Una doppia svolta “preparata” dalle ultime novità emerse sulla Strage alla Stazione di Bologna nelle scorse settimane: il processo contro l’ex Nar Gilberto Cavallini si allarga con nuove e inquietanti “presunte” rivelazioni. In primis, dalla Procura di Bologna filtra di un possibile filmino amatoriale Super 8 girato da un turista tedesco la mattina del tragico 2 agosto 1980 all’interno della stazione di Bologna (dove una bomba compì 85 morti e più di 100 feriti) che immortalerebbe tra i presenti anche Paolo Bellini. L’ex esponente di Avanguardia Nazionale, rispuntato alle cronache giusto qualche giorno fa dopo la richiesta della Procura bolognese di poterlo indagare nuovamente dopo esser stato archiviato e prosciolto nel 1992, potrebbe a questo punto fare clamorosamente riaprire l’intera inchiesta giudiziaria a 29 anni dalla strage indegna nella Stazione. I giudici vogliono per l’appunto riaprire le indagini per poter effettuare un riconoscimento antropometrico con quel frammento video rispuntato in questi giorni: come spiega l’Ansa, «Vi sono immagini di poco dopo l’esplosione, e, andando verso la sala d’aspetto, vengono riprese una serie di persone presenti, mentre si inizia a scavare tra le macerie». Bellini parrebbe presente, o quantomeno una persona assai simile all’ex terrorista e “primula nera”: a lui fu inizialmente attribuita una diretta partecipazione nell’attentato, ma poi negò la sua presenza a Bologna la mattina del 2 agosto fornendo un alibi mai negato finora.



RIESUMATI I RESTI DI MARIA FRESU

Secondo Carlo Maria Maggi – l’ex capo di Ordine Nuovo già condannato per la Strage di Brescia e morto lo scorso dicembre – disse durante un colloqui con alcun parenti che era a conoscenza «della riconducibilità della Strage di Bologna alla banda Fioravanti e che all’evento partecipò un “aviere“, che portò la bomba». Proprio questo punto, secondo la Procura di Bologna, potrebbe essere un altro “collegamento” con Bellini e solo ulteriori verifiche d’indagine potrebbero consegnare nuovi elementi decisivi nella “lunghissima” ricerca della verità da quel 2 agosto 1980. L’aviere potrebbe essere Bellini, secondo l’accusa, perché l’ex terrorista era in effetti noto nell’ambiente di destra per la sua passione per il volo e per il brevetto da pilota preso negli anni Novanta, come emerge in una intercettazione ambientale del 1996. Intanto, la seconda novità di giornata sulla Strage di Bologna giunge dalla riesumazione del corpo della vittima Maria Fresu: la giovane madre della vittima più piccola (Angela) si trovava nel luogo più vicino alla bomba e gli inquirenti ritengono che qualche rimasuglio utile alle indagini potrebbero trovarsi ancora sui resti del povero corpo. Secondo quanto riporta il Resto del Carlino, i resti della Fresu (di cui rimase solo un brandello di viso ricostruito solo mesi dopo i riscontri degli esperti, ndr) erano «all’interno di una piccola bara, sparsi, e non chiusi in appositi contenitori chimici come qualcuno si aspettava. Ora saranno sottoposti a analisi per trovare eventuali tracce di esplosivo».

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