Ancora una volta “Chi l’ha Visto?” è tornato ad occuparsi della scomparsa di Samira Sbiia, la donna marocchina sparita nel 2002, per cui il marito Salvatore Caruso, risulta essere indagato per omicidio. Quest’oggi il programma di Rai Tre ha intervistato il sindaco di Settimo Torinese, il paese in provincia di Torino dove viveva la 32enne magrebina scomparsa 17 anni fa: «La casa è sotto sequestro – le parole di Fabrizio Puppo, il primo cittadino – tranne due locali dove al momento vive Caruso. Sono entrato in casa sua giovedì pomeriggio quando sono iniziate le operazioni delle forze dell’ordine, e abbiamo emesso un’ordinanza di sgombero per evidenti ragioni igieniche, visto che la casa era piane di mobili ma anche di cibo in stato di decomposizione e disordine. L’ordinanza è poi stata superata da quella successiva di sequestro emessa dal procuratore di Ivrea». Salvatore non lascerà la sua abitazione, ma vi rimarrà fino a nuove disposizioni, intanto il procuratore ha spiegato che le indagini tecniche e investigative proseguiranno. Il sindaco ha aggiunto: «Non sapevamo nulla se non fino alla denuncia di scomparsa, del resto Settimo è un paese di 47mila abitanti ed è difficile conoscere i dettagli delle persone». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SAMIRA SBIAA, INDAGATO IL MARITO
Svolta nel caso di Samira Sbiaa, la 32enne marocchina scomparsa nel 2002 da Settimo Torinese. Come vi abbiamo raccontato, il marito Salvatore Caruso è indagato per omicidio volontario aggravato: nel garage della sua abitazione è stata rinvenuta una traccia di sangue, con i cani del nucleo cinofili dell’Arma che hanno fiutato qualcosa di sospetto. Intervistato da Pomeriggio 5, l’indagato ha commentato: «Ho la coscienza a posto. Quando è scomparsa sono andato dai carabinieri e ho fatto denuncia. Sono andato 4-5 volte in Marocco per cercarla, non posso dire più niente: quella non è più mia moglie. Purtroppo questa storia si è gonfiata fin troppo». «Non sapevamo fosse scomparsa, pensavamo fosse tornata in Marocco» ha commentato un vicino di casa, con Salvatore Caruso che nega ogni accusa: «Macchè seppellita in giardino», afferma l’uomo, che ribadisce che secondo lui le forze dell’ordine «non hanno riscontri da altre persone e vengono da me». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SAMIRA SBIAA, INDAGATO IL MARITO
Salvatore Caruso, indagato per l’omicidio di Samira Sbiaa, respinge ogni accusa: dichiara di non sapere dove si trova la moglie scomparsa, ma è convinto che si tratti di un allontanamento volontario. A ciò si aggiungono nuove rivelazioni: a “Chi l’ha visto?” ha infatti risposto alla sorella di Samira, spiegando che lei voleva trasferirsi da lui al posto della sorella. «È stata una bidonata e basta. Siccome ho divorziato e non l’ho cercata…», dice Salvatore Caruso all’inviata della trasmissione di Raitre. Lui ritiene che sia nei guai perché non ha cercato la moglie. Ma lancia accuse alla famiglia della donna: «La sorella voleva venire con me, le ho comprato una collana e ho speso dei soldi, questo è stato il ringraziamento. Lei voleva venire in Italia al posto della sorella. Voleva sposarsi con me. Quando uno è innamorato diventa cieco…». E poi conclude l’intervista in strada: «Non voglio più avere nulla a che fare con questa famiglia. Sono accuse pesanti? Io non ho fatto niente».
SAMIRA SBIAA, I CARABINIERI TORNANO DA SALVATORE CARUSO
Ma è notizia di questi minuti il fatto che sia in corso una riunione speciale in Procura a Ivrea con i carabinieri che stanno seguendo il caso di Samira Sbiaa. «Vogliono capire come andare avanti nelle indagini», spiega l’inviato di “Chi l’ha visto?” in collegamento telefonico. Il problema è che la palazzina in cui vive Salvatore Caruso è piena di roba che ha accumulato l’uomo (come si evince dalla foto che vi riportiamo di seguito), quindi la ricerca è molto difficile. «I carabinieri sono tornati alle 9.30. Salvatore li ha fatti entrare dalla porta di entrata e poi sono usciti dopo dieci minuti, quindi potrebbero avergli fatto firmare qualche documento. Ora è in casa», ha spiegato il giornalista. Inoltre, ha aggiunto che al momento la palazzina risulta sotto sequestro. «Qui c’era una famiglia dell’est che potrebbe essere già andata via. Ora non c’è più nessuno, se non Salvatore, a cui hanno lasciato due stanze, perché il resto della palazzina è appunto sotto sequestro».