Dopo la presentazione del progetto di legge sul nuovo Codice della Strada, sono ancora le biciclette e le varie norme in città ad essere al centro della proposta di legge a firma Andrea de Bertoldi, Fratelli d’Italia: «È necessario regolamentare la circolazione delle biciclette e la condotta dei loro conducenti, troppo spesso protagonisti di atteggiamenti irrispettosi della legge in tema di circolazione stradale», spiega il senatore di Bolzano presentando il progetto che proverà a modificare il decreto legislativo del 1992 in materia di circolazione delle bici. Con città (specie al nord) più smart, con diverse nuove piste ciclabili e con la costante lotta all’inquinamento dei vari Comuni con relative limitazioni alle automobili, l’esplodere delle biciclette richiede all’ordine del giorno della politica un urgente intervento in materia. Secondo i primissimi articoli del progetto di legge FdI, vi dovrà essere un contrassegno apposto sul telaio oltre ad una targa posteriore con tutti i dati di immatricolazione del mezzo, esattamente come accade per moto e automobili. Non solo, per De Bertoldi dovrà essere imposto per legge l’obbligo di indossare il casco protettivo durante la circolazione nei centri abitati e non.
LA PROPOSTA DI FDI
«È davvero un tema urgente – sottolinea il senatore de Bertoldi all’Ansa -, considerando che l’attuale normativa è troppo lacunosa sia sul piano della sicurezza e sia su quello della condotta dei ciclisti. Inoltre, dinanzi alla diffusione di bici elettriche c’è l’esigenza di una normativa più severa e stringente che disciplini il fenomeno, mentre l’introduzione della responsabilità civile consentirà di ridurre il peso sui cittadini a causa dei furti e dei sinistri causati proprio dalle stesse biciclette, tutelando al contempo gli interessi dei pedoni e dei ciclisti». La proposta di legge sulle biciclette richiede infatti che venga espressamente inserito l’obbligo dell’assicurazione di responsabilità civile su ogni mezzo. Da ultimo, per De Bertoldi dovrà essere affermato il categorico divieto di circolare contromano nei centri abitati: quest’ultimo punto va in controtendenza con quanto presentato dal Governo a metà febbraio nel nuovo Codice della Strada (ancora in Parlamento in attesa delle discussioni ufficiali nelle Commissioni). Secondo la proposta di legge Lega-M5s infatti le biciclette potranno andare contromano nei centri abitati dove il limite è di 30 km/h, all’interno delle specifiche piste ciclabili adibite.