neonato.



LA TRAGEDIA A REGGIO EMILIA

Al momento, riferisce Repubblica, la salma della piccola vittima è a disposizione della procura per l’esame autoptico che Isabella Chiesi, la pm di turno, deve ancora fissare. Quando il bimbo di 5 mesi è stato portato presso la struttura ospedaliera di Scandiano era già in arresto cardiaco, in condizioni disperate: il trasporto in elisoccorso a Bologna non è purtroppo servito. Una tragica vicenda che fa tornare alla mente quanto accaduto alla fine dell’anno scorso, il 23 dicembre, a Monterotondo, in provincia di Roma, dove un bimbo di soli 2 anni morì sempre a seguito di una circoncisione domestica, eseguita da un sedicente medico. La stessa operazione maldestra venne effettuata anche sul gemellino della vittima, che riuscì a salvarsi dopo un lungo decorso ospedaliero. Un problema, quello della circoncisione, molto diffuso fra le popolazioni musulmane dell’Africa e che continua ad essere praticato purtroppo in maniera clandestina.