RETTIFICA DEL 27 MARZO 2019 In merito a quanto riportato nell’articolo seguente ci è giunta richiesta di pubblicazione di una precisazione il cui testo è raggiungibile cliccando qui.
Luigi Scavone nella serata di lunedì era dietro le quinte del programma televisivo “Made in sud”, su Rai Due, poche ore dopo, all’alba, era con le manette strette ai polsi. Una vita di picchi positivi e negativi quella dell’imprenditore di Potenza classe 1974, ex poliziotto che in breve tempo si è costruito una grandissima fortuna, per poi crollare e finire agli arresti con l’accusa di evasione fiscale per un valore di circa 70 milioni di euro. Fra le tante proprietà di cui il 45enne imprenditore lucano era a capo, ance la squadra di basket di Trieste, l’Alma, che sta vivendo una stagione positiva, in piena corsa per i playoff. Eugenio Dalmasson, il tecnico dei triestini, ha commentato così la notizia dell’arresto del patron ai microfoni de Il Piccolo: «Non ci voleva, proprio in questo momento di giusta soddisfazione per i risultati sportivi che stiamo ottenendo. Non possiamo che aspettare per capire esattamente i termini della vicenda, certo che in questi giorni avrei preferito che l’unica nostra preoccupazione fosse la consistenza di Cremona, la prossima avversaria». Dalmasson aveva incontrato l’ad del club, Mauro, per parlare del futuro della società, e martedì prossimo avrebbe dovuto invece recarsi proprio da Scavone per programmare le prossime mosse. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LUIGI SCAVONE ARRESTATO
Luigi Scavone arrestato per frode al Fisco: a finire in manette è uno degli imprenditori più in ascesa del panorama italiano. Basta citare alcune delle sue proprietà: l’Alma Trieste, società di pallacanestro in corsa per i playoff scudetto, la Pramac, scuderia che gareggia nel campionato MotoGP. Scavone è stato arrestato con l’accusa di essere a capo di un’associazione a delinquere capace di frodare 70 milioni di euro all’erario. Sono in tutto 10 le persone finite agli arresti, 3 in carcere e 7 ai domiciliari, per decisione del giudice per le indagini preliminari di Napoli, Valentina Gallo, che ha iscritto tra gli indagati 27 persone nell’ambito di un’inchiesta che si propone di fare luce rispetto ad un meccanismo fraudolento che coinvolgeva 32 società. Come riferito da Il Fatto Quotidiano, un aneddoto è emerso rispetto all’arresto di Scavone, fermato mentre era intento a preparare le valige per un imminente trasferta a Dubai. Durante le perquisizioni gli uomini della Guardia di Finanza hanno trovato fascette di banconote ben pressate per un totale di circa 300mila euro, probabilmente in procinto di essere nascoste nel bagaglio a mano.
LUIGI SCAVONE ARRESTATO
Ma com’era organizzato, secondo gli inquirenti, il sistema fraudolento messo a punto da Luigi Scavone? Come riportato da Il Fatto Quotidiano, l’indagine della Procura guidata da Giovanni Melillo – pm Maria Sofia Cozza e Sergio Raimondi, procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli – e del nucleo tributario della Finanza di Napoli agli ordini del colonnello Domenico Napolitano ha avuto inizio dopo una segnalazione dell’Agenzia delle Entrate su presunte irregolarità fiscali. Scandagliando documentazione dal 2015 al 2017 le Fiamme Gialle avrebbero accertato un sistema per frodare il fisco attraverso il sistema delle indebite compensazioni d’imposta, che sarebbe stato ingegnato da Scavone e Francesco Barbarino, che consente al contribuente che vanta un credito nei confronti dell’Erario di utilizzarlo per il pagamento di eventuali debiti con l’Erario stesso. Emblematica un’intercettazione tra Barbarino, che a detta degli inquirenti era l’amministratore di fatto dell’Alma, e lo stesso Scavone. Il primo, allarmato dall’aver ricevuto un questionario dall’Agenzia delle Entrate, dice all’amico:”Luigi è finita, ci hanno sgamato”.