La morte di Natale Licciardello è stata affrontata oggi nel corso della trasmissione Chi l’ha visto. Natale aveva appena 26 anni quanto è morto il 15 luglio 2016, dopo sette giorni di agonia. Era il pomeriggio dell’8 luglio quando Natale si trovava in auto con due amici, tra cui Gianluca Nicosia, il quale aveva una pistola modificata dalla quale partì un colpo che raggiunse l’amico in circostanze ancora tutte da chiarire. Il giovane fu raggiunto alla testa e dopo una settimana fu dichiarato il suo decesso. Secondo Nicosia quel colpo partì per errore ma molti aspetti secondo la famiglia della vittima non sarebbero ancora stati del tutto approfonditi. Ai microfoni della trasmissione di Raitre la madre Giuseppe ha spiegato in che modo ha saputo del ferimento grave del figlio: “mi chiamò un vigile e mi disse che mio figlio aveva avuto un incidente”. La donna, incredula, lo raggiunse in ospedale e si ritrovò di fronte il figlio in barella. La donna fu invitata ad uscire dalla stanza in attesa che venisse eseguita una tac e solo allora si capì che il ragazzo non era stato vittima di un semplice incidente. Un carabiniere spiegò al cognato di Natale che in realtà era stato sparato alla testa: “Per un attimo mi è rimbalzata questa parola e mi son domandata, ma da chi?”, si è domandata la donna. Natale per 7 giorni resta tra la vita e la morte ma il 15 luglio viene dichiarato il suo decesso. “Non ha mai ripreso conoscenza”, ha spiegato la madre.



NATALE LICCIARDELLO MORTO DOPO SPARO ALLA TESTA PER ERRORE

Ma perchè Natale Licciardello è stato ucciso in quel modo così brutale? La trasmissione Chi l’ha visto ha fatto un passo indietro, al pomeriggio dell’8 luglio 2016: il giovane esce per fare un giro in auto con due amici, Gianluca Nicosia e Pietro Rizzo, al quale Natale aveva prestato dei soldi che rivoleva indietro. Clarissa, la sorella della vittima, ha spiegato: “Gli amici di mio fratello giorni prima avevano visto una lite tra i due”. Eppure si tratta solo di voci perchè nessuno ha mai parlato agli inquirenti di questa discussione. Mentre Natale è alla guida della macchina, Rizzo è al suo fianco: i due litigano animatamente, dietro c’è Nicosia. L’auto sbanda e finisce contro un muro. A quel punto parte il colpo di pistola che colpisce alla testa Natale il quale sviene. I due amici però non chiamano i soccorsi. L’avvocato Angela Giachino, legale dell’ex compagna di Natale ha spiegato: “dopo lo sparo i due ragazzi scappano e iniziano a correre ma appena effettuano 100 metri tornano indietro perchè avevano dimenticato di prendere un borsello ma davanti a una persona che sta morendo, che interesse ho ad andare a prendere quel borsello? Cosa c’è all’interno?”. Lo stesso borsello è stato ritrovato in casa di Nicosia. Il processo vede i due amici imputati con l’accusa di omicidio colposo ma gli avvocati di parte civile non sono d’accordo: “quel pomeriggio è successo qualcosa di diverso da quanto ricostruito dalla procura di Catania. Ha sparato Nicosia, il problema è ricondurre questa condotta non a una ipotesi di colpa ma di dolo”. I legali hanno fatto un appello: “se qualcuno è a conoscenza di circostanze, fatti che possono essere utili a far comprendere meglio l’esistenza di contrasti tra il Licciardello e questi due ragazzi, che si faccia avanti e ci aiuti a capire come mai tre ragazzi che sembrerebbero essere amici ad un certo punto entrano in contrasto tale da portare alla morte di uno dei tre”. La madre di Natale non ha mai avuto dubbi: “è omicidio volontario e lo sanno anche loro, chiedo ai giudici che si diano una mossa”.

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