Sono ancora molti i dubbi da chiarire sulla morte dei due bambini caduti dall’ottavo piano a Bologna. Una ragazza ha messo a verbale di aver udito un primo tonfo, seguito da un secondo una trentina di secondi dopo. Un altro vicino ha parlato invece di una differenza di circa cinque secondi. Le testimonianze sono state acquisite dalla Squadra mobile, che ha ascoltato tutti i residenti del palazzo da dove sono precipitati i fratellini David e Benjamin Nathan, 14 e 10 anni. La Scientifica è tornata più volte nell’appartamento: sta lavorando sulle distanze sulle parabole di caduta, per capire se siano precipitati per sbaglio, mentre stavano giocando, o se si siano dati una spinta. O addirittura se qualcuno li abbia buttati di sotto. I corpi dei due bambini erano a circa 5 metri dal garage che si trova a piano terra, in corrispondenza del loro terrazzo. Tra loro c’era una distanza di almeno due metri. Questa circostanza porta gli inquirenti a pensare che il fratello minore sia caduto prima del maggiore.
BOLOGNA, BAMBINI CADUTI: SI INDAGA SU DINAMICA
Questo rende meno plausibile l’ipotesi che i due bambini stessero cercando di scavalcare il balcone per raggiungere quello vicino. In quel caso i ragazzini sarebbero caduti un po’ più in là, in corrispondenza del portone. E poi c’è il fattore tempo. Uno è caduto, l’altro ha tentato di salvarlo ed è precipitato? Il più grande ha spinto il minore e poi si buttato per il senso di colpa? O stavano provando un gioco che si è rivelato fatale? Resta il fatto che nessuno dei due ha urlato. Sul loro corpo il medico legale Guido Pelletti non ha trovato altri segni di violenza sul loro corpo, oltre a quelli legati al violento impatto con l’asfalto. Oggi comunque il pm Tommaso Pierini deve conferire l’incarico per l’autopsia, mentre ieri la Squadra mobile ha già consegnato l’informativa sui fatti in Procura a Bologna. «Sono distrutti, non sanno dare una spiegazione a quello che è successo. Mi hanno chiamato ed erano disperati. Erano bambini molto allegri, ma anche disciplinati. I genitori si davano molto da fare per loro», ha dichiarato un’amica dei genitori a La Vita in Diretta.