Norbert Feher condannato all’ergastolo, 1,7 milioni di euro di risarcimento alle famiglie delle vittime di Budrio come riporta Il Resto del Carlino: «497.880 euro a Maria Sirica, vedova di Davide Fabbri e 300mila euro al padre, Franco Fabbri; 400mila euro ciascuno è la cifra per i figli del volontario Valerio Verri, Francesca e Emanuele, più altri 50mila per una nipote, 30mila euro alla Provincia di Ferrara e 20mila euro al Servizio di vigilanza ambientale di Legambiente». Marco Ravaglia, agente provinciale di Ferrara ferito da Igor il russo nell’agguato di Portomaggiore, ha commentato ai microfoni de Il Resto del Carlino: «Sono felice soprattutto per tutti i parenti delle vittime, per mia moglie, per tutte le persone che hanno sofferto, che questa persona, questo mostro, sia stato condannato all’ergastolo. È stata data una giusta condanna, sono molto provato». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



IGOR IL RUSSO CONDANNATO ALL’ERGASTOLO

E’ arrivata la sentenza per il killer di Budrio: Norbert Feher, conosciuto anche come Igor il russo, è stato condannato all’ergastolo. Massimo della pena: questa la decisione del gup Alberto Ziroldi per l’omicida processato a Bologna in rito abbreviato per gli omicidi del barista Davide Fabbri e del volontario Valerio Verri, nonché per altri reati. Accolta la richiesta del pubblico ministero Marco Forte, inoltrata con una requisitoria lunga un’ora e mezza: il 38enne serbo attualmente è detenuto in Spagna ed era collegato in videoconferenza. In aula presenti anche i parenti delle due vittime, parti civili, che hanno chiesto un risarcimento totale di 4 milioni di euro. Ricordiamo che Gianluca Belluomini, difensore di Feher, nel corso della sua arringa aveva domandato una pena differente dell’ergastolo con l’assoluzione da alcuni capi di imputazione e l’esclusione delle aggravanti. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



PROCESSO AL KILLER DI BUDRIO

Il processo a carico di Norbert Feher, alias Igor il russo, si avvia rapidamente le sue battute finali. Questa mattina si è svolta a Bologna la nuova udienza del processo di primo grado che si sta celebrando con rito abbreviato e che vede imputato il killer di Budrio accusato degli omicidi del barista Davide Fabbri e della guardia ambientale volontaria Valerio Verri, avvenuti rispettivamente il primo aprile 2017 nel bar alla Riccardina di Budrio e l’8 aprile del medesimo anno a Portomaggiore, in provincia di Ferrara. Nel corso del nuovo appuntamento con la giustizia, come riferisce Repubblica.it, il pm Marco Forte ha chiesto a carico di Igor la condanna all’ergastolo. Una richiesta che è giunta dopo un’ora e mezza di requisitoria. Nel corso della medesima udienza è stata rigettata dal giudice la richiesta di nuova perizia psichiatrica a carico del killer serbo. Lo scorso gennaio si era svolto l’interrogatorio a carico di Feher avvenuto in videoconferenza dal carcere di Zuera, in Spagna, dove è detenuto. Come riporta Corriere.it, nella giornata di oggi sono previsti gli interventi degli avvocati delle parti civili e a seguire l’intervento della difesa di Igor mentre in serata potrebbe arrivare l’attesa sentenza.



IGOR IL RUSSO, CHIESTO ERGASTOLO: ATTESA PER LA SENTENZA

Questa mattina, nel corso dell’udienza per il processo a Igor il russo che si è svolta a porte chiuse, per la prima volta era presente in aula anche Maria Sirica, vedova del barista ucciso a Budrio. Oltre alla donna erano presenti anche i figli della guardia ecologica Verri, Francesca ed Emanuele e l’agente di polizia provinciale Marco Ravaglia rimasto ferito. A prendere la parola è stato anche l’avvocato Alberto Bova, difensore rappresentante della provincia di Ferrara e che ha chiesto un risarcimento del danno di 50mila euro. Dopo aver assistito al suo interrogatorio in videoconferenza nei mesi scorsi, i figli di Verri avevano commentato: “Lui ha ucciso nostro padre. Speriamo che le colpe non siano imputate solo a lui come persona fisica, ma a una sicurezza che non c’è stata. Quello di nostro padre era un omicidio che si poteva evitare, il killer non doveva uscire dall’Italia”. Feher era stato arrestato il 15 dicembre 2017 a Teruel, in Aragona, dopo una lunga latitanza ed intense ricerche avvenute per mesi nella zona degli omicidi in Italia.