L’omicidio di Eleonora Scroppo resta, ad oggi, uno dei delitti più enigmatici sul quale non è ancora stata fatta piena luce. Sono ormai trascorsi oltre 20 anni da quel 9 ottobre 1998 quando la donna, una assicuratrice 50enne siede a tavola con il marito Stefano Ciampini ed uno dei due figli, nella sua abitazione di via Due Ponti, sulla Cassia, Roma nord. E’ l’ora di cena, la tv è sintonizzata sul Tg1 ma all’improvviso succede l’impensabile: il vetro della villetta va in frantumi ed Eleonora viene freddata da un killer spietato che si nascondeva all’esterno, nell’oscurità. Sette, in tutto, i proiettili esplosi, due dei quali centrarono in pieno Eleonora al petto e al collo uccidendola sul colpo. “Per un istante ho pensato che fosse esplosa la bottiglia d’acqua, poi ho visto mia moglie accasciarsi. Sembrava un film”, raccontò il marito sotto choc, come rammenta il giornalista Fabrizio Peronaci per il Corriere della Sera. Dall’analisi della scena del crimine emerse che il killer conosceva bene il luogo e aveva certamente progettato una strage. Nel mirino dell’assassino vi era l’intera famiglia e il movente sarebbe stata proprio la loro esistenza serena ed agiata: l’anziano padre della vittima aveva intestato ad Eleonora l’agenzia assicurativa ed abitava nella stessa stradina dove aveva regalato a ciascuna delle tre figlie una porzione delle villette bifamiliari del comprensorio. Le indagini andarono per gradi escludendo il movente passionale e quello della vendetta familiare. Caddero anche la pista della droga magari legata ai figli e quella in ambito lavorativo.



OMICIDIO ELEONORA SCROPPO, LE INDAGINI

Trascorsero quattro anni di silenzio dall’omicidio di Eleonora Scroppo e solo nel 2002 l’indagine fu caratterizzata da un primo importante scossone con l’iscrizione nel registro degli indagati di una persona. Si trattava del vicino di casa famoso e che detestava la famiglia dell’assicuratrice. Loris Bazzocchi, attore con la faccia da duro, oggi 88enne finì nel mirino degli inquirenti. Nei primi frangenti però il suo nome non fu rivelato per non essere messo alla gogna mediatica. La sua vita fu passata al setaccio dagli investigatori che scoprirono, tra le pellicole in cui aveva preso parte anche “Colpo in canna”, film del 1975. Lo stesso fu protagonista di una scena emblematica anche in “Il poliziotto è marcio” e che sembrava rifarsi proprio a quanto potrebbe aver compiuto il killer della Scroppo. Ma sono solo suggestioni e per incastrarlo occorrono indizi solidi. Ne emersero tre importanti: l’uomo disse di essere andato a un bancomat all’ora del delitto, ma non vi fu mai traccia del presunto prelievo eseguito. Un condomino rivelò che l’attore tempo prima gli aveva chiesto come potersi procurare un’arma. Infine le intercettazioni, che fecero emergere come in tutti quei mesi in cui fu nel mirino degli inquirenti, l’attore non si lasciò mai andare ad alcun sentimento di sconforto.



IL MARITO CERCA ANCORA GIUSTIZIA

Ciampini, marito di Eleonora, non aveva dubbi sull’autore dell’omicidio della moglie: “Sono convinto che sia stato il mio vicino”, disse in più di una intervista. Quando però alla fine del 2002 fu annunciata la chiusura delle indagini, giunse un nuovo colpo di scena: il pm chiese l’archiviazione del caso per l’assenza di prove a carico di Bazzocchi che intanto continuava a dichiararsi innocente. Venti anni dopo le cose sono cambiate: il marito della vittima ed i suoi figli non abitano più nella villetta divenuta il luogo del delitto. Nonostante le sorelle di Eleonora non hanno più intenzione di rilasciare dichiarazioni su una vicenda che resta ancora molto dolorosa, il marito vuole ancora giustizia. “Si vada a leggere le carte. Una saga di errori incredibili! Pensi che il pm, invece di tendere una trappola sulla faccenda della pistola, nell’interrogatorio fece il nome del testimone accusatore. E per l’indagato fu gioco facile negare”, ha spiegato al giornalista del Corriere, Fabrizio Peronaci. E mentre in quella villetta dell’orrore oggi vive un arzillo pensionato, del vicino Loris Bazzocchi si sono perse le tracce: da anni vive in Germania con moglie e figlio, mentre sul delitto di Eleonora Scroppo sembra essere tristemente calato il sipario.

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