Alla fine Cesare Battisti ha confessato, ammettendo i 4 reati di cui da anni è accusato, e per cui è stato condannato, nonché un’altra serie di crimini. Lo ha fatto due giorni fa, dal carcere di Oristano, convinto dal suo avvocato Davide Steccanella: «E’ vero – le parole dell’ex terrorista del Pac, riportate stamane da La Stampa – tutto ciò che c’è scritto nelle mie sentenze di condanna lo confermo: Santoro e Sabbadin li ho uccisi io, di Torreggiani e Campagna sono stato il mandante. Chiedo scusa a tutti, ho fatto del male». Delle scuse che sembrano sentite quelle di Battista, che per la prima volta è apparso un uomo fragile, lontano anni luce da quello spavaldo che siamo stati abituati a vedere in particolare negli ultimi anni di “latitanza” in Brasile, sempre con un ghigno che sapeva di beffa per i parenti delle vittime e lo stato italiano: «Il mio era un altro mondo che adesso non condivido – ha aggiunto – anche se riconosco che quel periodo della mia vita ha comportato conseguenze tragiche per tanti altri». Quindi Battisti spiega il perché di tale gesto: «Dalla Francia o dal Brasile non avrebbe avuto senso. Da qui invece posso farlo». Numerosi i commenti politici sulla vicenda, e sono stati molti coloro che hanno accusato l’ex Pac di aver confessato solo per avere una pena ridotta, ma il suo legale chiarisce: «Non è stato fatto per i benefici eventuali, la speranza è di restituire un’immagine giusta del mio assistito, che non è quel mostro che può colpire ancora come è stato descritto, ma è una persona che da 40 anni non ha più commesso delitti». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CESARE BATTISTI HA AMMESSO I 4 OMICIDI
Cesare Battisti ha ammesso quattro omicidi, arrivano le prime reazioni dal mondo politico. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha messo nel mirino tutti coloro che hanno difeso il terrorista di Pac: «A distanza di qualche decennio il terrorista comunista Cesare Battisti ha ammesso i 4 omicidi commessi e chiesto scusa. Mi aspetto chiedano scusa anche quegli pseudo-intellettuali di sinistra che per tanti anni l’hanno coperto, difeso e coccolato». Queste le parole del dem Stefano Esposito: «Cesare Battisti ha finalmente confessato gli omicidi per i quali è stato condannato e per i quali sta scontando la pena. Personalmente ho sempre ritenuto Battisti un terrorista. Mi chiedo cosa hanno da dire oggi i vari Erri Deluca e intellettuali vari che l’hanno sempre difeso». Infine, il commento di Adolfo Urso di Fratelli d’Italia: «Cesare Battisti ha ammesso di aver commesso i quattro omicidi che gli sono stati imputati e ha chiesto scusa ai familiari delle vittime. Spero che ora chiedano pubblicamente scusa anche coloro che hanno firmato gli appelli in sua difesa e ne hanno coperto la latitanza». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“SCUSE SOLO PER SCONTO PENA”
Per Maurizio Campagna – fratello di Andrea, il poliziotto 24enne ucciso a Milano dall’ex membro dei Pac – le scuse mandate oggi da Cesare Battisti dal carcere di Oristano «mi sembrano del tutto fuori luogo. Ritengo che il suo avvocato lo stia consigliando per avere riduzioni di pena. Non sono scuse veritiere, secondo me, l’unica cosa che pensa di ottenere è avere quelle riduzioni che hanno ottenuto tanti terroristi, compresi i componenti dei Pac», spiega a Sky Tg24 il fratello di una delle 4 vittime oggi “ammesse” dall’ex terrorista arrestato in Bolivia. Secondo il fratello di Campagna, i crimini commessi da Battisti non sono frutto di una “guerra giusta” ma con metodi sbagliati, tutt’altro: «pura vigliaccheria, neanche terrorismo. Erano proprio degli omicidi effettuati da killer seriali quale erano Battisti e la sua combriccola. Se sparare alle spalle a un ragazzo di 24 anni era una guerra…». Da ultimo, il fratello della vittima di Milano insiste sul fatto di scuse che dovevano giungere 30 anni fa: «Battisti dal 2004 ha continuato a dire che era innocente e che non ha commesso questi omicidi, oltre ad aver deriso le nostre famiglie dicendo che non aveva commesso questi reati. Per me, per quanto riguarda la famiglia Campagna, eravamo certi che fosse stato Battisti ad uccidere mio fratello, in quanto il papà della ragazza ha riconosciuto Battisti dalle foto segnaletiche. Più volte – conclude Maurizio Campagna ai colleghi di Sky – era stato richiesto il confronto all’americana, cosa che Battisti ha sempre rifiutato perché sapeva che sarebbe stato riconosciuto».
CESARE BATTISTI AMMETTE I 4 OMICIDI
Per la prima volta da quando è stato indagato e poi condannato, Cesare Battisti ha ammesso parte dei suoi crimini davanti ai giudici, in particolare i 4 omicidi per cui è considerato mandante all’interno delle tristemente note operazioni terroristiche dei Pac: arrestato lo scorso gennaio dopo quasi 40 anni di latitanza, l’ex terrorista “rosso” ha ammesso davanti al pm di Milano Alberto Nobili nel carcere di Oristano di essere responsabile dei 4 omicidi per cui è stato condannato. L’ex terrorista dei Proletari Armati per il Comunismo, ricordiamo, è stato condannato in via definitiva per due omicidi commessi materialmente e due in concorso: il maresciallo degli Agenti di Custodia Antonio Santoro (ucciso a Udine il 6 giugno 1978), il gioielliere milanese Pierluigi Torregiani e il commerciante Lino Sabbadin uccisi entrambi il 16 febbraio 1979, uno a Milano e l’altro a Mestre; infine, l’agente della Digos Andrea Campagna, assassinato a Milano il 19 aprile 1978. Secondo i primi report dell’interrogatorio davanti al pm, Cesare Battisti avrebbe sostenuto che si trattava comunque «di una guerra giusta, ma dopo 37 anni di latitanza e l’arresto in Bolivia ho chiesto scusa per il dolore arrecato ai familiari».
PROCURATORE DI MILANO “AMMISSIONE FA GIUSTIZIA”
Ha reso tutto noto il pm di Milano Nobili, spiegando come Cesare Battisti nel suo interrogatorio abbia confermato «i 4 omicidi, i 3 ferimenti e una marea di rapine e furti per autofinanziamento, corrisponde al vero». L’ex terrorista ha però anche aggiunto che quella si trattava di una guerra giusta, «ma io parlo delle mie responsabilità, non farò i nomi di nessuno» aggiunge Battisti che ora dovrà scontare l’ergastolo nelle carceri italiane, nell’attesa delle eventuali decisioni sul fronte degli accordi vincolanti con il Brasile (qui un breve focus, ndr). Da ultimo, spiega ancora Nobili, Cesare Battisti «si è avvalso della sue dichiarazioni di innocenza per ottenere appoggi dell’estrema sinistra in Francia, Messico e Brasile, e dello stesso Lula». Secondo il procuratore di Milano Francesco Greco, l’ammissione dell’ex terrorista fatta davanti ai pm «fa giustizia di tante polemiche che ci sono state in questi anni, rende onore alle forze dell’ordine e alla magistratura di Milano e fa chiarezza su un gruppo, i Pac, che ha agito dalla fine degli anni ’70 in modo efferato»