Spunta un secondo neonato morto a seguito di una pratica clandestina di circoncisione. Dopo la tragedia di domenica scorsa, in cui un bimbo di appena 5 mesi della provincia di Reggio Emilia (Scandiano), è deceduto dopo un intervento domestico, un altro piccolo di pochi giorni sarebbe spirato nella medesima provincia durante il mese di novembre 2018. Anche in quell’occasione la vittima aveva appena 5 mesi, ed era anch’egli figlio di immigrati africani. Il bimbo era morto presso l’ospedale di Reggio Emilia dopo aver subito un intervento chirurgico casalingo e maldestro da parte di un “santone”, già noto all’interno della comunità africana proprio perché praticante l’operazione di circoncisione. Come riferisce l’edizione online de Il Giornale, il sedicente santone è ora indagato dalla procura di Reggio per omicidio colposo, e dopo la morte del primo bimbo si sarebbe reso irreperibile.



CIRCONCISIONE: SECONDO NEONATO MORTO. SI CERCA UN SANTONE

Assieme a lui, indagati anche il padre e la madre del piccolo morto domenica scorsa presso l’ospedale Sant’Orsola di Bologna, dove è giunto in condizioni disperate. La circoncisione è una pratica che viene effettuata soprattutto dalle famiglie africane anche per motivi non strettamente religiosi, ma spesso e volentieri risulta essere mortale perché effettuata in casa. In Toscana vengono circoncisi ogni anno circa 500 fra bambini e ragazzi, la maggior parte dei quali italiani: «Un intervento gratuito nelle strutture sanitarie – spiega Enrico Rossi, il presidente della regione Toscana – per scongiurare pratiche rituali e tragedie come quella di Reggio Emilia. Credo sia un errore escludere dai Lea la circoncisione rituale effettuata per motivi religiosi o culturali, incoraggia pratiche clandestine e illegali, mettendo a rischio la salute individuale e quella collettiva». Rossi ricorda come l’assistenza avviene gratuitamente dal 2002, «Poche decine di casi all’anno – aggiunge – con scarsa incidenza sui conti della sanità». Una pratica rituale se eseguita insicurezza, ma «che fuori controllo sanitario, può avere conseguenze irreparabili».

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