Non è ancora chiara la dinamica dell’aggressione subita da Gianluca Romagnoli, morto dissanguato nel prato di fronte casa dopo essere stato morso più volte dal cane. A sbranarlo però potrebbe non essere stato Tiago, il suo Corso di tre anni, ma un altro animale. Oppure Tiago e un altro cane potrebbero essersi azzannati e Gianluca è rimasto ferito a morte nel tentativo di dividerli. Una vicina ha dichiarato, come riportato da Il Messaggero, di aver sentito l’uomo urlare: «Basta, basta. Non gridava aiuto». Inoltre, gli operatori del canile comunale della Muratella, che hanno in custodia Tiago, avrebbero notato dei segni, come di un morso, sul dorso del cane. Il cane sarà in profilassi antirabbica per altri sette giorni ed è a disposizione dell’autorità giudiziaria. Quindi l’autopsia e la comparazione delle impronte dentali lasciate sull’avambraccio sinistro e sulla mano destra di Gianluca diranno con certezza se è stato il cane Corso ad uccidere il padrone. «Di questi segni su Tiago non so nulla, io ho pensato subito che fosse stato lui perché appena mi sono avvicinata a mio marito che era a terra immobile, mi ha addentato a un braccio. Magari non fosse stato! Almeno in questa tragedia avremmo una piccola consolazione», ha dichiarato Isabella, moglie di Gianluca. (agg. di Silvana Palazzo)



SEGNI DI LOTTA SUL CORPO

Da tre anni Gianluca Romagnoli, 43enne romano, considerava il suo cane Corso l’amico più fedele ed invece è stato tradito proprio da lui, al punto da essere sbranato ed ucciso dall’animale a quattro zampe. La tragedia si è consumata venerdì scorso intorno alle 18.00 ed a trovare il corpo ormai senza vita dell’uomo è stata la moglie Isabella. Molti i segnali sul corpo della vittima che farebbero pensare ad una lotta violenta tra lui e il suo cane: dal piumino stracciato in più punti alle profonde ferite a una mano e ad un braccio. Quando la moglie lo ha trovato, Gianluca era morto dissanguato, si trovava immobile in una pozza di sangue dopo l’estenuante lotta con l’animale. Nel raggio di venti metri erano disseminati i brandelli del piumino dell’uomo, insieme alle chiavi di casa cadute a terra e intrise di sangue e chiazze ovunque. Secondo quanto spiegato da Il Mattino, l’uomo avrebbe fatto di tutto per divincolarsi dalla morsa del suo case, senza tuttavia riuscirci, al punto da essersi accasciato al suolo ormai senza forze. Sul posto è giunta anche la Scientifica per tutti gli accertamenti del caso ed ora si attende il destino del cane Corso, sedato e trasferito in quarantena al canile comunale della Muratella, dove si deciderà sul suo eventuale abbattimento. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



RECISA L’ARTERIA OMERALE, MORTO DISSANGUATO

Un 43enne di Roma è stato sbranato a morte dal suo stesso cane, un Corso di tre anni. I due stavano passeggiando come al solito nel pomeriggio di venerdì 22 marzo, quando è avvenuta la tragedia. Come riferisce l’edizione online de Il Messaggero, l’episodio si è verificato in via Bitti sulla Prenestina, zona Borghesiana, attorno alle ore 18:00. La vittima si chiamava Gianluca Romagnoli, e a lanciare l’allarme è stata la moglie Isabella, che vedendo che il marito non rincasava, è uscita per andarlo a chiamare quando lo ha trovato agonizzate a terra in una pozza di sangue. Terribile la fine del 43enne romano, il cui piumino era strappato in più punti, e che presentava una profonda ferita alla mano e al braccio destro: è morto dissanguato nel giro di pochi minuti a causa delle lesioni gravissime riportate dopo l’assalto del cane. Il cane, una volta avvistata la padrone, le è subito andato incontro ancora con il muso insanguinato, e a quel punto Isabella ha subito capito cosa fosse accaduto, anche perché già in passato il loro fido amico aveva dato segnali preoccupanti nei confronti dei loro bambini.



ROMA, CANE CORSO SBRANA E UCCIDE 43ENNE

Tiago, così si chiama il cane, ha cercato di assalire anche la donna, addentandole il braccio, ma Isabella è riuscita in qualche modo a calmare l’animale e a portarlo a casa, dove l’ha legato ad un palo. Nel frattempo ha allertato i soccorsi, ma quando sono giunti sul luogo incriminato non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo, disteso a volto in su con il telefonino a fianco, forse un ultimo disperato tentativo di chiedere aiuto, invano. Fatale è stata la ferita all’avambraccio sinistro (frantumato dal morso del cane), dove l’arteria omerale era recisa e che ha causato il successivo dissanguamento. Il cane è stato successivamente affidato al veterinario, che lo ha sedato, e poi trasferito al canile comunale della Muratella, dove si valuterà l’abbattimento o meno.