Si è svolto in mattinata l’incontro al Viminale tra il vicepremier Salvini, Ramy, Adam e altri tre giovani allievi della scuola Media Vailati di Crema, premiati per aver evitato che il sequestro del bus alla periferia di Milano da parte dell’autista senegalese si trasformasse in una vera e propria strage. Il leader della Lega, come riferisce l’agenzia di stampa ha voluto sottolineare come la cittadinanza sarà concessa “solo a Ramy ed Adam, con una fattispecie particolare, senza coinvolgere altre persone come da alcune fantasiose ricostruzioni apparse sui giornali”. Lo stesso Salvini ha spiegato di essersi presi dei giorni per svolgere tutti gli approfondimenti richiesti sul percorso da fare ” perchè questi ragazzi possano diventare italiani senza alcuna variazione della legge sulla cittadinanza”. Dopo l’incontro al Viminale, il vicepremier ha pregato i cronisti di tenersi a debita distanza: “Posso avere la possibilità di offrire un gelato? E’ una passeggiata privata”. Come spiega Adnkronos, il ministro dell’Interno si è così diretto insieme ai cinque ragazzi verso una gelateria prima di riaffidare i giovani ai loro insegnanti: “Abbiamo i cronisti alle costole meglio che ci salutiamo qui. Mi raccomando, fate i bravi e in bocca a lupo”, ha chiosato. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



SALVINI “IUS SOLI? NON SE NE PARLA”

Poco fa il Ministro Salvini ha accolto al Viminale 5 ragazzini della scuola Vailati di Crema assieme ai 12 carabinieri intervenuti a salvarli la scorsa settimana su quel bus del terrore a San Donato Milanese: Ramy, Adam, Aurora, Nicolò e Fabio sono stati accolti dal vicepremier che conferma l’avvio dell’iter per la cittadinanza al 13enne egiziano ma ribadisce che non si tratta di un’apertura allo Ius Soli. «La scuola torni ad essere una scuola, tutti ci aspettiamo ora la normalità. Sullo Ius Soli confermo quello che è ovvio: per gli italiani la cittadinanza funziona così come è e quindi il dibattito non esiste». Incontrando i ragazzini, racconta ancora Salvini in conferenza stampa, «mi ha colpito Nicolò che si è offerto di fare da ostaggio, mi ha commosso e stupito: mi ha detto “era la cosa giusta da fare”, ha 13 anni, chapeau». Intanto, interviene per la prima volta sul tema anche il Premier Giuseppe Conte che sentenzia con un «sono favorevole» l’impianto già avviato dai suoi vice Di Maio e Salvini: ora resta da capire quali saranno i passaggi burocratici da effettuare ma dal punto di vista “politico” e “mediatico” il più è stato fatto.. (agg. di Niccolò Magnani)



LA MAMMA, “DATELA A TUTTI I RAGAZZINI”

Verrà concessa oggi la cittadinanza a Ramy, il ragazzino egiziano che è stato fra coloro che ha mantenuto il sangue freddo sul bus dirottato a San Donato Milanese. Salvini ha dato il suo ok, mettendo da parte il suo ostracismo nei confronti dei migranti, e concedendo il prestigioso riconoscimento al giovane eroe. Felice ovviamente la famiglia di Ramy, a cominciare dalla mamma, la 41enne Hasnaa, intervistata stamane dal Corriere della Sera: «Sono felice, per lui, per questi ragazzi. Ma adesso date la cittadinanza a tutti quelli che sono nati in Italia. Non ai genitori, solo ai bambini, loro sono italiani». Insieme a Ramy ci sarà un altro ragazzino del bus che riceverà la cittadinanza, Adam: «Se lo merita – prosegue la donna – anche lui è stato bravo, quel giorno: lui, come Ramy. Ma soprattutto è un bravo ragazzo e non lo dico perchè è mio figlio. Sarà un bravo cittadino italiano». Una famiglia che si sente italiana quella di Ramy: «In Francia li chiamavano “gli italiani” – Hasnaa si riferisce ai figli – da noi pasta, passata di pomodoro e basilico non mancano mai, io ho imparato a fare le lasagne e il tiramisù». Una vicenda di coraggio ed eroismo che si è conclusa in maniera ancora più speciale. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



CITTADINANZA A RAMY, OGGI È IL GRANDE GIORNO

E’ oggi il giorno della cittadinanza a Ramy Shehata. Il 13enne di origini egiziane che la scorsa settimana è stato fra gli eroi del bus dirottato a San Donato Milanese, verrà oggi ricevuto al Viminale da parte del ministro dell’interno Matteo Salvini. Felice ovviamente il diretto interessato, che parlando ai microfoni dell’agenzia Adnkronos ha ammesso: «Sono contento. Penso di meritare la cittadinanza italiana, ma questa notizia non me l’aspettavo». Assieme a Ramy ci saranno altri quattro bambini della scuola media Vailati di Crema con l’aggiunta di 12 carabinieri che sono intervenuti quel giorno per evitare il peggio. Un grande giorno quindi per il ragazzino egiziano che diverrà a tutti gli effetti un cittadino italiano, come ha ribadito più volte nella giornata di ieri il leader del carroccio. La prima conferma è giunta in occasione della registrazione della puntata del Maurizio Costanzo Show, quindi durante un servizio de Le Iene andato in onda ieri sera. Una scelta, quella di conferire la cittadinanza italiana a Ramy, che per una volta trova concordi tutte le parti in gioco, visto che sia il Movimento 5 Stelle quanto la Lega la vedono nello stesso modo, e così anche le opposizioni, capitanate da Partito Democratico e Forza Italia. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

CITTADINANZA A RAMY: OK DI SALVINI

Dopo il via libera giunto dal Ministro Salvini, arrivano anche le primissime parole del 13enne di origini egiziane che ringrazia i ministri e il Governo per l’attenzione dimostrata in tutta la complessa vicenda: «Sono contentissimo, non me l’aspettavo. Ringrazio Salvini e Di Maio». Molto entusiasta anche il padre di Ramy, Kalhid Shehata, che prova a chiudere le recenti polemiche con i giornalisti «andrò a Roma con mio figlio per incontrare e salutare Salvini». Dopo le parole del leader leghista però è anche l’altro vicepremier Luigi Di Maio ad intervenire, rivendicando il “cambiamento” proprio grazie alla sua influenza: «Nei giorni scorsi avevo inviato una lettera proprio ai ministeri competenti per chiedere loro di conferire la cittadinanza per meriti speciali al piccolo Rami. Sono felice di aver convinto anche Salvini sulla cittadinanza a questo bambino». Al Viminale, il Ministro degli Interni ha invitato per i prossimi giorni 5 ragazzi di quel bus sciagurato e i 12 carabinieri protagonisti del salvataggio: saranno oltre a Rami e Adam, anche Aurora (presa in ostaggio ha mantenuto una calma invidiabile), Fabio (che ha cercato di tranquillizzare l’attentatore) e Nicolò che si è offerto come ostaggio dopo la richiesta del terrorista. (agg. di Niccolò Magnani)

SALVINI, “OK CITTADINANZA, È COME MIO FIGLIO”

«Sì alla cittadinanza a Ramy perché è come se fosse mio figlio e ha dimostrato di aver capito i valori di questo paese, ma il ministro è tenuto a far rispettare le leggi. Per atti di bravura o coraggio le leggi si possono superare»: a dirlo, dopo una giornata in cui pareva prevalere la chiusura netta alla possibilità della cittadinanza per il ragazzino egiziano, è il Ministro degli Interni Matteo Salvini. Durante l’intervista a Maurizio Costanzo arriva il “colpo di scena” del Ministro, non così a sorpresa visto quanto sempre sostenuto dal leader leghista anche subito dopo “l’esplosione” mediatica della vicenda: lo Ius soli non è in discussione, al momento, mentre la possibilità di concedere la cittadinanza al piccolo Ramy veniva valutata nel merito e ora pare proprio possa esserci lo spazio politico e le convergenze per poterla concedere. Lega e M5s ora schierate con la stessa posizione, questo il vero “colpo di scena” di tutta l’intera vicenda politica attuale. (agg. di Niccolò Magnani)

BONAFEDE, “DIAMO QUESTO RICONOSCIMENTO”

Sulla vicenda della cittadinanza nei confronti di Ramy, il ragazzino eroe che per primo ha chiamato i soccorsi mentre si trovava sul bus incendiato da Ousseynou Sy, si è espresso anche il ministro della giustizia, Alfonso Bonafede. Intervistato nelle scorse ore dai microfoni di Radio Capital, in occasione del programma Circo Massimo, ha ammesso: «Credo si debba riconoscere un merito e dare un riconoscimento importante a un bambino che è stato capace di essere forte e di evitare una tragedia. Bisogna dare la cittadinanza a Ramy». La posizione del guardasigilli è quindi decisamente diversa rispetto a quella di Salvini, che aveva invece spiegato che allo stato attuale non sembrerebbero esservi gli elementi per concedere la cittadinanza al ragazzino marocchino. «Rispetto il ruolo e le competenze di ogni ministero – ha proseguito Bonafede – il ministro dell’Interno fa le sue valutazioni ma questa spinta di emozione positiva la dobbiamo avere. Come si è compatti nel piangere e affrontare una tragedia, c’è un momento in cui si deve essere compatti nel gioire per una tragedia evitata e dare un riconoscimento a un ragazzino». Bonafede ha concluso il suo intervento dicendo che lo ius soli non ha nulla a che fare con tale vicenda e che lo stesso non è nel contratto di governo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

CITTADINANZA A RAMY: SALVINI VS DI MAIO

Prosegue il dibattito politico in merito alla cittadinanza italiana di Ramy, uno dei ragazzini eroi che erano stati sequestrati dal senegalese Osseynou Sy sul bus. Il primo a sembrare scettico sul procedimento, nonostante qualche apertura negli scorsi giorni, è il ministro dell’interno Matteo Salvini, che ha precisato: «Purtroppo a stasera non ci sono gli elementi per concedere la cittadinanza. Le cittadinanze non le posso regalare – ha aggiunto – e per dare le cittadinanze ho bisogno di fedine penali pulite. Non parlo dei ragazzini di 13 anni ma non fatemi dire altro». Il titolare del Viminale quindi ribadito il proprio pensiero: «Sarebbe sgradevole entrare nel merito e non lo faccio, che stiamo facendo tutti gli approfondimenti del caso, evidentemente non sul ragazzino di 13 anni ma su altri, perché io la cittadinanza la concedo a chi ha fedina penale pulita. Penso che tutti abbiano capito di cosa stia parlando». Probabilmente Salvini si riferisce a persone vicine a Ramy, leggasi i genitori o i fratelli, non lo sappiamo, fatto sta che dal Viminale sembrerebbe esservi una netta chiusura sulla questione.

CITTADINANZA A RAMY: SALVINI VS RAMY

Salvini ha spiegato che a breve incontrerà il ragazzino in questione, «e di fare quello che la legge mi permette di fare e non faccio quello che la legge non mi permette di fare». Nel frattempo è uscito allo scoperto lo stesso Ramy, che ha ribadito il proprio pensiero: «Voglio diventare italiano, sono nato qua. Volevo vedere cosa sarebbe successo a Salvini se tutti fossero morti. Tutti sarebbero andati contro di lui. Se tutti lo ringraziano è grazie a me. La cittadinanza? Salvini all’inizio ha detto sì, poi no. Di Maio vuole darmela, quindi mi fido Di Maio». E proprio il leader dei grillini sembra orientato a concedere quanto richiesto dal ragazzino: «Non stiamo a girarci troppo intorno – le sue ultime parole sulla vicenda – diamo la cittadinanza a quel bambino». Insomma, ennesima bagarre all’interno del governo, con il Movimento 5 Stelle che appare decisamente aperto all’idea cittadinanza, a differenza invece della posizione della Lega, per cui non sembrerebbero esservi gli elementi per una concessione.